{"id":65179,"date":"2022-04-14T12:30:29","date_gmt":"2022-04-14T10:30:29","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=65179"},"modified":"2022-04-13T12:29:52","modified_gmt":"2022-04-13T10:29:52","slug":"world-press-photo-2022-arriva-a-torino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/world-press-photo-2022-arriva-a-torino\/","title":{"rendered":"World Press Photo 2022 arriva a Torino"},"content":{"rendered":"
Torino – La GAM \u2013 Galleria Civica d\u2019Arte Moderna e Contemporanea ospiter\u00e0, dal 29 aprile fino al 18 settembre in anteprima italiana, le foto dei vincitori della 66\u00aa edizione della World Press Photo Exhibition, il pi\u00f9 importante concorso di fotogiornalismo al mondo, rassegna organizzata per il sesto anno consecutivo a Torino. Quest’anno, i lavori premiati sono stati scelti tra i 64.823 candidati; fotografie e open format, realizzati da 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi.<\/p>\n
Vincitrice del World Press Photo of the year 2022 la fotografa canadese Amber Bracken per il New York Times con lo scatto realizzato nella Scuola Residenziale di Kamloops.
\nNell’immagine, abiti rossi appesi a delle croci lungo una strada, commemorano i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School, un’istituzione creata per i piccoli indigeni. In quel luogo, sono state scoperte circa 215 tombe. La presidente della giuria globale Rena Effendi ha precisato: \u00ab\u00c8 un tipo di immagine che si insinua nella memoria, ispira una sorta di reazione sensoriale. Potevo quasi sentire la quiete in questa fotografia, un momento tranquillo di resa dei conti globale per la storia della colonizzazione, non solo in Canada ma in tutto il mondo\u00bb.<\/p>\n
Gli altri vincitori<\/strong> La World Press Photo Exhibition sar\u00e0 presentata, in anteprima internazionale al De Nieuwe Kerk di Amsterdam, nei Paesi Bassi, il 15 aprile prima di iniziare il suo tour mondiale. La mostra poi toccher\u00e0 66 sedi in 29 paesi, tra cui, in anteprima nazionale, Torino dove si potranno ammirare nella sala mostre al primo piano della Gam.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Torino – La GAM \u2013 Galleria Civica d\u2019Arte Moderna e Contemporanea ospiter\u00e0, dal 29 aprile fino al 18 settembre in anteprima italiana, le foto dei vincitori della 66\u00aa edizione della World Press Photo Exhibition, il pi\u00f9 importante concorso di fotogiornalismo al mondo, rassegna organizzata per il sesto anno consecutivo a Torino. Quest’anno, i lavori premiati […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":65180,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,417,12],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nIl premio “World Press Photo Story of the Year<\/strong>” \u00e8 andato a Matthew Abbott, Australia, per l’opera “Salvare le foreste con il fuoco”, un lavoro realizzato per National Geographic\/Panos Pictures. Al centro del racconto, un rito degli indigeni australiani che bruciano strategicamente la terra in una pratica nota come \u00abcombustione a freddo\u00bb: i fuochi si muovono lentamente, bruciano solo il sottobosco e rimuovono l’accumulo di residui vegetali che possono alimentare incendi pi\u00f9 grandi.
\nIl\u00a0 “World Press Photo long-term project award<\/strong>“, \u00e8 invece, andato a Lalo de Almeida del Folha de S\u00e3o Paulo\/Panos Pictures per “Distopia amazzonica”. L’immagine mostra come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente minacciata dalla deforestazione, dall’estrazione mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali. Pesano anche politiche “poco green” del presidente Jair Bolsonaro.
\n“Il sangue \u00e8 un seme” di Isadora Romero, Ecuador, ha vinto la sezione video, “World Press Photo open format award<\/strong>“.\u00a0 Questo lavoro, attraverso storie personali, mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata, la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali. Il video \u00e8 composto da fotografie digitali e cinematografiche, alcune delle quali sono state scattate su pellicola 35mm scaduta e successivamente disegnate dal padre di Romero. In un viaggio nel loro villaggio ancestrale di Une, Cundinamarca, in Colombia, Romero esplora ricordi dimenticati della terra e dei raccolti e viene a conoscenza del fatto che suo nonno e la sua bisnonna fossero “custodi dei semi” e che coltivavano diverse variet\u00e0 di patate, di cui solo due si possono ancora trovare.
\nI finalisti del concorso per l\u2019edizione 2022 sono stati scelti dopo un articolato meccanismo di selezione, dalla \u201cgiuria globale\u201d formata quest\u2019anno da Ernesto Benavides, Simona Ghizzoni, Tanzim Wahab, N’Gon\u00e9 Fall, Rena Effendi, Clare Vander Meersch e Jessica Lim. Per offrire un equilibrio geografico e aumentare il livello di rappresentanza internazionale, quest’anno la World Press Photo Foundation ha lanciato una nuova strategia di valutazione, modificando l’impostazione del concorso e lavorando con un sistema che permette di offrire un ampio sguardo su tutte le regioni del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania. Il processo di selezione si \u00e8 svolto, quindi, su pi\u00f9 turni, coinvolgendo per prime le giurie \u201cregionali\u201d per poi giungere ai finalisti, scelti da una giuria \u201cglobale\u201d.<\/p>\n