{"id":64121,"date":"2022-01-23T10:00:38","date_gmt":"2022-01-23T09:00:38","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=64121"},"modified":"2022-01-28T08:39:50","modified_gmt":"2022-01-28T07:39:50","slug":"un-viaggio-in-due-tempi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/un-viaggio-in-due-tempi\/","title":{"rendered":"Un viaggio in due tempi"},"content":{"rendered":"
Milano – \u201cThe Immediate Gaze\u201d: il titolo di una mostra e di un volume firmati da Maurizio Coppolecchia e Pietro Spica. L’esposizione si \u00e8 recentemente aperta allo Spazio d’Arte Scoglio di Quarto. La rassegna, a cura di Gabriella Brembati, mette a confronto venticinque fotografie di un viaggio all\u2019interno delle steppe della Mongolia, riprodotte in stampa digitale su carta con altrettanti acquarelli, oltre a cinque polaroid originali.<\/p>\n
La storia di un viaggio in due tempi<\/strong> La mostra<\/strong> Il libro<\/strong> La mostra \u00e8 aperta al pubblico da marted\u00ec a venerd\u00ec dalle 17 alle 19; sabato dalle 15 alle 19. Fino al 30 gennaio. In altri orari e la domenica solo su appuntamento scrivendo a: info@galleriascogliodiquarto.com; sms 348-5630381<\/p>\n Note biografiche:<\/strong><\/p>\n Maurizio Coppolecchia<\/strong>, nato a Milano nel 1955 \u00e8 uno dei produttori che hanno reso possibile la complessa realizzazione del film \u201cIl Divo\u201d di Paolo Sorrentino, premio speciale della giuria al Festival di Cannes 2008. Tra gli anni \u201880 e \u201890 svolge attivit\u00e0 fotografica per importanti periodici italiani come Capital, Class, Gente Money e Panorama Mese, mentre negli anni successivi lavora nell\u2019ambito della produzione pubblicitaria come executive producer. Nell\u2019ottobre 2006 fonda \u201cParco Film\u201d, casa di produzione pubblicitaria e cinematografica che annovera da subito figure di rilevanza internazionale come Sebastien Chantrel, Sebastian Grousset, Paolo Sorrentino, Alexander Paul e Pep Bosch. Ultimamente \u00e8 tornato ad occuparsi a tempo pieno di quella che \u00e8 stata la sua attivit\u00e0 creativa iniziale, la fotografia. Milano – \u201cThe Immediate Gaze\u201d: il titolo di una mostra e di un volume firmati da Maurizio Coppolecchia e Pietro Spica. L’esposizione si \u00e8 recentemente aperta allo Spazio d’Arte Scoglio di Quarto. La rassegna, a cura di Gabriella Brembati, mette a confronto venticinque fotografie di un viaggio all\u2019interno delle steppe della Mongolia, riprodotte in stampa […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":64124,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,12,45,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nNel 1989 Maurizio Coppolecchia, producer e fotografo milanese, compie un reportage a colori nel deserto dei Gobi in Mongolia, Paese grande cinque volte l\u2019Italia, con una semplice Polaroid SX70 durante uno scouting per uno spot pubblicitario, fermando in istantanee su pellicole autosviluppanti 8×8 cm gli sguardi discreti e schivi di allevatori nomadi, uomini e donne, giovani e vecchi.Trent\u2019anni dopo, nel 2020, Maurizio chiede al suo amico Pietro Spica, artista italiano scomparso da poco, di compiere il medesimo viaggio con i suoi acquarelli e la sua arte caleidoscopica e magica partendo proprio da quelle stesse immagini, lontane nel tempo ma non nelle emozioni e nei ricordi dell\u2019autore. Da questo viaggio in due tempi, reso soprattutto possibile dalla profonda e antica amicizia che lega Maurizio e Pietro, nascono la mostra e un libro d\u2019artista che portano lo stesso titolo.<\/p>\n
\nLe immagini fotografiche esposte raccontano di un reportage culturale e antropologico reso possibile grazie alla \u201cmagia\u201d di quei ritratti istantanei formato polaroid che permisero a Maurizio Coppolecchia di costruire da subito un rapporto di reciproca fiducia con la gente del luogo, vivere la loro stessa quotidianit\u00e0, scoprendo l\u2019eleganza e la fierezza di un popolo costantemente in movimento, espressione di una cultura e un mondo diametralmente opposti agli stereotipi occidentali. A dialogare con le fotografie di\u00a0 Coppolecchia, gli acquarelli di Pietro Spica che, sebbene non abbia partecipato a quell\u2019avventura, \u00e8 riuscito ugualmente a ricreare le atmosfere di quel viaggio fatto di paesaggi, volti, relazioni e ricordi attraverso traiettorie immaginarie secondo la propria fantasia e la propria poetica, sempre partendo da quelle stesse foto di uomini, donne e bambini scattate trent\u2019anni prima. Una rilettura suggestiva, sospesa, quasi fiabesca, che ha permesso a Spica di cogliere appieno il senso profondo delle fotografie: nei suoi disegni tutto viene poeticizzato, l\u2019elemento umano cos\u00ec come gli animali: a partire dall\u2019immancabile cammello, gli utensili della vita quotidiana o le ger, le iurte tradizionali mongole usate dai pastori nomadi, la natura cos\u00ec come i cieli o i paesaggi.<\/p>\n
\nIl volume \u201cThe Immediate Gaze\u201d, che sar\u00e0 presentato\u00a0 sabato (29 gennaio) alle 16, oltre alle fotografie di Coppolecchia e agli acquarelli di Spica \u00e8 arricchito dai testi del filosofo Dario Borso, dello scrittore Andrea De Carlo, dello storico e critico della fotografia Roberto Mutti e della giornalista Valeria Cerabolini, oltre a un racconto dell\u2019artista Stefano Soddu, per tradurre in parole le emozioni che scaturiscono da ogni singolo scatto e disegno. Il libro d’artista, edito da Blueprint con una tiratura limitata di 200 copie sar\u00e0 a disposizione oltre che in sede di mostra, anche in alcune librerie di Milano (Libreria Gogol, via Savona 101; Stamberga Concept Gallery, via Melzo 3; Libreria Verso, corso di Porta Ticinese 40, Galleria Nuages, via Del Lauro 10; Libreria Bocca, Galleria Vittorio Emanuele II 12; Libreria Hoepli, via Hoepli 5); Pavia (Libreria Il Delfino-Ubik, Piazza Cavagneria 10); Genova (Libreria L\u2019amico Ritrovato, via Luccoli 98\/R), Camogli (Libreria Ultima spiaggia, via Garibaldi 114) e Rapallo (Libreria Agor\u00e0, via Milite Ignoto 22).<\/p>\n
\nPietro Spica<\/strong> (Dolo 1953 -Rapallo 2021) si avvicina presto alla pittura grazie allo zio, l\u2019artista Gianni Dova, tra i fondatori del movimento Spazialista italiano. Milanese d\u2019adozione, \u00e8 l\u2019incontro con Bruno Munari a permettergli di fare della sua passione una professione, cominciando come illustratore di libri per bambini e insegnante di acquarello. Compie numerosi viaggi in Oriente e nelle Americhe, dai quali trae suggestioni che influenzano profondamente la sua tecnica espressiva grazie all\u2019incontro con tradizioni figurative di diverse culture. I suoi quadri, dai colori brillanti e dalle linee morbide, sono esposti in diverse gallerie italiane e statunitensi e sono presenti in numerose collezioni in Europa e America. Negli ultimi anni ha soggiornato e lavorato a Milano, in Liguria e nell\u2019isola di Minorca.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"