{"id":63718,"date":"2021-12-17T12:30:33","date_gmt":"2021-12-17T11:30:33","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=63718"},"modified":"2021-12-17T09:04:09","modified_gmt":"2021-12-17T08:04:09","slug":"appuntamenti-dal-17-dicembre-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-17-dicembre-2021\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 17 dicembre 2021"},"content":{"rendered":"

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\"\"Fossano<\/strong> – \u201cFantastiche Grottesche<\/em>\u201d \u00e8 la mostra che da domani (18 dicembre) apre al Castello degli Acaja. L’esposizione, dedicata all\u2019opera di Giovanni Caracca nella Sala delle Grottesche della fortezza, \u00e8 incentrata sulla storia del pittore fiammingo alla corte dei Savoia. Si tratta di un progetto espositivo site-specific atto a valorizzare il ciclo di affreschi dell’artista, uno dei pi\u00f9 importanti esempi di pittura tardomanierista piemontese. Realizzati da Jan Kraeck<\/em>, italianizzato Giovanni Caracca, intorno al 1585 per volere di Carlo Emanuele I di Savoia, coniugano la cultura degli emblemi, che conosce notevole fortuna in epoca umanistica e rinascimentale in tutta l\u2019Europa, con il gusto per la decorazione a grottesche che si diffonde in seguito alla scoperta della Domus Aurea a Roma, all\u2019inizio del Cinquecento. Il percorso multimediale attraverso l\u2019uso delle tecnologie immersive coinvolger\u00e0 i visitatori\u00a0 in un colloquio ideale con Giovanni Caracca che racconter\u00e0 la storia dei personaggi che hanno abitato il castello. Una selezione di opere dalle collezioni di Palazzo Madama, infine, arricchir\u00e0 la narrazione con ritratti e oggetti dell\u2019epoca, seguendo un doppio filo conduttore: la ritrattistica dei duchi di Savoia e il tema formale della grottesca nelle sue varie declinazioni. Fino al 25 aprile. Ingresso con visita guidata, dal mercoled\u00ec alla domenica e festivi, alle 11 e alle 15. E’ consigliata la prenotazione: T. 0172 60160 – oppure scrivere a: iatfossano@cuneoholiday.com.<\/p>\n

\"\"Modena<\/strong> – E’ un’esposizione dedicata a uno dei maestri della caricatura del primo ‘900: Umberto Tirelli. Da domani (18 dicembre) nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico,\u00a0 duecentotrenta opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini raccontano l’artista celebrando i centocinquant’anni dalla sua nascita. L’esposizione approfondisce la centralit\u00e0 di una figura che fece della caricatura l\u2019unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo. Tirelli offre uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull\u2019establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle \u00c9poque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l\u2019inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico. Intrecciando arti visive e spettacolo, l’artista ha interpretato il pi\u00f9 grande \u201cteatro della vita\u201d nella sua eterogeneit\u00e0, regalando una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti. Durante il periodo di apertura della rassegna, si terr\u00e0 una serie d\u2019iniziative collaterali, come spettacoli di burattini, laboratori didattici oltre alla possibilit\u00e0 di assistere in diretta al restauro dei burattini di Emilio Zago, Tina di Lorenzo ed Errico Malatesta, condotto da Gloria Forghieri del Laboratorio Alma Atelier di Carpi. Fino al 25 Aprile. Orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec: 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-19; luned\u00ec chiuso. Dall\u20198 gennaio: venerd\u00ec, sabato e domenica: 10-19<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong> – E’ “L’Annunciazione<\/em>“, di Tiziano Vecellio (1490-1576), il Capolavoro per Milano 2021<\/em>, iniziativa giunta alla sua XIII edizione e che, come impone ormai la tradizione, accompagna i visitatori per tutto il periodo natalizio. L’opera, ospitata al Museo Diocesano Carlo Maria Martini, proviene dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli e appartiene alla produzione della piena maturit\u00e0 del maestro veneto. Il dipinto, di grandi dimensioni,(280\u00d7193 cm), fu eseguito intorno al 1558, per la cappella della famiglia Pinelli (banchieri e mercanti di origine genovese trasferitisi a Napoli), dedicata alla Vergine sita allora nel transetto della chiesa napoletana di San Domenico Maggiore, l\u2019unica al mondo ad aver conservato insieme dipinti di Raffaello, quelli di Tiziano e di Caravaggio. La tela rivela i pi\u00f9 alti raggiungimenti del Tiziano maturo evidenti negli straordinari effetti luministici. L’opera potr\u00e0 essere ammirata fino al prossimo 6 febbraio da marted\u00ec a domenica, dalle 10 alle 18. \u00c8 consigliata la prenotazione alla “Biglietteria online” del sito internet www.chiostrisanteustorgio.it.<\/p>\n

\"\"Milano <\/strong>– Sono molti gli artisti che, dal Medioevo al Rinascimento, dal Barocco all\u2019arte contemporanea, si sono dedicati al delicato tema della Nativit\u00e0 creando dei veri e propri capolavori senza tempo, densi di significati e simboli iconografici. E numerosi anche i collezionisti. Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini da qualche giorno, in occasione del ventesimo anniversario di fondazione, ospita uno dei capolavori d\u2019arte sacra del XVIII secolo milanese: il Presepe del Gernetto. Composto da circa sessanta personaggi, dipinti su carta e cartoncino sagomati, \u00e8 stato per la maggior parte dipinto da Francesco Londonio (1723-1783), uno dei pi\u00f9 importanti artisti lombardi del Settecento, specializzato nella rappresentazione dei presepi, scene campestri e raffigurazioni di animali. L\u2019opera, entrata nelle collezioni del museo nel 2018, grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi, proviene a sua volta dalla raccolta Cavazzi della Somaglia, nella Villa Gernetto, a Lesmo, acquistata nel 1772 dal Conte Giacomo Mellerio (1711-1782), dove il Londonio era solito trascorrere lunghi periodi di villeggiatura. Fino al 6 febbraio; orari: marted\u00ec- domenica, 10-18.<\/p>\n

\"\"La Spezia<\/strong> – Esemplari di produzione genovese e lombarda del XVIII secolo in “Admirabile signum. Il presepe tra arte antica e contemporanea” mostra ospitata alla Fondazione Carispezia. Il presente e il passato, tra evocazione e figurazione visti attraverso linguaggi differenti a testimonianza di quanto gli artisti hanno continuato a creare confrontandosi con uno dei temi pi\u00f9 rappresentati nella storia dell\u2019arte. ll percorso\u00a0 si articola in sale tematiche che danno vita a un “sentiero” di rinascita e luce, di spiritualit\u00e0 e poesia. Con le Nativit\u00e0 settecentesche \u00e8 infatti possibile ammirare creazioni di Roberto Almagno, Maria Lai, Marco Lodola, Fausto Melotti, Michelangelo Pistoletto e Guido Strazza. La mostra, negli spazi di via Domenico Chiodo 36, rimarr\u00e0 in calendario sino 30 gennaio con i seguenti orari: 11-20. (25 dicembre chiuso).<\/p>\n

\"\"Varese e provincia<\/strong> – Dal 26 dicembre\u00a0 al 7 gennaio\u00a0 Archeologistics, realt\u00e0 impegnata nella valorizzazione dei beni culturali, propone un ciclo di sei appuntamenti dedicati al tema della Nativit\u00e0.\u00a0 Un viaggio dal Medioevo fino al Seicento, tra gli affreschi e le installazioni che mettono in scena il mistero della Nascita di Ges\u00f9. Si comincia con la visita alla Chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio, alla quale saranno dedicate tre visite (26 dicembre, 2 e 6 gennaio): un piccolo oratorio nobiliare, cuore del Medioevo europeo, che al suo interno conserva un ciclo di affreschi del X secolo, opera dell\u2019anonimo Maestro di Castelseprio e dedicato all\u2019infanzia di Cristo. Al 28 dicembre il programma prevede una visita al Battistero di San Giovanni Battista a Varese dove, oltre a seguire la narrazione della Nativit\u00e0, sar\u00e0 possibile ammirare la struttura, eccezionalmente aperta, e conoscere la storia dell\u2019edificio pi\u00f9 antico della citt\u00e0. Al 6 gennaio sar\u00e0 protagonista la Terza Cappella del Sacro Monte di Varese che custodisce all\u2019interno la rappresentazione della Nascita di Ges\u00f9 e all\u2019esterno presenta la Fuga in Egitto di Renato Guttuso, opera recentemente restaurata. Il ciclo di appuntamenti si conclude il 7 gennaio al Santuario di Saronno che vanta la splendida cupola di Gaudenzio Ferrari e gli affreschi del leonardesco Bernardino Luini. I percorsi sono adatti a tutti\u00a0 con prenotazione obbligatoria: www.archeologistics.it \u2013 info@archeologistics.it \u2013 328.8377206.<\/p>\n

\"\"Alba (CN)<\/strong>– La citt\u00e0 omaggia Alberto Burri, uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento con due esposizioni. “La poesia della materia<\/em>” ospitata nelle sale della Fondazione Ferrero e l’altra, intitolata “Il Cretto di Gibellina<\/em>“, visitabile negli spazi di Palazzo Banca d’Alba. La Fondazione presenta un allestimento studiato appositamente per gli spazi, articolato in una serie di sale che accolgono quarantacinque opere realizzate tra il 1945 al 1993. Tra i lavori esposti, le prime opere dell’artista originario di Citt\u00e0 di Castello, appartenenti ai cicli delle \u201cmuffe\u201d, dei \u201csacchi\u201d, \u201cdelle combustioni\u201d, dei \u201clegni\u201d, dei \u201cferri\u201d, delle \u201cplastiche\u201d, dei \u201ccretti\u201d e dei \u201ccellotex. La conoscenza del maestro Burri (Citt\u00e0 di Castello, 1915 \u2013 Nizza, 1995) prosegue nelle sale di Palazzo Banca d’Alba con la mostra “Burri. Il Cretto di Gibellina” con lavori dedicati all\u2019opera di land art e site-specific che l’artista ha realizzato nel paese siciliano distrutto dal terremoto del Belice nel 1968. Una composizione del \u201cGrande Cretto\u201d (avviata tra 1985 e 1989 e conclusa nel 2015), utilizzando il cemento bianco per inglobare e trasformare le macerie irrecuperabili della citt\u00e0 vecchia. Un’imponente un\u2019opera, tra le pi\u00f9 estese del mondo, con i suoi 80 mila metri quadrati di ampiezza. Fino al 30 gennaio. Orari: feriali 11 – 18; sabato, domenica e festivi: 10 – 19.<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong> – E’ una mostra dedicata alla straordinaria stagione divisionista, quella allestita nelle suggestive sale del piano terreno della Villa Reale di Milano presentate dalla GAM, Galleria d\u2019Arte Moderna, con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Due rispettive collezioni che conservano le opere di alcuni tra i pi\u00f9 significativi esponenti. Il percorso, attraverso trenta opere, allestite in 5 sezioni, mette a fuoco gli elementi caratterizzati dall’esperienza divisionista, i suoi protagonisti e gli artisti che furono\u00a0 sodali. Tra questi ricordiamo: Giacomo Balla, Leonardo Bistolfi, Umberto Boccioni, Giulio Branca, Luigi Conconi, Tranquillo Cremona, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Giuseppe Pellizza, Gaetano Previati e Giovanni Segantini. Fino al 6 marzo con i seguenti orari: marted\u00ec \u2013 domenica 10 \u2013 17.30.<\/p>\n

\"\"Ascona<\/strong> – Prorogata fino al 9 gennaio la mostra antologica intitolata “La Verit\u00e0 di Michelangelo Pistoletto. dallo Specchio al Terzo Paradiso” ospitata nelle sale del Museo Comunale d\u2019Arte Moderna. Esposte oltre 40 opere, tra dipinti, quadri specchianti, installazioni e rare immagini d\u2019archivio, datate dal 1958 al 2021, la pi\u00f9 esauriente personale dell\u2019artista, mai realizzata in Svizzera. Il significato della mostra \u00e8 reso esplicito dalla presenza a Monte Verit\u00e0, punto d\u2019incontro agli inizi del secolo scorso per artisti e intellettuali anticonformisti di tutta Europa, di un Terzo Paradiso<\/em> realizzato con l\u2019impiego di grandi sassi levigati dal tempo, donato dall\u2019artista in modo permanente e che rivela la continuit\u00e0 tra il suo pensiero e questo luogo emblematico di Ascona, ricco di storia e di cultura. In occasione della mostra, \u00e8 stato creato anche un altro intervento di land art nel parco del Museo Castello San Materno con un Terzo Paradiso<\/em> legato ai cicli della natura dove sono state utilizzate oltre novanta piante. La mostra \u00e8 accompagnata da un catalogo con testi di Mara Folini, Alberto Fiz, Paolo Naldini, Michelangelo Pistoletto e un\u2019intervista all\u2019artista di Hans Ulrich Obrist. Orari: marted\u00ec \u2013 venerd\u00ec 10 \u2013 12\/14\u2013 17; sabato 10 \u2013 17; domenica e festivi 10 \u2013 16.<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong> – Nella basilica di Sant’Ambrogio \u00e8 visibile la ricostruzione tridimensionale del volto del Santo patrono del capoluogo lombardo. L’iniziativa rientra nel programma di studi promosso\u00a0 per i 150 anni dal ritrovamento degli scheletri, condotto dall’Universit\u00e0 degli studi di Milano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della citt\u00e0 metropolitana di Milano. Il busto, prodotto in resina poliuretanica,\u00a0 sar\u00e0 posizionato nella cappella di San Vittore in Ciel d\u2019oro, all\u2019interno della Basilica di Sant\u2019Ambrogio, accanto al ritratto del mosaico del V secolo.<\/p>\n

\"\"Varese<\/strong> – Sala Veratti ospita \u201cLieti nella Speranza<\/em>\u201d Presepi d\u2019Artista IV edizione. Opere che interpretano la Nativit\u00e0 dove storia, tradizione, quotidianit\u00e0 e sentimenti si intrecciano. Tra gli artisti che hanno partecipato : Giovanni Beluffi, Roberto Benotti, Piero Cicoli, Renata Colombo Casero, Massimo Conconi, Lena Costantini, Anny Ferrario, Anna Genzi, Giuliana Nocco, Eva Hodinova, Josee Konrath, Tiziana Montalbetti, Marzia Mucchietto, Maria Nicolais, Mariano Pieroni, Vittorio Pieroni, Antonio Quattrini, Oreste Quattrini, Giorgio Robustelli, Adriana Ruberti e Mariuccia Secol. Opere realizzate attraverso differenti linguaggi e stili, capaci di tradurre nella materia sentimenti, poesia e slanci della fantasia, senza scadere nella facile retorica. Lieti nella speranza:<\/em> un messaggio, perch\u00e9 in momenti come quelli che si stanno vivendo, permetta di abitare questo tempo, per aprirci al cambiamento, convertire il nostro stile di vita divenendo strumento per la trasformazione del mondo. Fino al 15 gennaio. Orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec 15.30 – 18.30; sabato e domenica 10.30 – 12\/ 15.30 – 18.30. Chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio. Per prenotare visite guidate: presidenza@exallievefma-varese.it<\/p>\n

\"\"Legnano<\/strong> – “Andar per monumenti<\/em>” \u00e8 il titolo e ancor pi\u00f9 l’invito a una visita alla mostra di Giuseppe Cozzi allestita alla libreria Nuova Terra. Gli scatti, oltre a essere visibili nell’esposizione sono anche riportati nell’omonimo volume realizzato dal fotografo con Pino Landonio. E’ un censimento accurato, corredato da una ricchissima documentazione fotografica, delle oltre centoquaranta statue che ornano le piazze e i parchi di Milano. Riscoprire la loro storia, gustarne i particolari, coglierne il significato come utile esercizio per guardare, con occhi diversi, a ospiti taciturni e immobili, che pure hanno sempre qualcosa da dire, per risvegliare\u00a0 ricordi o riaccendere le nostre intelligenze. La mostra \u00e8 visitabile, negli orari di negozio, sino al 6 gennaio.<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong> – Di recente apertura, alla Manuel Zoia gallery, la collettiva “Leave it all behind<\/em>“. Otto gli artisti in mostra: Argi\u0161t Alaverdyan, Mattia Barbieri, Erika Hock, Margherita Mezzetti, Zsolt Moln\u00e1r, H\u00e9l\u00e8ne Padoux, Michele Tocca e Edin Zenun, tutti provenienti da contesti culturali e geografici differenti, che occupano gli spazi della galleria con opere pittoriche e installazioni. Diverse provenienze ma tutti accomunati dal desiderio di invitare i visitatori a lasciarsi tutto alle spalle, concentrandosi sul \u201ctempo vissuto\u201d. Leave it all behind<\/em> parte infatti dalla nozione di tempo sviluppata dal filosofo francese Henri Bergson (1859 \u2013 1941) per il quale ha due facce: il tempo oggettivo, ossia quello della scienza e il tempo soggettivo, quello interiore. La mostra, negli spazi di via Maroncelli a cura di Domenico de Chirico, prosegue sino al 20 gennaio con i seguenti orari: mercoled\u00ec \u2013 sabato 15\u2013 19. sabato 15\u2013 19.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Fossano – \u201cFantastiche Grottesche\u201d \u00e8 la mostra che da domani (18 dicembre) apre al Castello degli Acaja. L’esposizione, dedicata all\u2019opera di Giovanni Caracca nella Sala delle Grottesche della fortezza, \u00e8 incentrata sulla storia del pittore fiammingo alla corte dei Savoia. 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