{"id":67977,"date":"2022-11-11T09:46:06","date_gmt":"2022-11-11T08:46:06","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=67977"},"modified":"2022-11-10T11:51:48","modified_gmt":"2022-11-10T10:51:48","slug":"aldo-pallanza-al-femminile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/aldo-pallanza-al-femminile\/","title":{"rendered":"Aldo Pallanza “Al Femminile”"},"content":{"rendered":"
Milano – Da gioved\u00ec (17 novembre, inaugurazione alle 18) MyOwnGallery di via Tortona ospita la prima personale milanese di Aldo Pallanza, intitolata \u201cAl femminile\u201d. La mostra, a cura di di Fortunato D\u2019Amico, celebra e riscopre, in occasione del centenario dalla nascita dell’artista, la l’originale e straordinario maestria che lo ha portato nel mondo l\u2019eccellenza italiana dell\u2019industria artigiana calzaturiera. Nato nel 1922 in una famiglia di calzolai a Vigevano, gia\u0300 da bambino Pallanza mostra un grande talento per il disegno e, in generale, per i lavori artistici. Un inventore di moda che ha lasciato un\u2019impronta estetica influenzando gli stili di vita e i prodotti di altri settori produttivi: dai tessuti, alle tappezzerie, ad altri capi di abbigliamento. L\u2019esposizione milanese vuole essere un tributo alla sua capacit\u00e0 artistica e alla sua profonda ricerca sperimentale: in mostra oltre quaranta opere che ripercorrono il percorso di crescita di Pallanza, da progettista di calzature di lusso a progettista di arte astratta con l\u2019utilizzo di tecniche e materiali originali e mai prima ad ora utilizzati nell\u2019arte.<\/p>\n
Opere scultoree pi\u00f9 che quadri pittorici che evidenziano le sue fini qualit\u00e0 di \u201cprogettista di arte\u201d, suddivise in cicli che il curatore Fortunato D\u2019Amico ha individuato in una produzione vasta e articolata dal 1946 al 2013: la citt\u00e0, il fantastico, il mito, la luce, la natura, l\u2019astrattismo geometrico e materico, la pittura tridimensionale.<\/p>\n
Fin dai primi anni di attivit\u00e0, gi\u00e0 agli inizi del dopoguerra, Pallanza dimostra le sue ampie capacit\u00e0 espressive e di rappresentazione mettendo a disposizione dell\u2019industria calzaturiera la sua inventiva, la sua abilit\u00e0 tecnica, la sua continua ricerca di soluzioni originali che hanno portato un grande contributo alla promozione del prodotto Made in Italy nel mondo.<\/p>\n
Pallanza non era solo un disegnatore di stile ma un tecnico completo, chiamato a sviluppare il progetto di industrializzazione del prodotto in tutta la sua filiera, anche quella di programmatore dei macchinari e delle attivit\u00e0 lavorative. Insomma, era un vero designer a disposizione dell\u2019industria dell\u2019abbigliamento femminile con il compito di trasformare la scarpa in un accessorio prezioso e fondamentale nello stile di una donna.<\/p>\n
Le sue figure femminili sono, al passo con i cambiamenti culturali in atto nel mondo contemporaneo, sensibili ad una lettura sulla condizione della donna e del suo ruolo nella societ\u00e0 moderna, periodicamente segnalata lungo il percorso che negli anni accompagna l\u2019evoluzione politica e giuridica dei popoli.<\/p>\n
Centrali e ricorrenti nelle sue opere la sua citt\u00e0 natale, Vigevano, la luce, l\u2019universo femminile dal quale estrapola \u201cl\u2019anima del sentire\u201d e dell\u2019emozione che lo accompagna in tutta la sua lunga vita artistica. L\u2019agilit\u00e0 e la spontaneit\u00e0 del tratto, il rispetto delle proporzioni e delle prospettive, le associazioni cromatiche, la capacit\u00e0 di creare immagini dalla sua memoria visiva sono i tratti distintivi delle sue opere scultoree.<\/p>\n
Nelle opere esposte in mostra e dedicate a Vigevano, Pallanza evidenzia le sue grandi capacit\u00e0 di controllo dello spazio architettonico e degli equilibri dei colori, dei pesi visivi e dei profili che danno vita e volto ai luoghi della sua citt\u00e0.<\/p>\n
Il Fantastico e il mito attraversano le opere di Pallanza dalla fine degli anni \u201980. La Torre del Bramante si trasforma in un\u2019architettura orientaleggiante e la fitta pavimentazione della piazza in una maglia di fogliame colorato. Il Mito, inteso come richiamo al passato \u00e8 per Pallanza il presupposto per segnalare la decadenza etica del suo tempo, tormentato da due guerre mondiali e dall\u2019esplosione, in seguito, del consumismo che ha alterato in modo irreversibile la scala dei valori nella quale credeva l\u2019artista.<\/p>\n
La Luce \u00e8 un altro elemento importantissimo per l\u2019artista: nelle sue opere la luce acquista materialit\u00e0, \u00e8 un fluido in costante movimento tra i tessuti e le loro aperture. La Natura \u00e8 indagata attraverso un\u2019ottica di osservazione minuziosa con segni e colori che restituiscono una rappresentazione artistica trasbordante di dettagli.<\/p>\n
L\u2019astrattismo geometrico e materico presente in numerose opere \u00e8 un richiamo al mondo della decorazione applicata alla produzione industriale, con forme generate per dare identit\u00e0 e consistenza ai supporti utilizzati per le lavorazioni della scarpa, come pelli, tessuti, plastiche. La pittura tridimensionale \u00e8 sperimentata dall\u2019artista negli ultimi anni della sua attivit\u00e0 artistica: la trasfigurazione del quadro avviene per pi\u00f9 piani di lettura con metamorfosi e nuovi equilibri geometrici che \u201ctradiscono\u201d l\u2019ideale astratto per trasformarsi in una nuova forma d\u2019arte.<\/p>\n
La mostra, visitabile sino al 27 novembre, \u00e8 accompagnata da un catalogo edito da Editoriale Giorgio Mondadori contenente testi introduttivi a firma del curatore, della figlia Federica, dei nipoti Giorgio e Filippo e di altri testimoni amici dell\u2019artista. Orari al pubblico: Fino al 27 novembre. Orari: da luned\u00ec a venerd\u00ec 8.30-19<\/p>\n
Note biografiche<\/p>\n
ALDO PALLANZA nasce nel 1922 a Vigevano, dove frequenta la Scuola di Disegno e Decorazione presso l\u2019Istituto Roncalli con Luigi Barni. Designer calzaturiero di successo, affianca al lavoro la grande passione per la pittura, per lungo tempo figurativa e in seguito, dalla seconda met\u00e0 degli anni Ottanta fino alle ultime produzioni del 2014, a carattere astratto-figurativo. Il graduale allontanamento dall\u2019attivit\u00e0 professionale coincide con un rinnovato impegno nel settore artistico. Non esita a rivisitare le opere del passato, di vari periodi, per dare loro nuova originalit\u00e0 con slancio creativo. Nel 1989 la partecipazione al primo concorso, a Vigevano, cui seguono numerose mostre collettive. Tra le personali si ricordano, a met\u00e0 anni Novanta, quelle alla Galleria Sincron di Brescia, l\u2019antologica di Palazzo Roncalli a Vigevano nel 1996 e altre ad Abbiategrasso, Mortara, Corbetta, Milano. Nel 2006, la personale ospitata nella Sala dell\u2019Affresco del Castello di Vigevano. Sue opere sono esposte allo Sharjah Art Museum (Emirati Arabi), al MoMa di New York e alla Galleria Graphica di Caracas. Pallanza muore a Tromello nel 2017.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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