{"id":64510,"date":"2022-02-24T11:00:39","date_gmt":"2022-02-24T10:00:39","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=64510"},"modified":"2022-02-24T10:41:24","modified_gmt":"2022-02-24T09:41:24","slug":"richard-west-un-pittore-di-dublino-innamorato-di-alassio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/richard-west-un-pittore-di-dublino-innamorato-di-alassio\/","title":{"rendered":"Richard West, un pittore di Dublino innamorato di Alassio"},"content":{"rendered":"
Alassio d\u2019inverno: se non \u201c\u00e8 solo un film in bianco e nero visto alla tv\u201d, come cantava la Bert\u00e8, certo non offre grandi cose. Soprattutto quando finisce la passeggiata sulla spiaggia, sfiorando le onde e guardando le nuvole che passano, passano. Allora convien volgere le spalle al mare e, pi\u00f9 del passeggio annoiato nel budello, dove son tanti i negozi chiusi \u2013 per covid, per ferie o per \u201ccambio stagione\u201d \u2013, andare alla ricerca di angoli che possono riservare sorprese.<\/p>\n
\u00c8 il caso, per esempio, della Richard West Memorial Gallery che ha sede insieme con la English Library in un delizioso edificio \u201cOld England\u201d all\u2019inizio di viale Hambury. La custodisce una gentile signora che informa con discrezione, ma anche con non celato orgoglio, sulla ricchezza del patrimonio librario – seconda con i suoi 15.000 volumi in lingua solo a quella di Firenze – e sulla figura del pittore Richard Whateley West, invitando poi ad ammirare, con calma e nel silenzio, le opere lasciate da sua figlia Kay alla citt\u00e0 di Alassio: sono 73 e tutte si apprezzano davvero, non solo per la discreta qualit\u00e0 pittorica, ma anche perch\u00e9 ci riportano in un mondo bello e perduto dove veniamo sottilmente coinvolti.<\/p>\n
Un tipo originale questo Richard West nato a Dublino nel 1848, severo insegnante in \u201ccolleges\u201d prestigiosi e, fin da giovane, appassionato dilettante di pittura. Nel 1885 venne in Italia a scoprire le sue bellezze e in questa terra non visit\u00f2 solo musei, palazzi e rovine antiche, ma si perse davanti agli scenari meravigliosi della natura, florida, opulenta e inondata di calda luce, e del colore inimitabile dell\u2019acqua del mare. In questo splendore gli dovette apparire anche Alassio dove decise di restare per sempre anche se gli capit\u00f2 di morire, improvvisamente, nel 1905 a Fiesole, del resto altro luogo molto amato dagli inglesi.<\/p>\n
Nella cittadina ligure, allora di bellezza smagliante, ritrov\u00f2 il desiderio, direi quasi l\u2019urgenza, di dedicarsi completamente alla pittura e gli fu utile allora l\u2019amicizia con Alberto Beniscelli ed Ettore Morteo, due artisti del posto forgiati alle solide basi dell\u2019Accademia Ligustica di Genova, che lo indirizzarono su come aggiungere nuova vitalit\u00e0 ai suoi lavori. Cos\u00ec rinfrancato prese a dipingere in solitaria ricerca \u201csur le motif\u201d, pedalando per trovare spunti e ispirazione in lunghe biciclettate; in salita da Alassio alle verdi vallate dell\u2019entroterra o lungo la costa, fin gi\u00f9 a Bordighera dove un anno prima che lui arrivasse in Italia si era fermato Claude Monet per fermarla nella sua luce diafana e vibrante.<\/p>\n
Ma la strada di West non si incrocer\u00e0 con quella degli impressionisti e rimarr\u00e0 sulla scia ormai assestata del paesaggio tardo romantico, una strada portata avanti nel fermarsi a dipingere con devozione innamorata e con piacere narrativo, e rappresentativo, angoli che solo lui sapeva cogliere nella loro bellezza, sia sulla assolata costa dove le barche approdano e salpano e i pescatori sono intenti al silenzioso lavoro di sempre, sia dove il mare si intravvede dall\u2019alto, fra il fitto dei boschi, e la vita \u00e8 quella, altrettanto dura, dei contadini.<\/p>\n
Il mondo di Richard West stava tutto qui; proprio non gli interessava il pittoresco ad ogni costo, l\u2019angolo celebrato o le architetture evocative. Erano d\u2019altra parte soggetti amati anche dai suoi conterranei che sulla Riviera avevano scelto di vivere almeno nei mesi tepidi dell\u2019inverno, creando ville lussuose e sontuosi giardini proprio a pochi passi da dove la gente, gli ambienti e le usanze erano quelli fermati sulla tela da Richard West venuto ad Alassio per restarne conquistato.<\/p>\n
Giuseppe Pacciarotti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Alassio d\u2019inverno: se non \u201c\u00e8 solo un film in bianco e nero visto alla tv\u201d, come cantava la Bert\u00e8, certo non offre grandi cose. Soprattutto quando finisce la passeggiata sulla spiaggia, sfiorando le onde e guardando le nuvole che passano, passano. Allora convien volgere le spalle al mare e, pi\u00f9 del passeggio annoiato nel budello, […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":64511,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,417,64],"tags":[],"yoast_head":"\n