{"id":63929,"date":"2022-01-03T12:00:40","date_gmt":"2022-01-03T11:00:40","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=63929"},"modified":"2022-01-10T17:55:16","modified_gmt":"2022-01-10T16:55:16","slug":"fotografare-con-la-penna","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/fotografare-con-la-penna\/","title":{"rendered":"Fotografare con la penna"},"content":{"rendered":"
Busto A. – “Fotografare con la penna”. Non poteva esserci titolo pi\u00f9 azzeccato per descrivere, in quattro parole, la passione di Giuseppe Magini, architetto noto in citt\u00e0, scomparso nel novembre del 2020 e che ora viene ricordato attraverso una mostra allestita da venerd\u00ec (7 gennaio) alla galleria Boragno. Pinuccio, come in molti usavano chiamarlo, \u00e8 stata una figura attiva nella sua Busto dove ha ricoperto il ruolo di responsabile dell\u2019ufficio tecnico comunale ma soprattutto era conosciuto come studioso di storia locale e del territorio ai quali ha dedicato numerose pubblicazioni. La sua passione pi\u00f9 grande \u00e8 stata l’arte.<\/p>\n
“Magini ha da sempre coltivato l’amore per il bello inteso nelle pi\u00f9 ampie espressioni – scrive Franco Azzimonti nel testo di presentazione della mosta. E continua: Tra queste vi \u00e8 un iniziale amore per la fotografia”.<\/p>\n
Fermare l’attimo, immortalare il momento per conservare un prezioso istante nella memoria per riviverlo nei ricordi. Ma il desiderio di cogliere e “far propria” l’immagine non si fermava alla fotografia. Anche il disegno si faceva “complice” per “possedere” luoghi, paesaggi, monumenti o semplici particolari architettonici…<\/p>\n
“Riordinando lo studio – racconta Mal\u00f9, la moglie, – ho trovato i suoi disegni: una pila di fogli alta circa ottanta centimetri. Quando viaggiavamo aveva sempre penna e blocchetto sul quale annotava scenari e scorci. Disegni che spesso non venivano pi\u00f9 ritoccati se non talvolta con l’aggiunta di un po’ di colore”.
\nSchizzi, alcuni dedicati anche a Busto, che sono raccolti nella mostra\u00a0 di prossima apertura. Tanti gli amici che hanno voluto e sostenuto l’idea di ricordare cos\u00ec l’architetto: attraverso i suoi appunti d’arte. Quell’espressione, con la “A” maiuscola, che tanto amava e davanti alla quale si sapeva stupire sempre, sia nell’immagine del Creato sia nelle opere dei numerosi artisti dei quali ha scritto testi critici o presentazioni.<\/p>\n
“Riusciva sempre a tovare il modo di valorizzare e dar significato alle loro opere – commenta la moglie – senza elogi gratuiti ma sapendo cogliere le intuizioni e i significati al di l\u00e0 delle intenzioni”.<\/p>\n
Magini sapeva entrare, con la propria sensibilit\u00e0, nella parte pi\u00f9 profonda dell’anima degli artisti, coglierne gli aspetti pi\u00f9 reconditi e portarli alla luce. Mai con invadenza ma sempre con grande garbo, quella gentilezza e signorilit\u00e0 che l’ha sempre contraddistinto, come uomo e come professionista.<\/p>\n
La mostra, nello spazio di via Milano sar\u00e0 inaugurata sabato dalle 17.45 e proseguir\u00e0 fino al 16 gennaio con i seguenti orari: marted\u00ec – venerd\u00ec dalle 16 alle 18.30; sabato e domenica: 10.30-12.30\/15.30-18.30.<\/p>\n
E.Farioli<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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