![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1-Cicoli-Piero-2005-5-300x228.jpg\")
Varese \/Como – Sono dedicate al maestro Piero Cicoli (Urbania 1939 \u2013 Varese 2016) le due mostre, unite da un unico titolo “Color vibrante” ospitate rispettivamente al battistero di Velate e nella sede di The Art Company. Nell’esposizione varesina (con inaugurazione domani alle 15.30) si possono ammirare ceramiche e maioliche mentre in quella comasca (aperta da ieri) una serie di olii e acrilici su tela.<\/p>\n
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Colorista audace nei vivaci contrasti, dalle improvvise accensioni cromatiche tanto reali quanto oniriche, Cicoli \u00e8 riconosciuto per quel segno incisivo che soprattutto nelle ceramiche pare tanto profondo da tagliare la materia.<\/p>\n
L\u2019artista ha lasciato una eredit\u00e0 importante in termini di sperimentazione, produzione e didattica, a testimonianza delle tensioni del mondo dell\u2019Arte alle soglie del nuovo Millennio. La scelta della doppia esposizione permette di coinvolgere le due citt\u00e0 Lombarde dove Cicoli \u00e8 stato docente ampliando cos\u00ec la presentazione degli eccellenti risultati raggiunti negli anni della maturit\u00e0.<\/p>\n
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\u201cArtista di solide basi ascrivibile tra gli ultimi Maestri del Colore italiani – precisa la curatrice Carla Tocchetti – ha consacrato il suo impegno al raggiungimento dell\u2019equilibrio perfetto e alla fedelt\u00e0 al cromatismo come valore assoluto, indagato felicemente in una variet\u00e0 di supporti espressivi dalla tela allo smalto. Nel percorso mostra raccontiamo il rapido e progressivo svuotamento del significato figurativo, legato alla realt\u00e0 e al momento, che cede via via il passo agli esemplari astratti della maturit\u00e0. Sono queste opere, dove non comandano pi\u00f9 illusione e precariet\u00e0, bens\u00ec silenzio e essenzialit\u00e0, ad aprire secondo Cicoli una possibilit\u00e0 nuova, dove l\u2019intervento dell\u2019Uomo Creatore trova ancora spazio\u201d afferma la curatrice Carla Tocchetti.<\/p>\n
Il progetto \u00e8 promosso da Il Battistero di Velate, Comunit\u00e0 MAMI, e The Art Company Como, con il patrocinio di Comune di Varese e dell\u2019associazione culturale Segreta Isola.
\nLe mostre potranno essere visitate: al battistero di Velate sino al 30 ottobre con apertura sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18. Nella sede di The Art Company a Como in via Borgovico 163 (cortile interno) fino al 29 ottobre negli orari: da luned\u00ec a venerd\u00ec 15.30 \u2013 18.30; sabato su appuntamento: scrivere a info@theartcompanycomo.it oppure telefonare al 335.8096546<\/p>\n
Biografia<\/strong> Varese \/Como – Sono dedicate al maestro Piero Cicoli (Urbania 1939 \u2013 Varese 2016) le due mostre, unite da un unico titolo “Color vibrante” ospitate rispettivamente al battistero di Velate e nella sede di The Art Company. Nell’esposizione varesina (con inaugurazione domani alle 15.30) si possono ammirare ceramiche e maioliche mentre in quella comasca (aperta […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":67659,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,42,64,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
\n![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1-Cicoli-2-118x300.jpg\")
Piero Cicoli, pittore, incisore e ceramista, nasce a Urbania, nelle Marche, il 09 novembre 1939. Inizia la sua attivit\u00e0 giovanissimo, guidato da Federico Melis, grande ceramista, docente alla Scuola di ceramica annessa all’Istituto di belle arti di Urbino. Proprio qui Cicoli, nel 1961, consegue il diploma di Maestro d\u2019arte in litografia, avendo per maestro l’incisore Carlo Ceci. Dal 1968 al 1971, compie esperienze in Sardegna, insegnando materie artistiche nelle scuole statali e dedicandosi a una continua ricerca pittorica. Alla fine del 1971, Cicoli si trasferisce a Varese dove insegna, fino al 1994, Discipline pittoriche presso il Liceo artistico statale \u201cA. Frattini\u201d e dove, assieme ad alcuni amici artisti conterranei, fonda il Gruppo Montefeltro, un collettivo di autori uniti da una comune origine e da una condivisa riflessione sul linguaggio stesso della pittura. Nel 1985 l’opera di Piero Cicoli viene raccolta in un importante volume monografico, a cura di Egidio Fiorin, con la prefazione di Roberto Sanesi e un’antologia critica che contempla testi di Corrado Leonardi, Carlo Munari, Giorgio Segato e Domenico Cara. Il libro \u00e8 pubblicato dalle Edizioni d\u2019arte Antico Torchio di Genova. Nel 1989 \u00e8 invitato dal Comune di Varese, in occasione di uno scambio culturale con l’Unione Sovietica, a partecipare a una mostra di artisti varesini allestita ai Musei civici di Varese e, successivamente, itinerante in diverse citt\u00e0 dell’URSS. Dal 1995, Cicoli \u00e8 titolare di una cattedra di Pittura presso l\u2019Accademia di belle arti \u201cAldo Galli\u201d di Como, che conserva fino al termine dell\u2019anno accademico 1999. Dal 1965 Piero Cicoli espone in numerose rassegne personali e collettive nelle maggiori citt\u00e0 italiane e su invito a Mosca, Casa Centrale dell\u2019Arte; Museo di Baku ( Azerbaigian); Museo di Tblisi (Georgia). Ha inoltre esposto a Tokyo, Osaka, Ginevra, Detroit, Los Angeles, Miami. Tra i tanti critici che si sono occupati del suo lavoro: Silvio Zanella, Chiara Gatti, Raffaele De Grada, Roberto Sanesi, Silvia Cuppini, Giorgio Seveso, Marco Rosci, Ren\u00e8 Terrier, Giuseppe Rosato, Domenico Cara, Ettore Ceriani, Riccardo Prina, Stefania Barile. Piero Cicoli scompare l’11 aprile del 2016 a Varese. L’archivio, custodito dalla Famiglia, si occupa di conservare, valorizzare e promuovere la sua vastissima ricerca.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"