{"id":66409,"date":"2022-07-11T09:00:35","date_gmt":"2022-07-11T07:00:35","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=66409"},"modified":"2022-07-12T12:06:34","modified_gmt":"2022-07-12T10:06:34","slug":"ri-partire-dal-mosaico","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ri-partire-dal-mosaico\/","title":{"rendered":"Ri-partire dal mosaico"},"content":{"rendered":"
Biella – L\u2019arte \u00e8 un\u2019opportunit\u00e0 per riflettere su se stessi, sul mondo che ci circonda ma pu\u00f2 avere anche un potere miracoloso. Quello di “lenire” ferite che nessuna medicina potrebbe rimarginare. L\u2019arte \u00e8 come un allineamento delle tre parti di cui si compone l’essere umano: corpo, cuore e mente, che unite possono accompagnarci in un luogo altro dal quale guardare e sentire la bellezza.<\/p>\n
Capita che nel corso della vita ci si ritrovi a fare i conti con situazioni che nemmeno la fantasia pi\u00f9 sfrenata riuscirebbe a creare. E’ accaduto anche a Marielle Stella, artista, designer e creatrice di gioielli con la passione del mosaico, che dopo aver scoperto la particolare patologia, che da anni ormai la accompagna (MCS sensibilit\u00e0 chimica multipla) ha ritrovato il coraggio e la voglia di vivere proprio attraverso l’arte.<\/p>\n
L’artista italo-francese negli ultimi anni si \u00e8 dedicata al mosaico attraverso il quale crea lavori davvero unici. Ha infatti studiato e approfondito la tecnica per arrivare a realizzare oggetti-sculture, opere che rispecchiano la sua personalit\u00e0. Ha iniziato creando una scarpa, “una delle sfide pi\u00f9 grandi – sottolinea Marielle -. Poi uno zaino, altro lavoro molto impegnativo per arrivare all’ultima fatica, un cappello.<\/p>\n
“U Mungibeddu\u201d, questo il titolo, \u00e8 una creazione frutto della collaborazione con altre due eccellenze italiane: l\u2019artista Pino Labarbera e il Cappellificio Cervo di Biella.
\nAlla base dell’opera, un capello in lana riciclata (feltro) quindi ecosostenibile come del resto tutti i materiali utilizzati da Stella, costretta dalla malattia. Le tessere in argilla con polvere di metallo arrugginito e gli smalti vanno a comporre l’Etna in eruzione. Spiccano il simbolo della pace e la scritta in francese che invita a non fare la guerra. La peculiarit\u00e0 di questa opera, grazie ai colori fosforescenti \u00e8 l\u2019effetto giorno e notte che crea atmosfere davvero suggestive.<\/p>\n
Francia e Italia, o meglio Francia e Sicilia convivono vivacemente in questa scultura. Merito della nostra artista, alla quale se si chiede ‘a quale Nazione’ si sente di appartenere, dribla elegantemente rispondendo, “n\u00e8 l’una n\u00e8 l’altra: sono semplicemente Mariel Stell\u00e0<\/em>…” anche se l’accento francese la tradisce. Sar\u00e0 solo a causa dei tanti anni vissuti a Parigi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Biella – L\u2019arte \u00e8 un\u2019opportunit\u00e0 per riflettere su se stessi, sul mondo che ci circonda ma pu\u00f2 avere anche un potere miracoloso. Quello di “lenire” ferite che nessuna medicina potrebbe rimarginare. L\u2019arte \u00e8 come un allineamento delle tre parti di cui si compone l’essere umano: corpo, cuore e mente, che unite possono accompagnarci in un […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":66461,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"video","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,430],"tags":[],"yoast_head":"\n