{"id":64587,"date":"2022-03-14T10:00:58","date_gmt":"2022-03-14T09:00:58","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=64587"},"modified":"2022-03-04T10:21:37","modified_gmt":"2022-03-04T09:21:37","slug":"mozambico-seconda-parte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/mozambico-seconda-parte\/","title":{"rendered":"Mozambico – Seconda parte"},"content":{"rendered":"
<\/b>Ecco qui di seguito la seconda parte del racconto \u201cManuale d\u2019Africa\u201d, tratto dalla raccolta \u201cUn albergo a mille stelle\u201d, Aporema Edizioni.<\/p>\n
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Vilanculos, Mozambico, qualche giorno dopo<\/em><\/p>\n \u00abAndiamo verso il centro del villaggio, cerchiamo qualcosa da mangiare: offro io!\u00bb Invito cos\u00ec uno dei \u201cChico\u201d con l\u2019intento di ringraziarlo della sua impagabile ospitalit\u00e0 per la notte passata nella sua modesta dimora. Mi fa capire per\u00f2 che questo \u00e8 il centro del villaggio: quattro capanne, due palme, una signora all\u2019angolo che vende benzina nelle taniche, il pozzo per l\u2019acqua e di fronte, a pochi metri, la spiaggia pi\u00f9 eterea, serena e appagante che io abbia mai visto. Mi siedo sulla sabbia al limitare del gigantesco arenile. Il tramonto se n\u2019\u00e8 andato da un pezzo. La notte in Africa \u00e8 buia davvero: niente elettricit\u00e0 nelle case, niente illuminazione per le poche strade tracciate. Un altro Chico sbuca da un cespuglio, viene verso di me, insiste perch\u00e9 scatti una fotografia con lui. La vuole subito rivedere, poi mi guarda con la faccia delusa: \u00abNon si vede niente!\u00bb dice sottovoce, quasi per non offendermi. Il flash della mia reflex non \u00e8 scattato e la sua pelle d\u2019ebano scuro non si distingue per nulla dallo sfondo di tenebra dell\u2019immagine. Nella foto si scorge soltanto il mio viso pallido, con accanto le due palline bianche dei suoi occhi allegri. Poi tira fuori dalla tasca il suo I-Phone taroccato e dice: \u00abProva col mio, ha dieci megapixel!\u00bb<\/p>\n Joannesburg, Sudafrica, ultimo giorno di viaggio<\/em><\/p>\n Sono in ritardo come al solito. Metto la freccia e accosto la Jeep. Chiedo quale sia il percorso pi\u00f9 veloce per il terminal ad un \u201cChico\u201d che passa per la strada e lui subito sale in auto, fornendomi le indicazioni per non perdermi, in modo da arrivare in tempo per il volo. Non mi lascia solo finch\u00e9 non \u00e8 proprio sicuro di avermi portato nel posto giusto: il parcheggio dell\u2019autonoleggio del Terminal 1 dell\u2019Aeroporto Intercontinentale di Johannesburg. Mi ha dedicato pi\u00f9 di un\u2019ora del suo tempo senza aspettarsi nulla in cambio. Poi mi ha sorriso un\u2019ultima volta ricordandomi che \u00abPer cambiare direzione non serve tornare indietro: a volte basta solo immaginare una strada nuova\u00bb e se ne \u00e8 andato per la sua via. Questo intero continente ha una gran voglia di risollevarsi, di allinearsi, di imitarci.<\/p>\n Sarebbe splendido se riuscisse ad apprendere dall\u2019occidente soltanto quel che c\u2019\u00e8 di positivo, lasciando a noi la corruzione, la plastica, l\u2019arricchirsi a ogni costo, l\u2019invidia, l\u2019impazienza, i codici a barre, la vanit\u00e0, il fast food e andate pure avanti voi con l\u2019elenco. Ho bisogno di stare qui ancora un po\u2019. Non mi \u00e8 bastato attraversare milleduecento chilometri di foresta. Ma ho un aereo tra due ore che non credo abbia intenzione di aspettarmi.<\/p>\n Nomadismo esplorativo: ecco da cosa sono affetto. Il vero viaggio \u00e8 ricerca pura, improvvisazione, lasciarsi travolgere da ci\u00f2 che incontri, assorbire l\u2019essenza della natura, farsi guidare soltanto dalla musica. Scriver\u00f2 una \u201cBalada de Amor ao Vento\u201d dedicata a chi prende il largo con coraggio, senza sapere esattamente la distanza da percorrere, a chi trova i sentieri, ma non conosce la fatica di inseguire le tracce, a coloro che non ne hanno mai abbastanza di imparare, scoprire, navigare… Non ce la faccio a riprendere la strada di casa. Voglio respirare ancora un poco di quest\u2019aria tersa, incontrare gente non ancora inquinata dall\u2019ossessione del guadagno facile, dal flagello del turismo insostenibile e da tante altre amenit\u00e0. Vorrei che restasse cos\u00ec, questa terra, per qualsiasi viaggiatore riesca ad arrivare fin qui: una lingua di sabbia che la marea tiene con s\u00e9 qualche ora, per poi lasciarla riemergere, lentamente, in tutta la sua immacolata bellezza. Ed \u00e8 ancora vita quella che sto assaporando tra le dita, \u00e8 mare che si nutre di cielo, \u00e8 tutto quello che non riuscivo nemmeno pi\u00f9 a immaginare. \u00c8 Africa. \u00abBoa Viagem, irm\u00e3o. Buon viaggio, Fratello\u00bb mi canta un ultimo Chico, dal vetro della sua postazione di controllo, consegnandomi il passaporto e salutandomi con la mano.<\/p>\n <\/p>\n Ivo Stelluti,<\/p>\n Il Viaggiator Curioso<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ecco qui di seguito la seconda parte del racconto \u201cManuale d\u2019Africa\u201d, tratto dalla raccolta \u201cUn albergo a mille stelle\u201d, Aporema Edizioni. Vilanculos, Mozambico, qualche giorno dopo \u00abAndiamo verso il centro del villaggio, cerchiamo qualcosa da mangiare: offro io!\u00bb Invito cos\u00ec uno dei \u201cChico\u201d con l\u2019intento di ringraziarlo della sua impagabile ospitalit\u00e0 per la notte […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":64744,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"video","meta":{"footnotes":""},"categories":[778],"tags":[300],"yoast_head":"\n