{"id":67814,"date":"2022-10-25T16:45:26","date_gmt":"2022-10-25T14:45:26","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=67814"},"modified":"2022-10-25T16:59:17","modified_gmt":"2022-10-25T14:59:17","slug":"cyan-ide-2-0","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/cyan-ide-2-0\/","title":{"rendered":"Cyan \u2013 IDE 2.0"},"content":{"rendered":"
Varese – Conto alla rovescia per l’inaugurazione della doppia personale di Jernej Forbici e Marika Vicari\u00a0 intitolata Cyan-IDE 2.0<\/em> che da gioved\u00ec (27 ottobre, alle 17) si apre negli spazi della galleria Punto sull’arte di via San Martino della Battaglia.<\/p>\n Per l’occasione gli artisti presentano una selezione di ricercati dipinti su tela, su tavola e su carta, di varie dimensioni, che consentono di indagare compiutamente le rispettive poetiche artistiche.<\/p>\n Si legge di loro: “La natura entra nella nostra quotidianit\u00e0 in tante forme, spazi e tempi diversi e sempre pi\u00f9 l\u2019arte si d\u00e0 il compito di esprimere e registrare la realt\u00e0 come sfera di azione sulle dinamiche di trasformazione della terra, del mondo e dell\u2019uomo. La ricerca di Marika Vicari si fonda su un’altra riflessione: il cianuro, presente gi\u00e0 in natura in alcune piante e noccioli di frutta, se inalato in pochi istanti \u00e8 capace di bloccare la respirazione cellulare, impedendo il rilascio dell\u2019ossigeno. Per paradosso quell\u2019ossigeno che fa parte di numerosi composti chimici e nel suo essere indispensabile per la vita, rigenera nelle piccole e grandi tavole di Marika Vicari tra le crepe, le fenditure, le bolle d\u2019acqua color cyan, elevando verso l\u2019alto gli alberi e la foresta.<\/p>\n Il colore della fantasia, del viaggio, il cyan di Vicari \u00e8 in questo senso il complementare del rosso dei paesaggi antropici di Forbici, materia pulsante calda, reale e viva. Entrambi rimandano a uno spazio dove dell\u2019uomo, mai fisicamente presente, rimane comunque una traccia, simbolo dell\u2019estrema sofferenza del pianeta, irrimediabilmente compromesso.<\/p>\n Ci\u00f2 che si dispone davanti ai nostri occhi in questo strano intricato viaggio all\u2019interno della mostra sono quadri-finestre che aprono e diventano parte di un luogo altro, un nuovo ambiente di sviluppo che, integrato con nuovi codici e linee scritte, \u00e8 di fatto tutto da decifrare.<\/p>\n All’inaugurazione saranno presenti gli artisti. La mostra, accompagnata da un catalogo bilingue contenente la riproduzione di tutte le opere esposte, proseguir\u00e0 sino al 19 novembre. Orari al pubblico: marted\u00ec \u2013 sabato: 9.30-13.30 e 14-17.30.<\/p>\n Cenni biografici<\/strong><\/p>\n JERNEJ FORBICI –<\/strong> Nasce a Maribor (Slovenia) nel 1980. Laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia (cattedra Carlo Di Raco), dopo la Laurea Specialistica in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, si dedica al paesaggio e ai grandi formati, raccontando la storia del suo paese di origine, Kidri\u010devo, una cittadina immersa nel verde segnata dall’industria di alluminio. Il tema fondamentale su cui \u00e8 improntata tutta la sua ricerca artistica \u00e8 quello, sempre attuale e controverso, di denuncia dell\u2019inquinamento ambientale e del ruolo centrale che l\u2019uomo ne riveste. Dal 1999 realizza mostre personali e collettive in Europa, Canada, Stati Uniti, Argentina e Cina. \u00c8 stato invitato alle Biennali: Hicetnuc a Pordenone (2003), IBCA Biennale internazionale d\u2019arte a Praga (2005), 51\u00b0 e 53\u00b0 Biennale di Venezia (2007 e 2011). Nel 2009 l’Accademia di Belle Arti di Venezia gli dedica la retrospettiva In My place ai Magazzini del Sale e nel 2012 vince una borsa di studio dal Ministero della Cultura Sloveno per cui viene successivamente invitato in residenza a Londra, dove si dedica allo studio dei maestri inglesi. Nel 2019 debutta a New York con la sua prima mostra personale americana dal titolo Long gone. Dal 2005 \u00e8 Direttore Artistico di ART STAYS, Festival Internazionale di Arte Contemporanea che si svolge ogni anno a Ptuj, in Slovenia. Con i\u00a0suoi lavori, Jernej Forbici si \u00e8 conquistato l’interesse di tutto il sistema internazionale dell’arte e ad oggi le sue opere\u00a0sono presenti in collezioni private e pubbliche di tutto il mondo. Vive e lavora tra Kidri\u010devo, Ptuj (SI) e Vicenza.<\/p>\n MARIKA VICARI –<\/strong> Nasce a Vicenza nel 1979. Dopo il diploma in Pittura all\u2019Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2003, si \u00e8 laureata in Progettazione e Produzione delle Arti Visive alla Facolt\u00e0 di Arti e Design dello IUAV di Venezia nel 2005. Ha studiato e lavorato su progetti site-specific con artisti, curatori e fotografi internazionali tra i quali: Hans Ulrich Obrist, Lewis Baltz, Mona Hatoum, Antoni Muntadas, Antonio Arevalo, Armin Linke, Cesare Pietroiusti e Angela Vettese. Dal 2000 ha all\u2019attivo numerose mostre personali e collettive in Europa, Stati Uniti, Messico, Brasile, Canada e Cina. Le sue opere fanno parte di collezioni sia pubbliche che private in particolare in Europa, Canada, Stati Uniti ed Emirati Arabi. Da anni \u00e8 costantemente presente nelle fiere di settore in Europa e Canada. Dipinge e disegna in grande e piccolo formato con grafite su carta e su legno. I soggetti delle sue opere sono alberi filiformi sospesi in paesaggi montani indefiniti e sognanti. La sua tecnica, in continua evoluzione, prevede la produzione delle sue opere su tavole di Pioppo mentre, a partire dal 2019, ha iniziato la sperimentazione su carta cotonata con una presenza sempre maggiore dell\u2019acquerello. Questo nuovo supporto aggiunge leggiadria alle foreste rappresentate andando ad alimentare la metafora con l\u2019essere umano e la sua fragilit\u00e0 e caducit\u00e0. Dal 2005 \u00e8 curatrice indipendente e Direttore Creativo di ART STAYS, Festival Internazionale di Arte Contemporanea che si svolge ogni anno a Ptuj, in Slovenia. Vive e lavora a Creazzo (Vicenza).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Varese – Conto alla rovescia per l’inaugurazione della doppia personale di Jernej Forbici e Marika Vicari\u00a0 intitolata Cyan-IDE 2.0 che da gioved\u00ec (27 ottobre, alle 17) si apre negli spazi della galleria Punto sull’arte di via San Martino della Battaglia. 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\nLa trasfigurazione del paesaggio, il processo di mutazione dell\u2019ambiente che l\u2019uomo ha innescato come una via senza ritorno, non sono solo i temi fondamentali della ricerca artistica di Jernej Forbici, ma sono, metaforicamente intesi, quali risultato di uno dei tanti veleni con cui stiamo distruggendo il mondo”.<\/p>\n