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Milano – I visitatori del Museo Diocesano Carlo Maria Martini potranno ammirare due nuove esposizioni. La prima, presenta le opere pi\u00f9 antiche della collezione permanente. Si tratta di sette placchette di piombo, databili al III secolo d.C., donate nel 2017 e recentemente sottoposte a un intervento di restauro.<\/p>\n
I manufatti sono con ogni probabilit\u00e0 offerte votive, riferibili a un raro culto religioso di carattere misterico e iniziatico, diffuso soprattutto nell\u2019area balcano-danubiana e noto esclusivamente da documenti iconografici, conosciuto come dei \u201cCavalieri Danubiani \u201c(Equites ![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1-milano-presepe-Londonio-226x300.jpg\")
Danuvini), attestato tra la fine del II e gli inizi del IV secolo tra le multietniche schiere dell\u2019esercito romano. Prive di iscrizioni, le placchette conservano simboli e immagini che tendono a ripetersi con leggere varianti, di non facile interpretazione ma immediatamente riconoscibili agli adepti. Generalmente inquadrate da un\u2019edicola architettonica, le decorazioni sono disposte su pi\u00f9 registri. Al centro appare frequentemente una dea, non identificata, verso la quale convergono i due cavalieri divini, gli Equites Danuvini; nel registro superiore il dio Sol. Fra le scene ricorrenti si riconoscono il sacrificio dell\u2019ariete (criobolium) e il banchetto con un pesce. Nella parte inferiore, quindi nella posizione simbolicamente pi\u00f9 vicina alla terra a sottolineare il carattere cosmologico delle rappresentazioni, si trovano i probabili simboli dei quattro elementi: il serpente per la terra, una coppa kantharos per l\u2019acqua, il leone per il fuoco e il gallo per l\u2019aria.<\/p>\n
Negli spazi di piazza Sant\u2019Eustorgio, si pu\u00f2 inoltre ammirare, lungo tutto il periodo natalizio, il settecentesco Presepe di carta di Francesco Londonio, uno dei capolavori d\u2019arte sacra del XVIII secolo milanese, composto da una sessantina di 60 personaggi, dipinti su carta o cartoncino sagomati, alti dai 35 ai 60 cm. Il cosiddetto \u201cPresepe del Gernetto\u201d, dal luogo di provenienza, Villa Gernetto a Lesmo in Brianza, gi\u00e0 nella raccolta Patrizi Cavazzi della Somaglia, \u00e8 entrato a fare parte della collezione permanente del Museo Diocesano nel 2018 grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi.
\n![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1-Milano-presepe-Londonio_Presepe_2021_MBP_4161-1-scaled-2-300x200.jpg\")
La maggior parte delle figure \u00e8 stata dipinta da Francesco Londonio (1723-1783), uno dei pi\u00f9 importanti artisti lombardi del Settecento, specializzato proprio in presepi, in scene campestri e raffigurazioni di animali. Eseguito probabilmente fra il settimo e l\u2019ottavo decennio del Settecento, fu commissionato dal conte Giacomo Mellerio, appassionato collezionista e proprietario della villa Gernetto. L\u2019allestimento proposto al Museo Diocesano divide il nucleo principale certamente riferibile a Francesco Londonio, da altri due gruppi, uno realizzato dallo stesso Londonio in una fase successiva e uno riferibile a un suo imitatore.<\/p>\n
L\u2019esposizione, curata da Nadia Righi e Alessia Devitini, rispettivamente direttrice e conservatrice del Museo Diocesano di Milano, \u00e8 anche l\u2019occasione per presentare alcune figure restaurate di recente grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo nell\u2019ambito della XIX edizione del programma Restituzioni. Chi volesse contribuire al restauro delle altre figure del presepe, aderendo al progetto For Funding, potr\u00e0 fare la propria donazione alla pagina dedicata sul sito www.forfunding.intesasanpaolo.com.<\/p>\n
Entrambe le esposizioni rimarranno in calendario fino al 29 gennaio. Orari al pubblico: marted\u00ec- domenica, 10-18.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Milano – I visitatori del Museo Diocesano Carlo Maria Martini potranno ammirare due nuove esposizioni. La prima, presenta le opere pi\u00f9 antiche della collezione permanente. Si tratta di sette placchette di piombo, databili al III secolo d.C., donate nel 2017 e recentemente sottoposte a un intervento di restauro. I manufatti sono con ogni probabilit\u00e0 offerte […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":68331,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n