{"id":63193,"date":"2021-11-01T10:00:55","date_gmt":"2021-11-01T09:00:55","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=63193"},"modified":"2021-10-31T10:48:35","modified_gmt":"2021-10-31T09:48:35","slug":"non-chiamatemi-maestro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/non-chiamatemi-maestro\/","title":{"rendered":"\u201cNon chiamatemi maestro\u201d"},"content":{"rendered":"
Milano – Cinquanta fotografie raccontano la storia di uno dei pi\u00f9 grandi fotografi contemporanei: Ferdinando Scianna (Bagheria, 1943). La mostra, intitolata “Non chiamatemi maestro”, raccoglie immagini che raccontano, attraverso alcune delle sue fotografie pi\u00f9 iconiche (dai viaggi in Spagna, America Latina, New York, Parigi alla sua amata Sicilia), la carriera del grande artista contemporaneo, noto anche per la sua non comune perizia narrativa e per l\u2019abilit\u00e0 nella nobile arte dell\u2019aforisma. Note biografiche<\/strong><\/p>\n Ferdinando Scianna nasce a Bagheria (Sicilia) nel 1943. Compie studi di Lettere e Filosofia presso l\u2019Universit\u00e0 di Palermo. Nel 1963 incontra Leonardo Sciascia con il quale pubblica, a venuto anni, il primo dei suoi numerosi libri, Feste religiose in Sicilia, che ottiene il premio Nadar. Si trasferisce a Milano dove, dal 1967, lavora per il settimanale L\u2019Europeo come fotoreporter, inviato speciale, poi corrispondente da Parigi, citt\u00e0 in cui vive per dieci anni. Introdotto da Henri Cartier-Bresson, entra nel 1982 nell\u2019agenzia Magnum. Dal 1987 alterna al reportage e al ritratto la fotografia di moda e di pubblicit\u00e0, con successo internazionale. Milano – Cinquanta fotografie raccontano la storia di uno dei pi\u00f9 grandi fotografi contemporanei: Ferdinando Scianna (Bagheria, 1943). La mostra, intitolata “Non chiamatemi maestro”, raccoglie immagini che raccontano, attraverso alcune delle sue fotografie pi\u00f9 iconiche (dai viaggi in Spagna, America Latina, New York, Parigi alla sua amata Sicilia), la carriera del grande artista contemporaneo, noto […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":63195,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,12,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nScianna \u00e8 il primo italiano ammesso, nel 1982, alla Magnum, leggendaria agenzia fondata Cartier-Bresson, che lo introdusse, e da Robert Capa.
\nIl lungo percorso artistico dell’artista si snoda attraverso\u00a0tematiche quali: la guerra, i frammenti di\u00a0viaggio, le esperienze mistiche, la\u00a0religiosit\u00e0 popolare, legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una\u00a0forma nel caos della vita.
\n\u201cIl mio mestiere e\u0300 fare fotografie<\/em> \u2013 dice Scianna \u2013 e le fotografie non possono rappresentare le metafore. Le fotografie mostrano, non dimostrano<\/em>\u201d.
\nFrase che trova corrispondenza in una delle sue fotografie pi\u00f9 note presenti in mostra, scattata a Beirut nel 1976 durante la guerra civile libanese, in cui un combattente cristiano maronita imbraccia, in posizione di tiro, un fucile automatico dove spicca sul calcio, una decalcomania ovale della Madonna.
\nIn molti hanno scritto del suo lavoro, a partire da Goffredo Fofi, che nel testo del catalogo della mostra, \u201cViaggio Racconto Memoria\u201d (Marsilio, 2018) precisa: \u201cIl lavoro fotografico di Scianna lo fa pensare a Hemingway e chiaramente a Sciascia, suo mentore ed esortatore<\/em>\u201d.
\nUna caratteristica delle immagini di Scianna \u00e8 il nero. L’ombra dalla quale prende forma e si sviluppa la scena. A tal proposito dice – \u201cLe mie immagini, e non soltanto quelle siciliane, sono spesso molto nere. Io vedo e compongo a partire dall\u2019ombra. Il sole mi interessa perch\u00e9 fa ombra. Immagini drammatiche di un mondo drammatico\u201d<\/em>.
\nL’ombra incute paura, crea mistero, atmosfere e soprattutto seduce.
\nLa mostra, allestita negli spazi di via Zamenhof, rimarr\u00e0 in calendario sino al 22 gennaio e potr\u00e0 essere visitata nei seguenti orari: marted\u00ec-venerd\u00ec 10-18; gioved\u00ec 10-19.30; sabato 15-19.<\/p>\n
\nSvolge anche, da anni, un\u2019attivit\u00e0 critica e giornalistica che gli ha fatto pubblicare numerosissimi articoli in Italia e in Francia su temi relativi alla fotografia e alla comunicazione. Negli ultimi anni \u00e8 impegnato in una letteratura ibrida che sposa testo e immagine.
\nScianna ha ricevuto numerosi e importanti premi internazionali; ha pubblicato oltre sessanta volumi; ha lavorato nel reportage, nel ritratto, nella moda e nella pubblicit\u00e0. Scrive di critica fotografica e di comunicazione, negli ultimi anni pratica una letteratura ibrida, incrociata sul dialogo testo \/ immagine (ossia sul primo comandamento cui dovrebbe obbedire ogni libro illustrato).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"