{"id":65118,"date":"2022-04-11T14:00:17","date_gmt":"2022-04-11T12:00:17","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=65118"},"modified":"2022-04-10T21:46:43","modified_gmt":"2022-04-10T19:46:43","slug":"io-lei-laltra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/io-lei-laltra\/","title":{"rendered":"Io, lei, l’altra"},"content":{"rendered":"
Trieste – I ritratti e gli autoritratti non sono solo luoghi di confronto, ma anche di conflitto fra espressioni diverse dell\u2019identit\u00e0. Su questa tematica si fonda l\u2019esposizione “Io, lei, l’altra \u2013 Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste<\/strong>” in corso al Magazzino delle Idee.<\/p>\n La mostra ripercorre, attraverso novanta opere, la fotografia degli ultimi cento anni consentendo di valutare la nuova concezione della donna e il suo ruolo attraverso una successione di straordinarie immagini: da Wanda Wulz a Cindy Sherman, da Florence Henri a Nan Goldin.<\/em> Sono una testimonianza del difficile processo di affermazione di s\u00e9 e della conquista di una nuova identit\u00e0 sociale da parte delle artiste donne nel Novecento e nei primi anni del nuovo secolo.<\/p>\n A forme convenzionali di rappresentazione si contrappongono nuovi modi di esprimere la propria personalit\u00e0; i ruoli consolidati della rappresentazione della figura femminile, le pose ripetitive mutuate dai ritratti tradizionali cedono spazio a modalit\u00e0 di espressione inedite. Il percorso si snoda in sezioni, ognuna delle quali rende conto di una diversa forma di rappresentazione dei ruoli che le donne interpretano nelle fotografie.<\/p>\n \u201cArtiste e modelle<\/strong>\u201d \u00e8 dedicata a coloro che hanno prestato i propri volti e corpi per opere altrui, come\u00a0 il caso di Meret Oppenheim, Tina Modotti e Dora Maar. Gli autoritratti raccolti in \u201cUna, nessuna e centomila<\/strong>\u201d vede artiste da Claude Cahun a Cindy Sherman, che hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare, attraverso mascheramenti, identit\u00e0 diverse. Altre sezioni affrontano il tema degli stereotipi nella rappresentazione: dalle identit\u00e0 culturali e sessuali, a quelli nella definizione dei canoni di bellezza. Alcune fotografie sono dedicate ad artiste accanto a proprie creazioni come nel caso del celeberrimo ritratto di Louise Bourgeois eseguito da Robert Mapplethorpe.<\/p>\n La mostra, che proseguir\u00e0 sino al 26 giugno, \u00e8 accompagnata dal catalogo contenente le immagini delle opere esposte e i testi di approfondimento di Guido Comis, Anne Morin, Giampiero Mughini, Anna D\u2019Elia, Laura Leonelli e Alessandra Paulitti. Orari al pubblico: da marted\u00ec a domenica 10 -19. Aperture straordinarie: luned\u00ec 18 e 25 aprile<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Trieste – I ritratti e gli autoritratti non sono solo luoghi di confronto, ma anche di conflitto fra espressioni diverse dell\u2019identit\u00e0. Su questa tematica si fonda l\u2019esposizione “Io, lei, l’altra \u2013 Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste” in corso al Magazzino delle Idee. La mostra ripercorre, attraverso novanta opere, la fotografia degli ultimi cento […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":65119,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nDa modella al servizio di un artista, la donna si trasforma in figura attiva e creativa. Ai ritratti eseguiti da uomini \u2013 come Man Ray, Edward Weston, Henry Cartier-Bresson, Robert Mapplethorpe, solo per citare alcuni dei fotografi presentati in mostra \u2013 si accostano ritratti e autoritratti di donne artiste e fotografe, tra cui Wanda Wulz, Inge Morath, Vivian Maier, Nan Goldin, Cindy Sherman, Marina Abramovi\u0107.<\/p>\n
\nLa sezione intitolata \u201cIl corpo in frammenti<\/strong>\u201d raccoglie gli autoritratti che restituiscono immagini di corpi parziali, riflessi in specchi fratturati, con l\u2019epidermide percorsa da linee che ne interrompono l\u2019integrit\u00e0, come se si rispecchiasse la difficolt\u00e0 di rappresentarsi. I ritratti degli anni Settanta che hanno per protagoniste Valie Export, Jo Spence e Renate Bertlmann mimano ironicamente l\u2019immagine tradizionale della donna come madre, donna di casa o oggetto sessuale.<\/p>\n