{"id":65037,"date":"2022-04-05T11:00:01","date_gmt":"2022-04-05T09:00:01","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=65037"},"modified":"2022-04-05T10:52:30","modified_gmt":"2022-04-05T08:52:30","slug":"fantasmi-e-luoghi-stregati-di-romagna","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/fantasmi-e-luoghi-stregati-di-romagna\/","title":{"rendered":"Fantasmi e luoghi stregati di Romagna"},"content":{"rendered":"
Non vi \u00e8 luogo al mondo dove sin dalle origini dell\u2019uomo l\u2019idea di presenze soprannaturali sia andata di pari passo con precise cadenze stagionali e ricorrenze come il giorno dei morti o il capodanno, alimentando dicerie e leggende.
\nA restringere il campo sull\u2019argomento concorre \u201c Fantasmi e luoghi stregati di Romagna. Tra mito, leggenda e cronaca\u201d di Eraldo Baldini ( Societ\u00e0 Editrice il Ponte Vecchio, pp.151, Euro 13).
\nA tale proposito nel 1818, rivolto ai contadini, il forlivese Michele Placucci scrive di \u201cStare bene attenti nel recitare il Credo all\u2019atto di battezzare il bambino, perch\u00e9 sbagliando qualche parola si ritiene, che, fatto adulto, sia sottoposto a vedere ombre, sentire spiriti, od altro\u201d.
\nDi leggenda in leggenda nel solatio paese, per dirla alla Pascoli, durante le ricorrenze manistiche si proibiva alle donne di lasciare sui dispensatoi matasse di filo in quanto si riteneva che le anime dei morti attratte \u201cda quel che si comincia, da quel che si crea\u201d potessero trovarvi ricetto, poich\u00e9 nell\u2019atto del filare \u00e8 simbolizzata la possibilit\u00e0 di una nuova vita.
\nArricchito da testimonianze che comprendono un arco temporale di alcuni secoli, il testo cadenza momenti d\u2019ottuso timore, ad altri pervasi da divertenti aneddoti messi in atto da buontemponi il cui unico scopo era quello di alimentare la credulit\u00e0 altrui per trarne divertimento.
\nLa chiesa, in tale bailame, risuona di forte presenza costantemente divisa tra bigotto timore e lucida razionalit\u00e0.
\nA registrare una secolare tradizione (quasi tremila anni) in merito a fantasmi e spiriti illustri \u00e8 la citt\u00e0 di Ravenna dove echeggia il mistero degli ultimi canti del Paradiso di Dante rimasti occultati in una parte segreta della casa dove abitava.
\nLa bassa Romagna non \u00e8 da meno.
\nA pochi chilometri da Alfonsine in un territorio delimitato dal Reno si trova la Casa del Diavolo.
\nLa leggenda narra di un bellissimo giovane trucidato dalle truppe veneziane che avevano risalito il fiume e che dopo la morte non aveva mai abbandonato il vigneto del podere.
\nDi colori forti \u00e8 intrisa la figura di Caterina Sforza, Signora di Imola e Contessa di Forl\u00ec, vissuta tra il Quattro e Cinquecento.
\nAlla fine del suo dominio si ritrasse a Piancaldoli in una torre ridotta a colombaia.
\nDice le leggenda che spesso di notte la si vedeva, bella e terribile, lanciare nel buio strali infuocati.
\nAvvincente per tensione narrativa e ricchezza bibliografica, il libro di Baldini risulta utile a quanti volessero, percorrendo le trame delle leggende, scoprire le bellezze storiche della Romagna non prettamente legate alla vita, se pur gradevole, di spiaggia.<\/p>\n
PROMEMORIA: I LIBRI SI ACQUISTANO IL LIBRERIA<\/p>\n
Eraldo Baldini \u2013 \u201cFantasmi e luoghi stregati di Romagna\u201d \u2013 Societ\u00e0 editrice il Ponte Vecchio, pp. 151, Euro 13<\/p>\n
Mauro Bianchini<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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