{"id":65509,"date":"2022-05-10T14:30:14","date_gmt":"2022-05-10T12:30:14","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=65509"},"modified":"2022-05-10T12:56:47","modified_gmt":"2022-05-10T10:56:47","slug":"lo-skin-project-di-silvia-alessi-si-ferma-al-civico-3-di-gallarate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lo-skin-project-di-silvia-alessi-si-ferma-al-civico-3-di-gallarate\/","title":{"rendered":"Lo Skin Project di Silvia Alessi si ferma al Civico 3 di Gallarate"},"content":{"rendered":"
Gallarate – Incontriamo Maria Rosaria Iglio<\/b>, responsabile della comunicazione di Civico 3, che ci parla della mostra fotografica di Silvia Alessi, ospitata dallo spazio culturale in occasione del Festival Fotografico Europeo.<\/p>\n
Maria Rosaria puoi raccontarci come nasce la mostra Skin Project proposta da Silvia Alessi al Civico 3 di Gallarate?<\/i><\/p>\n
Parlare di questa esposizione vuol dire parlare di un progetto, perch\u00e9 \u00e8 questo che Silvia Alessi<\/b><\/a> ha pensato. Non si tratta di singoli scatti presi da diversi contesti come facevano i fotografi in passato. Oggi si lavora di pi\u00f9 sulla progettualit\u00e0 e Silvia ha deciso di lavorare sulla percezione della pelle nel mondo indiano<\/b>. La<\/b> pelle \u00e8 quella degli albini<\/b> che sono persone emarginate per le loro caratteristiche fisiche, ma \u00e8 anche quella delle donne che vengono sfregiate con l\u2019acido<\/b>, un vero e proprio dramma sociale. Troviamo il tema dell\u2019epidermide anche nelle immagini dei lottatori di <\/b>Kushti<\/b><\/a>, un\u2019antica disciplina di lotta nella terra rossa praticata in vecchie e fatiscenti palestre. In questa mostra vediamo il lavoro che Silvia ha fatto prima ancora di scattare le immagini, interagendo con i protagonisti delle fotografie che vivono realt\u00e0 difficili. Ad esempio \u00e8 riuscita a relazionarsi con le donne sfigurate dall\u2019acido, ne \u00e8 quasi diventata amica. Ci tiene molto a ricordare che \u00e8 una hair stylist<\/em> ed \u00e8 riuscita ad entrare in contatto con le donne iniziando a pettinarle. Non a caso in una foto si vede proprio una mano che accarezza i capelli. Negli scatti non si coglie tanto il dolore di queste donne quanto la fierezza, la dolcezza e la femminilit\u00e0.<\/p>\n Cosa puoi dirci della sezione della mostra dedicata al disastro di Bohpal?<\/i><\/p>\n Silvia \u00e8 riuscita a fotografare le rovine della fabbrica fantasma di Bohpal<\/b> (nel dicembre del 1984 si verific\u00f2 un incidente nello stabilimento chimico della Union Carbide di\u00a0Bhopal<\/b>\u00a0che provoc\u00f2 il rilascio di oltre 40 tonnellate di isocianato di metile ndr). In seguito al disastro che ha inquinato le falde acquifere la popolazione ne ha risentito a livello di malattie molto invalidanti. Silvia ha scelto di fotografare due ragazzi accuditi dalle madri. Uno dei due scatti \u00e8 quasi una Piet\u00e0<\/em>. Dopo la raffigurazione del disastro, viene rappresentata la malattia per poi lasciare nello spettatore la domanda sul futuro che attende questi giovani dopo la morte dei genitori.<\/p>\n Come \u00e8 riuscita Silvia a realizzare un progetto, un reportage cos\u00ec accurato?<\/i><\/p>\n L’autrice ci ha parlato dei cosiddetti fixer, referenti sul territorio che fanno parte generalmente dell\u2019esercito e che si mettono a disposizione dei visitatori stranieri<\/b>, siano essi fotografi o giornalisti, per creare una rete di contatti. Come ricordava Argentiero all\u2019inaugurazione della mostra, in queste culture puoi fotografare con il cellulare e nessuno ha da obiettare, mentre non appena vedono la macchina fotografica emerge la diffidenza.<\/p>\n Da un punto di vista tecnico puoi dirci qualcosa delle fotografie in mostra?<\/i><\/p>\n Gli scatti esposti sembrano quasi dei dipinti, con colori molto sgargianti, tipici della cultura indiana. Come ha spiegato Silvia, non c\u2019\u00e8 molto lavoro di post produzione<\/b> ed \u00e8 significativo il supporto scelto per le immagini<\/b>. L\u2019AFI<\/a> ha scelto di stampare su carta cotone<\/b> Fine Art<\/b>, che risulta essere eccezionale su questi colori; in particolare gli scuri e i bruni vengono esaltati.<\/p>\n Aggiungiamo che lo Skin Project<\/strong> \u00e8 una vera e propria immersione nel mondo indiano, con le sue tradizioni e le laceranti contraddizioni.<\/p>\n L\u2019esposizione proseguir\u00e0 fino al 22 maggio e sar\u00e0 visitabile nei weekend nei seguenti orari: 10.30 -12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.<\/p>\n Eleonora Manzo<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Gallarate – Incontriamo Maria Rosaria Iglio, responsabile della comunicazione di Civico 3, che ci parla della mostra fotografica di Silvia Alessi, ospitata dallo spazio culturale in occasione del Festival Fotografico Europeo. Maria Rosaria puoi raccontarci come nasce la mostra Skin Project proposta da Silvia Alessi al Civico 3 di Gallarate? Parlare di questa esposizione vuol […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":65555,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"video","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,12,38,64],"tags":[],"yoast_head":"\n