{"id":66185,"date":"2022-06-21T10:00:22","date_gmt":"2022-06-21T08:00:22","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=66185"},"modified":"2022-06-23T11:55:26","modified_gmt":"2022-06-23T09:55:26","slug":"una-mostra-a-ricordo-di-guido-giavini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/una-mostra-a-ricordo-di-guido-giavini\/","title":{"rendered":"Una mostra a ricordo di Guido Giavini"},"content":{"rendered":"
Cairate – La mostra che si apre sabato (25 giugno) al monastero \u00e8 dedicata alla memoria dell’artista Guido Giavini, (deceduto nel 2020 all’et\u00e0 di 92 anni). Voluta dai figli Cristina e Stefano, l’esposizione a sfondo benefico, intende oltre ricordare la figura del padre, sostenere le iniziative dell’Associazione “Amici dei Bambini di Don Crispino” per i progetti sull’istruzione dei piccoli in Congo.<\/p>\n
Guido Giavini proviene da una famiglia dove l’arte scorreva nel sangue. Anche i fratelli amavano dipingere, ognuno seguendo la propria ricerca e il personale stile.<\/p>\n
Suo maestro \u00e8 stato per parecchi anni il pittore e amico Attilio Castiglioni, ma Guido poi, come tutti gli artisti, prende altri percorsi con “formule” diverse.
\nAgli inizi era interessato al disegno, in particolare bianco e nero, tecnica con la quale amava ritrarre le capanne africane. Poi, pian piano l’arrivo del colore, che approfondisce ed esplora con numerosi studi e ricerche. Non a caso, qualche riga sopra si parlava di “formule”. Numerosi infatti gli esperimenti, “ricette” vere e proprie, che creava con l’uso del del \u2018polacroil\u2019 (un mix idrosolubile di colori ad olio e acrilico, perfino acquarellabili).
\nCon questa particolare tecnica Giavini crea atmosfere nuove; la tavolozza si arricchisce e la materia viene esaltata, si ispessisce, donando all’opera una notevole carica espressiva nonch\u00e9 una vera e propria unicit\u00e0 ai lavori.<\/p>\n
Nel corso della sua attivit\u00e0 sono diversi i filoni ai quali si \u00e8 dedicato negli anni: dalle figurazioni ad impatto impressionistico degli anni \u201950, ai paesaggi d’impronta astratta dove si inizia ad intravvedere, anche se contenuta, una matericit\u00e0 “d’impasto” del colore (1955-1980) che viene spalmato e mescolato direttamente sulla tela . Giavini presenta paesaggi dove fonde ci\u00f2 che l’occhio percepisce con il colore. Un terzo filone \u00e8 quello che l’artista produce intorno agli anni ’70 e il 2000 quando l’astrazione, raggiunge la massima matericit\u00e0 (pittoscultura). La pittura si evolve in fenomeno scultoreo. La tela assume consistenza grazie all\u2019uso del \u2018polacroil\u2019 applicato in notevole quantit\u00e0, fino a formare strati movimentati, chiazze di materiale e di colore che si compenetrano gli uni sugli altri. Ma questo, al nostro Giavini, non basta e la semplice stratificazione, subisce un ulteriore intervento. Guido avverte la necessit\u00e0 di aggredire la materia graffiandola e incidendola. Una straordinaria tecnica dove il colore subisce uno sconvolgimento che permette ai colori sottostanti di riemergere. In questa fase, l\u2019artista non disdegna la sperimentazione manuale pura. Le opere di questo periodo possono essere raccolte nella definizione di “reticolo materico”.
\nSegue, tra gli anni 1995 e 2010 la serie delle acque e degli ori. E’ una nuova fase, predominata dai toni dell\u2019azzurro e del bianco dove spesso la presenza dell\u2019oro simula situazioni impetuose ed instabili. Il ciclo viene associato ad una dimensione onirica anche se le composizioni si presentano pi\u00f9 astratte delle precedenti.<\/p>\n
Nell’ultimo periodo, tra il 2006-2012 si collocano i “Bassorilievi pittorici”: Giavini apre una nuova prospettiva artistica, applicando alla tela tradizionale un drappo (solitamente di raso o cotone) modellato ad onde e pieghe che vengono irrigidite mediante complessi procedimenti chimici dove il quadro risulta tridimensionale. Pur restando un\u2019opera completamente astratta, si delinea un altro livello percettivo del quadro, pi\u00f9 emotiva e fantasiosa soprattutto da parte dell\u2019osservatore.<\/p>\n
La mostra sar\u00e0 dunque occasione di ripercorrere\u00a0 l’opera di questo artista, che, per chi l’ha conosciuto appariva tranquillo, paziente ma che in realt\u00e0 nascondeva un animo tumultuoso, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da inventare, da sperimentare. Lo studio approfondito del colore va oltre al rapporto con la luce e con la superficie del dipinto. Una ricerca, quella di Giavini,<\/strong> concentrata non solo sulla percezione cromatica ma anche su quanto la stessa si definisce sulla materia, sulla forma e sull’impatto con l’osservatore.<\/p>\n L’esposizione a sfondo benefico, che si svolger\u00e0 nel fine settimana, potr\u00e0 essere visitata il sabato dalle 14.30 alle 18.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30. L’ingresso alla mostra, allestita al 1\u00b0 piano, \u00e8 da via Pontida ( parcheggio).<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Cairate – La mostra che si apre sabato (25 giugno) al monastero \u00e8 dedicata alla memoria dell’artista Guido Giavini, (deceduto nel 2020 all’et\u00e0 di 92 anni). Voluta dai figli Cristina e Stefano, l’esposizione a sfondo benefico, intende oltre ricordare la figura del padre, sostenere le iniziative dell’Associazione “Amici dei Bambini di Don Crispino” per i […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":66189,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,50],"tags":[],"yoast_head":"\n