{"id":67870,"date":"2022-11-02T09:30:59","date_gmt":"2022-11-02T08:30:59","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=67870"},"modified":"2022-11-01T12:18:12","modified_gmt":"2022-11-01T11:18:12","slug":"omar-hassan-il-mondo-e-nvostro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/omar-hassan-il-mondo-e-nvostro\/","title":{"rendered":"Omar Hassan. Il mondo \u00e8 N(v)ostro"},"content":{"rendered":"
Milano – La Gallery I della Sala del Collezionista e il Chiostro della Magnolia si preparano a ospitare, dall\u20198 novembre la nuova personale di Omar Hassan intitolata \u201cIl mondo \u00e8 N(v)ostro<\/strong>\u201d, mostra organizzata e promossa da Fondazione Stelline.<\/p>\n In mostra saranno esposte sette installazioni, composte da una ventina di opere, tra cui la Mappa di Berlino <\/em>e la Mappa di Milano<\/em>, creata ad hoc per l’occasione e realizzata con 8928 tappi di bombolette spray dipinti a uno a uno con le dita, \u201cper dare importanza al singolo, perch\u00e9 ognuno di noi \u00e8 fondamentale per creare un insieme armonioso e sereno\u201d. La bomboletta \u00e8 lo strumento primario della prima fase del percorso artistico di Hassan e lo spruzzo spray \u00e8 il primo vero respiro della bomboletta, che ingloba il significato dell\u2019intera cultura Street Art. Ma Hassan va oltre e utilizza la vernice spray sia come materiale sia come oggetto scultoreo e il tappo ne diventa il simbolo.<\/p>\n Il percorso prosegue con una grande installazione della nuova serie Lights. Opere organiche<\/em>, dove i punti luminosi sono sovrapposti all\u2019impronta di un pugno. Dipinti sopra la tela nera dei Breaking Through, la loro luce emerge dal buio come nella tradizione pi\u00f9 classica della pittura, di cui ne riconosciamo la tempesta e la forza espressiva. Conclude il percorso espositivo\u00a0 il gesto\u00a0 che lo ha reso famoso in un tutto il mondo, con una selezione di opere dalla serie Breaking Through Black,<\/em> che conta 121 grandi dipinti, come il numero di round disputati dall\u2019artista durante la sua breve carriera pugilistica. Sono tutti pezzi unici, realizzati colpendo la tela con i guantoni da boxe impregnati di vernice, come fosse in combattimento, sul ring. La potenza di questo gesto, l\u2019energia vitale che porta dentro e la cultura cui esso appartiene, la stessa cui appartiene anche\u00a0 Hassan, viene qui amplificata dai suoni del video sulla parete opposta. Ad aprire questa sezione della mostra, la scultura iperrealista Il pugno di Michelangelo, un guantone realizzato in purissimo gesso bianco.<\/p>\n Divenuto famoso per la sua personalissima action painting e per il suo stile inconfondibile, di grande impatto visivo ed emotivo, l’artista vede nel gesto del combattimento una metafora della vita e la trasforma in arte, conquistando collezionisti come De Niro, Spike Lee e Sharon Stone.<\/p>\n Il linguaggio di Hassan \u00e8 in perfetto equilibrio, o in bilico costante, tra classicit\u00e0 e sperimentazione, tra gesto potente e istintivo e ragione compositiva, in un crossover estetico che accompagna il visitatore nel suo mondo, fatto di apparenti contrasti che si fondono uno nell\u2019altro, dall\u2019unione di pi\u00f9 gesti e dall\u2019inclusione di pi\u00f9 culture. Il suo percorso artistico ritrova nell\u2019idea di tracciare il tempo attraverso il gesto un filo comune tra tutte le opere esposte.<\/p>\n Nel Chiostro della Magnolia<\/strong>, sar\u00e0 protagonista l\u2019installazione Under the Chimneys – composta da comignoli di diverse misure, tra cui uno alto tre metri – dove, giocando ancora sull\u2019inversione di significato, diventano il nostro sfiato al cielo per tornare a terra. Essi non emettono fumi inquinanti, ma profumi, aromi, sentimenti e affetti familiari.<\/p>\n Il percorso espositivo include anche l\u2019arazzo Pi\u00f9 di Uno, creato in special edition per Driade, che verr\u00e0 esposto nel bookshop.<\/p>\n Durante questa personale sar\u00e0 pubblicato un catalogo (edito da Fondazione Alberto Peruzzo), con testo di Giorgio Verzotti e le opere in mostra.<\/p>\n Solida formazione classica all\u2019Accademia di Brera, dove si diploma al corso di Pittura tenuto da Alberto Garutti, Hassan da sempre sperimenta tra pittura e scultura, in un dialogo spontaneo. Nel progetto espositivo pensato per gli spazi della Fondazione Stelline, Omar Hassan va oltre l\u2019etichetta di \u201cpugile artista\u201d che lo ha reso famoso, per svelare nuovi aspetti della sua arte, specchio ed espressione di differenti stati d\u2019animo, esplosione di energia e nel contempo intima introspezione.<\/p>\n Il tempo e l\u2019ossessione per il suo scorrere sottendono la sua ricerca artistica. Ma non \u00e8 solo il ricordo dell\u2019esperienza sportiva, dove un tempo stabilito scandisce sul ring i round di gioco: \u00e8 anche il tempo del suo vivere, quello che ogni giorno gli impone cinque iniezioni di insulina. \u00abHo scelto di fare cose che mi facciano vivere per sempre\u00bb, scrive nel suo primo libro Per le strade (edito da Baldini + Castoldi nel 2021 con la prefazione di Marco D’Amore e Mondo Marcio). Note biografiche<\/strong> Milano – La Gallery I della Sala del Collezionista e il Chiostro della Magnolia si preparano a ospitare, dall\u20198 novembre la nuova personale di Omar Hassan intitolata \u201cIl mondo \u00e8 N(v)ostro\u201d, mostra organizzata e promossa da Fondazione Stelline. In mostra saranno esposte sette installazioni, composte da una ventina di opere, tra cui la Mappa di […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":67878,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64,1],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nAncora un gesto pittorico di grande vitalit\u00e0 e intensit\u00e0, caratterizzato da forte gestualit\u00e0.<\/p>\n
\nLa mostra proseguir\u00e0 sino l’ 8 gennaio 2023 e sar\u00e0 aperta al pubblico: da marted\u00ec a domenica dalle 10 ale 20.<\/p>\n
\nOmar Hassan, nasce a Milano, dove vive e lavora, da madre italiana e padre egiziano. Cresce in mezzo a due differenti culture e questo fa nascere in lui una profonda curiosit\u00e0 verso il nuovo, il diverso e il mondo esterno. Ossessionato e incantato dai gesti pittorici di sintesi dei grandi maestri come Fontana, Pollock e Manzoni, anche lui pone alla base della sua sperimentazione semplici gesti contemporanei in grado di racchiudere e raccontare un\u2019intera filosofia, un\u2019intera cultura o un nuovo concetto. Nel 2011 partecipa al Padiglione Italiano della 54 edizione della Biennale di Venezia. Nel 2016 il Corriere della Sera gli dedica la copertina de La Lettura n. 256. Nel 2017 realizza una mostra istituzionale alla Chiesetta della Misericordia di Venezia, durante la Biennale d\u2019Arte di Venezia. Tra le ultime mostre in spazi pubblici ricordiamo L\u2019essenziale \u00e8 Invisibile agli Occhi alla Villa Reale di Monza nel 2018, Sottosopra al PAN Palazzo delle Arti di Napoli nel 2020. Nel 2021 realizza l\u2019opera La prima illuminazione elettrica nel Comune di Milano 1877 per la rassegna \u201cMuri d\u2019Artista. Street art e rigenerazione urbana\u201d alla Cittadella degli Archivi di Milano. Fermamente convinto che l\u2019arte sia un bene comune e abbia un positivo valore sociale, nel 2019 partecipa al progetto Dynamo Art Factory con la performance Noi…Qui., dove ha fatto realizzare ai bambini e adolescenti affetti da malattie croniche una grande tela collettiva. Come nei lavori di intervento urbano realizzati da Omar Hassan, anche in questa tela, ogni persona che ne prende parte deve trovare il proprio spazio tra la folla e fare sentire il proprio \u201ccolore\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"