{"id":64678,"date":"2022-03-07T12:40:27","date_gmt":"2022-03-07T11:40:27","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=64678"},"modified":"2022-03-15T09:59:48","modified_gmt":"2022-03-15T08:59:48","slug":"prendi-il-mio-cuore-e","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/prendi-il-mio-cuore-e\/","title":{"rendered":"“Prendi il mio cuore” e …"},"content":{"rendered":"
Milano – 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. Il mondo dell’arte rende omaggio alla figura femminile. Scultura, pittura e fotografia: incontri, esposizioni, rappresentazioni si alternano a esprimere grande sensibilit\u00e0 sul tema.
\nIn questa giornata l\u2019artista ungherese Andi Kacziba inaugura (dalle 15 alle 21),
\nalla Galleria di Arte Contemporanea di via Farini, la mostra \u201cPrendi il mio cuore\u201d, a cura di Raffaella De Chirico.
\nParafrasando la celebre poesia di Saffo \u201cPrendi il mio cuore e portami lontano\u201d, l’artista sceglie \u201cla data\u201d per dar voce, a modo suo, alle donne e contestualmente fare il punto, attraverso varie sculture e performance, sulla violenza di genere e la gender gap di cui le donne sono state vittime anche durante la pandemia.<\/p>\n
Prendi il mio cuore.<\/em> Ma anche il mio fegato, i miei reni; prendi i miei organi, a condizione che abbiano ancora un valore, beninteso. Cos\u00ec, l\u2019artista Kacziba (1974) invita provocatoriamente ad appropriarsi dei suoi organi vitali. Cosa pu\u00f2 offrire alla societ\u00e0 una donna che alla soglia dei cinquant\u2019anni ha compiuto delle scelte non convenzionali e non completamente accettate dalla societ\u00e0? In occasione della mostra Andi Kacziba ha realizzato una serie di polaroid in cui offre se stessa e i propri organi al visitatore come azione\/gesto sacrale. Gli organi rappresentati si concretizzano nel percorso, assumendo forme tridimensionali di seducenti sculture, realizzate con ceramiche e corde.<\/p>\n L’esposizione, curata da Raffaella De Chirico, si apre e si conclude con uno zerbino situato all\u2019ingresso della galleria, sul quale Kacziba ha impresso la propria immagine supina: l\u2019artista verr\u00e0 dunque calpestata dai visitatori, atto performativo e metafora di un\u2019azione piuttosto comune. “Donna zerbino” \u00e8 la definizione con cui si indica una donna che permette al prossimo, spesso di sesso maschile, di farle del male, di schiacciarne la personalit\u00e0 e la sensibilit\u00e0, di calpestarne appunto, la dignit\u00e0.<\/p>\n La mostra rimarr\u00e0 aperta alla Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea di Via Farini fino al 25 marzo da marted\u00ec a venerd\u00ec 15-19 o su appuntamento: info@dechiricogalleriadarte.it T. +393928972581 www.dechiricogalleriadarte.com<\/p>\n Cenni biografici e ricerca artistica<\/strong><\/p>\n Andi Kacziba<\/strong> giunge in Italia nel 1997 come modella ed indossatrice, si dedica successivamente alla fotografia. I suoi primi cicli di lavori esprimono, attraverso la faticosa tessitura manuale della corda, la forza, la tenacia e la capacit\u00e0 di sopportazione della donna che, illusa dai movimenti femministi degli \u201860 e \u201870 di aver finalmente ottenuto quella parit\u00e0 di diritti e quella dignit\u00e0 che le spetta e per cui aveva ardentemente combattuto, si ritrova oggi, nella societ\u00e0 contemporanea occidentale, trasformata in un semplice status symbol, accessorio ed attributo della vanit\u00e0 maschile. Il fare artistico diviene cos\u00ec metafora della lotta quotidiana che ogni donna deve ancora oggi, nel XXI secolo, affrontare. Milano – 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. Il mondo dell’arte rende omaggio alla figura femminile. Scultura, pittura e fotografia: incontri, esposizioni, rappresentazioni si alternano a esprimere grande sensibilit\u00e0 sul tema. In questa giornata l\u2019artista ungherese Andi Kacziba inaugura (dalle 15 alle 21), alla Galleria di Arte Contemporanea di via Farini, la mostra \u201cPrendi il […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":64682,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,45,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nKacziba, classe 1974, riflette su differenti e comuni temi che spesso “condannano” e feriscono la donna come… “Superato parzialmente lo stigma della mancata maternit\u00e0 (si stima che il 22,5% delle donne italiane nate a fine anni Settanta concluderanno il ciclo riproduttivo senza figli), la richiesta \u00e8 quella dell\u2019affermazione personale attraverso la carriera ed il lavoro, ambito nel quale non \u00e8 stata comunque raggiunta una parit\u00e0 di genere; le donne guadagnano meno dei loro colleghi maschi e la probabilit\u00e0 che (anche senza figli) ottengano incarichi meglio retribuiti, \u00e8 comunque inferiore del 30% rispetto agli uomini. Cosa accade dunque se una donna non \u00e8 riuscita o non desidera affermarsi almeno professionalmente?<\/em><\/p>\n
\n2014: V\u00ecola, Milano, Museo Francesco Messina. Nella sua prima personale, l\u2019artista ha presentato, oltre alle sculture e bassorilievi in corda, il suo primo lavoro con l\u2019utilizzo degli specchi, strumenti interattivi per portare il visitatore all\u2019autoanalisi.
\n2015: Mater, Parma, Palazzo del Governatore. Indaga, anche attraverso la scultura Altare della sterilit\u00e0, una riflessione personale e universale sulla maternit\u00e0 mancata.
\n2018: Turning (G) old, Torino, Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, l\u2019artista presenta la mostra Turning (G)old, e indaga la percezione da parte della societ\u00e0 alle donne ormai non pi\u00f9 giovane, belle, ma con i segni del tempo. Il titolo \u00e8 una provocazione: Old o\/\u00e8 Gold? L\u2019artista riempie le sue rughe del viso con oro (oro 24 carati in polvere mischiato con vinavil), per ribaltare il valore: \u201cpi\u00f9 rughe sono, pi\u00f9 oro le contengono, e con il passare del tempo varr\u00f2 sempre di pi\u00f9\u201d. Andi documenta l\u2019intervento sul suo corpo tramite una serie di polaroid, espone in scatole le rughe d\u2019oro strappate dal viso, riproduce le rughe incidendo su specchi antichi, e incoraggia il pubblico ad esperimentare i segni del tempo altrui sul proprio riflesso.
\n2019: La cicogna non passa di qui, una serie di polaroid nelle quali \u00e8 il corpo stesso dell\u2019Artista e il suo \u201cdegenerarsi\u201d nel tempo a farsi denuncia della difficile posizione della donna contemporanea nella societ\u00e0. L\u2019artista imita il suo grembo materno con un\u2019anguria, e la svuota con un coltello da cucina. Ogni scatto realizzato da performance ha un titolo singolo, il quale narra una microstoria della maternit\u00e0 mancata.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"