{"id":66005,"date":"2022-06-12T09:00:48","date_gmt":"2022-06-12T07:00:48","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=66005"},"modified":"2022-06-13T10:35:03","modified_gmt":"2022-06-13T08:35:03","slug":"la-valle-olona-terra-di-ville","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-valle-olona-terra-di-ville\/","title":{"rendered":"La valle Olona terra di ville"},"content":{"rendered":"

Da Olgiate occorre passare l\u2019Olona e risalire l\u2019opposto pendio e da qui, dopo aver percorso \u201cun ameno viale\u201d, nell\u2019Ottocento si giungeva a Gorla Minore e alle propriet\u00e0 dei marchesi Terzaghi in seguito passate a un ramo secondogenito dei conti Durini. Si pu\u00f2 ipotizzare che proprio in occasione delle nozze, avvenute nel 1763, fra Maria Teresa Terzaghi e il capitano Carlo, rampollo dell\u2019autorevole famiglia milanese, sia stata data alla dimora, denominata \u201cla Magna\u201d, una veste confacente al rango acquisito.<\/p>\n

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Gorla Minore, Villa Durini ora sede municipale<\/figcaption><\/figure>\n

Ma di questa sistemazione e degli abbellimenti oggi non molto si pu\u00f2 apprezzare perch\u00e9 l\u2019edificio, sapientemente articolato e reso caratteristico da un portico di inconsueta leggerezza che apre sulla corte nobile, sub\u00ec \u201criforme\u201d nel tardo Ottocento ad opera del conte-architetto Emilio Alemagna. Fu questa figura molto ambita dalla nobilt\u00e0 lombarda per la costruzione o l\u2019adattamento delle ville di sua propriet\u00e0 in Brianza o nel Varesotto, a dare alla Magna una veste neorococ\u00f2 valendosi anche dell\u2019intervento del legnanese Mos\u00e8 Turri per le pitture murali intonate a codesto gusto. Sempre a Emilio Alemagna, allievo del Balzaretto per i giardini, spetta la sistemazione dell\u2019ombroso e vasto parco dove, quasi sul ciglio della valle, si impone oggi un edificio scolastico di severa eleganza voluto dal Comune di Gorla diventato proprietario del possedimento.<\/p>\n

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Gorla Minore, salone in villa Durini nel 1907<\/figcaption><\/figure>\n

Come sede degli uffici municipali la villa ha visto ancora adattamenti tanto che oggi \u00e8 impossibile ammirare quegli interni sontuosamente arredati visibili in un volume pubblicato nel 1907 e dedicato alle \u201cVille e castelli di Lombardia e laghi\u201d. Dei conti Durini resta per\u00f2 ancora sulla facciata verso il parco, entro una fastosa cornice, lo stemma gentilizio con l\u2019aquila coronata, la croce e la Corona Ferrea, insegna trionfale e pia della citt\u00e0 di Monza di cui i Durini erano feudatari.<\/p>\n

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Gorla Maggiore, Palazzo Terzaghi, fregio neoclassico<\/figcaption><\/figure>\n

Anche la casa da nobile a Gorla Maggiore dei Terzaghi, signori del borgo dal 1650 grazie alle ambizioni di monsignor Carlo Giacomo, canonico del Duomo di Milano, ha subito trasformazioni non lievi col trascorrere dei secoli e per i passaggi di propriet\u00e0. Abbattuto il muro di cinta che con un breve giardino antistante la divideva dalla piazza del paese, essa si presenta oggi, diventata ormai sede municipale, con l\u2019aspetto semplice e austero datole nell\u2019Ottocento. Che i proprietari, siano essi stati i Terzaghi, o il cavalier Negroni Prati o il conte Casati, tenessero a questa casa e alla sua veste onorevole lo provano per\u00f2 i fregi affrescati di gusto neoclassico (dunque del tempo di quando era ancora dei Terzaghi proprietari fino al 1868) ricomparsi in alcune sale grazie a un sapiente intervento di restauro compiuto qualche anno fa.<\/p>\n

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Fagnano Olona, Villa Benigno Bossi<\/figcaption><\/figure>\n

Affrontando la discesa che s\u2019avvia dal piazzale di casa Terzaghi e della chiesa dell\u2019Assunta e attraversando ancora l\u2019Olona si risale poi verso Fagnano \u201cche ha pagine nella storia\u201d secondo la \u201cGrande Illustrazione\u201d e che va fiera del castello, antemurale di Castelseprio ai tempi delle lotte fra Torriani e Visconti ai quali alla fine appartenne. Non distante da esso e congiunto al paese da uno scenografico e paesaggistico viale (almeno tanto tempo fa), nella localit\u00e0 detta \u201cCastellaccio\u201d \u2013 e l\u2019appellativo dice che anche questa era luogo di difesa – si incontra un edificio fatto sistemare dal possidente Benigno Bossi dopo averlo ereditato dalla madre, una Visconti del ramo di Orago. L\u2019architetto che vi intervenne alla met\u00e0 del Settecento seppe opportunamente sfruttare la sua collocazione e dal corpo centrale alleggerito da una colta serliana dispose le ali rivolte da una parte verso il viale e il borgo e dall\u2019altra sulla valle dell\u2019Olona e sull\u2019ampio panorama prealpino.<\/p>\n

Affiancata da una cappella dedicata all\u2019Immacolata dipinta in un affresco da Biagio Bellotti, la villa di Benigno Bossi-Visconti si intona perfettamente a quel piacere rustico, ma non dimesso, tipico delle ville suburbane dove i milanesi del tempo che fu andavano per godere la salubrit\u00e0 dell\u2019aria, la frescura nei mesi dell\u2019estate e la piacevolezza dei \u201ccannocchiali\u201d su quella Lombardia proprio \u201cin pace\u201d per citare Manzoni.<\/p>\n

Giuseppe Pacciarotti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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