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Milano – Da una liberazione personale a una liberazione nazionale. Questo il concetto in sintesi che anima le pagine di \u201cSenza tregua. La guerra dei GAP\u201d (Universale Economica Feltrinelli, pp.306, Euro 8,50) di Giovanni Pesce.<\/p>\nMilano – Da una liberazione personale a una liberazione nazionale. Questo il concetto in sintesi che anima le pagine di \u201cSenza tregua. La guerra dei GAP\u201d (Universale Economica Feltrinelli, pp.306, Euro 8,50) di Giovanni Pesce.<\/p>\n
Nato a Visone d\u2019Acqui nel 1918 in giovane et\u00e0 emigra in Francia a seguito della famiglia.
\nNel \u201936 parte volontario per la Spagna con le Brigate Internazionali per combattere la dittatura franchista.
\nIl suo ritorno in Italia coincide con l\u2019arresto e la deportazione a Ventotene.
\nLiberato nel \u201943 si unisce al movimento partigiano ricevendo, a fine conflitto, la medaglia d\u2019oro della Resistenza. Muore nel 2017 a ottantanove anni.<\/p>\n
\u201cSenza tregua\u201d \u00e8 a tutti gli effetti un libro cardine della nostra storia che dovrebbe essere assunto di diritto nei programmi delle scuole pubbliche e, a maggior ragione, in quelle private o paritarie che dir si voglia, in quanto pur discriminando l\u2019istruzione pubblica non disdegnano i contributi statali.
\nOgni individuo pu\u00f2 decidere di rimanere indifferente a fronte di quanto gli accade attorno, ma prima o poi sar\u00e0 la storia ad occuparsi di lui.
\nGiovanni Pesce sceglie di combattere contro ogni forma di dittatura, prima in Spagna poi a Torino in seguito a Milano e facendo parte dei GAP compie azioni di guerriglia urbana tali da arrecare perdite umane e logistiche tra le fila fasciste e delle SS.
\nE\u2019 una \u201cGuerra fatta di colpi audaci e improvvisi e di fughe in mezzo a una piazza, davanti a una caserma, nella sala di aspetto di una stazione, in un deposito, lungo le autostrade o le ferrovie\u201d.<\/p>\n
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Straziante per l\u2019autore il senso di impotenza di fronte ai convogli che partivano dalla stazione Greco verso i campi di concentramento \u201c Sotto il ponte grigio del cavalcavia, sono sfilate a migliaia lunghe colonne di carri merci\u2026dai vagoni bestiame, sprangati e sigillati, si sono levate di giorno e di notte, invocazioni di aiuto e sono stati lasciati biglietti disperati\u201d.
\nPrivo di retorica trionfalistica e di autocompiacimento, \u201cSenza tregua\u201d si avvale di una prosa secca ed essenziale nel raccontare le tensioni e i rischi che caratterizzarono le azioni di guerriglia messe in atto dai GAP, risultando un documento fondamentale per comprendere la distanza che separa una democrazia da una dittatura.
\nSarebbe di utile lettura per coloro che a tutt\u2019oggi sostengono che \u201cdurante il fascismo qualcosa di buono \u00e8 stato fatto\u201d; evidentemente, tra le altre nefandezze compiute dal regime, a costoro sfugge che nel nostro paese erano i delatori dell\u2019OVRA con le camicie nere che collaboravano con le SS i convogli destinati ai campi di concentramento nazisti.<\/p>\n
Promemoria: i libri si acquistano in libreria!<\/p>\n
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Mauro Bianchini<\/p>\n
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Milano – Da una liberazione personale a una liberazione nazionale. Questo il concetto in sintesi che anima le pagine di \u201cSenza tregua. La guerra dei GAP\u201d (Universale Economica Feltrinelli, pp.306, Euro 8,50) di Giovanni Pesce. Nato a Visone d\u2019Acqui nel 1918 in giovane et\u00e0 emigra in Francia a seguito della famiglia. Nel \u201936 parte volontario […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":64112,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[417,416,13,45],"tags":[],"yoast_head":"\n