{"id":65514,"date":"2022-05-09T12:30:30","date_gmt":"2022-05-09T10:30:30","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=65514"},"modified":"2022-05-10T12:58:20","modified_gmt":"2022-05-10T10:58:20","slug":"lafghanistan-nel-tempo-di-mezzo-di-valter-iannetti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lafghanistan-nel-tempo-di-mezzo-di-valter-iannetti\/","title":{"rendered":"L’\u201cAfghanistan. Nel tempo di mezzo\u201d di Valter Iannetti"},"content":{"rendered":"
Busto Arsizio – L\u2019esercizio della conoscenza impone graduale rispetto nei confronti di se stessi e della materia da approfondire, attuando una regolare disciplina di studio.
\nTale rigoroso processo distingue la ricerca fotografica di Valter Iannetti in \u201cAfghanistan. Nel tempo di mezzo\u201d, mostra compresa nel Festival Fotografico Europeo, in corso alla Fondazione Bandera per l\u2019Arte.<\/p>\n
La lunga permanenza in quel Paese ha permesso all\u2019autore di procedere per gradi nella conoscenza del paesaggio, dei centri urbani, sino a stabilire un rapporto di fiducia con le persone che in quei luoghi sono nate e vivono.
\nL\u2019allestimento curato da Cristina Moregola rispetta a pieno tali cadenze.
\nIl percorso espositivo si apre con visioni aeree di paesaggi la cui conformit\u00e0 rimanda all\u2019arte astratta, per proseguire con scorci di luoghi abitati, dove la quotidianit\u00e0 si manifesta in tutta la sua naturale e atavica cadenza, sino ad una serie di ritratti quale dimostrazione di come Valter Iannetti sia stato in grado di stabilire con i singoli soggetti un rapporto di reciproco rispetto.<\/p>\n
Siamo stati accolti da Valter Iannetti negli spazi della Fondazione Bandera per l\u2019Arte dove \u00e8 in corso la sua personale fotografica.<\/p>\n
Per quanto tempo ha svolto in Afghanistan il ruolo istituzionale di cui era stato incaricato?<\/em> Quali sono state le prime impressioni arrivando in quel Paese ?<\/em> Come sono stati i primi rapporti con le persone ?<\/em> Quali erano le loro esigenze<\/em> ? Dopodich\u00e9 come mutava il loro sguardo nei vostri confronti ?<\/em> Cosa le \u00e8 rimasto di quel Paese<\/em> ? Come \u00e8 nata l\u2019idea di questa mostra fotografica ?<\/em> Ritonerebbe ?<\/em> Valter Iannetti \u2013 \u201cAfghanistan. Nel tempo di mezzo\u201d \u2013 Busto Arsizio \u2013 Fondazione Bandera per l\u2019Arte, Via Andrea Costa 29. Fino al 5 giugno. Orario: gioved\u00ec-domenica16-19<\/p>\n Mauro Bianchini<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Busto Arsizio – L\u2019esercizio della conoscenza impone graduale rispetto nei confronti di se stessi e della materia da approfondire, attuando una regolare disciplina di studio. Tale rigoroso processo distingue la ricerca fotografica di Valter Iannetti in \u201cAfghanistan. Nel tempo di mezzo\u201d, mostra compresa nel Festival Fotografico Europeo, in corso alla Fondazione Bandera per l\u2019Arte. La […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":65518,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,37,12,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\n\u201cSono rimasto in Afghanistan otto mesi, dal dicembre 2006 sino ad agosto 2007\u201d.<\/p>\n
\n\u201c Nonostante il clima sia simile al nostro \u00e8 un mondo completamente diverso, quello che mi ha subito colpito \u00e8 stata la vastit\u00e0 degli orizzonti; provenivo da Bolzano, un ambiente chiuso tra le montagne, sono passato dal verde scuro al giallo intenso\u201d.<\/p>\n
\n\u201cSono persone che hanno come noi identiche aspirazioni: avere una vita con i propri familiari, crescere i figli, avere un lavoro e comunque all\u2019inizio avere contatti diretti non \u00e8 stato facile. A Herat ho conosciuto persone con un grado culturale medio alto e alcuni giovani universitari, mentre nei villaggi con le autorit\u00e0 del posto mi rapportavo con il capo della collettivit\u00e0 o il capo della sicurezza, che avevano a cuore la serenit\u00e0 della propria comunit\u00e0 e dei propri familiari\u201d.<\/p>\n
\n\u201c Fondamentalmente nei villaggi chiedevano tre cose, avere un pozzo con acqua potabile poich\u00e9 quello era, ed \u00e8 \u00e8 ancora oggi un grosso problema, avere una scuola e una clinica, che non va intesa con i nostri parametri. In realt\u00e0 si trattava di un dispensario dove una volta al mese si sarebbe recato un infermiere proveniente da Herat o da un vicino ospedale per fare, nel limite delle proprie competenze, visite mediche e prescrivere farmaci\u201d.<\/p>\n
\n\u201cIn generale si riusciva a stabilire quasi subito un rapporto di cordialit\u00e0, poi come ovunque dipendeva dagli interlocutori, a volte erano formali, in altre frangenti addirittura si scherzava, comunque erano due civilt\u00e0 a confronto, la nostra cattolica la loro musulmana con radicate tradizioni sovrapposte a quelle della cultura islamica e a quelle tribali, inoltre ogni trib\u00f9 aveva proprie peculiarit\u00e0 con distinti usi e costumi. Va sottolineato che \u00e8 un popolo che ha avuto a che fare per decenni con guerre interne e differenti insediamenti di forze straniere\u201d.<\/p>\n
\n\u201c Nonostante il dolore per i continui combattimenti, l\u2019umanit\u00e0 delle persone, i loro sorrisi e come in tutte le realt\u00e0 rurali del mondo il loro desiderio di scambiare anche solo una stretta di mano o condividere un th\u00e8 e poi i sorrisi dei bambini che sono simili in tutto il mondo\u201d.<\/p>\n
\n\u201c Le foto sono del 2007, non le avevo mai fatte vedere a nessuno senza sapere bene il perch\u00e9, forse perch\u00e9 le sentivo profondamente intime e personali. Lo scorso anno quando si \u00e8 verificato il ritiro delle forze NATO, ho visto in TV luoghi nei quali ero stato che venivano devastati a causa della riconquista dei talebani, sono stato male perch\u00e9 presagivo quello che sarebbe successo\u201d.<\/p>\n
\n\u201cSi, tornerei poich\u00e9 ci sono zone affascianti come la vecchia strada nell\u2019interno che risale alla via della seta dove si eseguono manufatti con tecniche molto antiche, inoltre si incontrano panorami di una tale vastit\u00e0 che se si \u00e8 soli, muta il rapporto con se stessi, con il prossimo e con il mondo\u201d<\/p>\n