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Il fotografo ha raggiunto una maturit\u00e0 artistica che lo colloca tra i migliori creatori visivi del nostro tempo. Come sempre La Chapelle mette in scena un cocktail di sacralit\u00e0 pop, una miscela dal gusto classico con sfumature felliniane.\nLe sue opere raccontano un nuovo Rinascimento, partendo dalla Pop Art di Andy Warhol e dal manierismo di Michelangelo.
\nSono presenti in galleria molte delle fotografie pi\u00f9 importanti dell\u2019artista. Le opere del primo periodo affrontano temi ecologici e consumistici. Qui La Chapelle utilizza molti stilemi tipici della moda e della pubblicit\u00e0, fa un uso sapiente dell\u2019ironia, utilizzando soggetti dello Star System.\u00a0 Il cambio di rotta avviene nel 2006 quando accadono due eventi importanti per la sua vita artistica, la visita alla Cappella Sistina e il suo trasferimento alla fattoria biologica nelle isole Hawaii, che lo porteranno lontano dal mondo della pubblicit\u00e0 per dedicarsi completamente all\u2019arte.
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Le Hawaii sono per La Chapelle un nuovo Eden, un paradiso terrestre carico di promesse. Nelle ultime opere si percepisce una inesausta ricerca del sacro, attraverso lunghissime attese e profondissimi silenzi. La Chapelle crea un nuovo mondo, una Genesi al contempo moderna ed antichissima, in colloquio costante con la Bibbia e in antitesi con la decadenza e il vuoto della societ\u00e0 contemporanea.<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/part-3-227x300.jpg\")
La Chapelle dice -\u201cHo conosciuto il mio primo ragazzo a New York City. Avevo 19 anni e lui 21. Abbiamo vissuto insieme per tre anni, e nella primavera del 1984 \u00e8 morto a causa di una misteriosa malattia. Nel giro di pochissimo tempo molti dei miei amici in citt\u00e0 cominciarono a morirne.\u00a0 Ricordo di aver chiesto a Dio: \u201cPerch\u00e9 sta succedendo questo?\u201d Sentivo la morte tutt\u2019intorno a me ed ero convinto che io stesso non sarei vissuto oltre i 24 anni. Da questo caos \u00e8 nata l\u2019urgenza di creare e di rispondere alla domanda: \u201c Dove va a finire l\u2019anima?\u201d Con questa idea in mente lavoravo nella camera oscura, dipingevo a mano i negativi di immagini figurative che mettevo in scena, usando amici, amanti, ballerini e quelli che mi stavano vicino per raffigurare angeli, santi, martiri e miracoli in un nuovo mondo. Sentivo di essere guidato da qualcosa che era al di l\u00e0 di me stesso, e mi convinsi che la fede era assolutamente necessaria per proseguire la mia vita e il mio lavoro.\u201d<\/p>\n![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/part6-300x194.jpg\")
Per reagire a questa desolazione, La Chapelle sviluppa l\u2019idea di un mondo, dove gli esseri viventi rappresentati abitano un pianeta lontano in cui la vita \u00e8 diversa.