Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri,<\/em> L’esposizione si propone di osservare l\u2019opera dell\u2019architetto di Melide mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti e artigiani che collaborarono alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, Amalfi e Salerno. Un viaggio nell\u2019esperienza dei grandi cantieri artistici della Roma papale di fine Cinquecento e della Napoli vicereale del decennio successivo, attraverso la presenza di rilevanti opere d\u2019arte di pittori quali il Cavalier D\u2019Arpino, Cesare Nebbia, Giovanni Guerra, Paul Bril, Andrea Lilio, Ferra\u00f9 Fenzoni, Giovanni Balducci, Belisario Corenzio, scultori in bronzo e in marmo, come Bastiano Torrigiani, Lodovico Del Duca e Leonardo Sormani, medaglisti come Domenico Poggini.
\nLa mostra \u00e8 suddivisa in tre sezioni articolate al loro interno in sottosezioni tematiche.<\/p>\nLa prima (Domenico Fontana: i luoghi, i committenti, l\u2019impresa) oltre a render conto attraverso apparati multimediali dell\u2019insieme delle opere realizzate dall\u2019architetto a Roma e Napoli, si focalizza sui suoi committenti, rappresentati dal magnifico busto di Sisto V (pontefice dal 1585 al 1590), opera congiunta di Bastiano Torrigiani e Taddeo Landini, e da un ritratto di Filippo III proveniente dal Rijksmuseum di Amsterdam (il sovrano di Spagna salito al trono nel 1598, che avall\u00f2 la costruzione del nuovo palazzo Reale di Napoli).<\/p>\n
La seconda sezione (Il cantiere fontaniano: dal progetto all\u2019esecuzione) indaga invece una delle straordinarie peculiarit\u00e0 dei cantieri allestiti da Domenico Fontana, vale a dire l\u2019accordo armonioso e continuo tra lo spazio e le decorazioni al suo interno, siano esse affreschi, stucchi, sculture in marmo o bronzo. Lo spazio viene modellato e scandito da una profusione decorativa frutto di un\u2019organizzazione complessa e sapiente, sotto la reg\u00eca di Fontana. La pittura (come nel caso della decorazione della villa Peretti Montalto) si intreccia all\u2019architettura dipinta e allo stucco, vero o simulato, in un rapporto di continuit\u00e0 con gli ambienti e le superfici murarie. Vengono messe in luce l\u2019assetto di lavoro introdotto da Domenico Fontana e le sue novit\u00e0 rispetto al passato, come la molteplicit\u00e0 dei capicantiere, ognuno impegnato per la sua parte.<\/p>\n
Nei cantieri di pittura un ruolo rilevante fu svolto dagli artisti Cesare Nebbia e Giovanni Guerra, due specialisti gi\u00e0 pienamente formati nel decennio precedente a quello di papa Sisto V (1585-1590), che si relazionano con Fontana per l\u2019organizzazione delle superfici da affrescare, producendo numerosi disegni destinati ad essere messi in opera da artisti diversi. Un altro aspetto degno di rilievo, che la mostra vuole illustrare, \u00e8 il gusto per i materiali e le tecniche a confronto, in una continua sfida tra le arti intrecciate a vari livelli, dal pi\u00f9 corsivo intervento artigianale, sino ai pi\u00f9 alti raggiungimenti artistici in termini qualitativi ed estetici. Si \u00e8 pertanto voluto esemplificare, attraverso delle opere emblematiche \u2013 ad esempio, il busto in marmi policromi di Pio V della Galleria Nazionale dell\u2019Umbria, ma anche il gi\u00e0 menzionato busto di Sisto V \u2013 l\u2019abilit\u00e0 degli artisti attivi nei cantieri coordinati da Fontana e l\u2019effetto di sorprendente virtuosismo tecnico raggiunto da questi ultimi.<\/p>\n
Infine, la terza sezione (Saperi tecnici) \u00e8 dedicata alla celebre impresa del trasporto e dell\u2019innalzamento dell\u2019obelisco Vaticano, degli altri obelischi di Roma e alla meno eclatante (ma di \u00abnon piccola difficult\u00e0\u00bb, come ebbe a scrivere lo stesso Fontana) traslazione della medievale cappella del Presepe all\u2019interno della cappella Sistina in Santa Maria Maggiore. Una speciale attenzione viene rivolta alla \u201cofficina del trattato\u201d, vale a dire l\u2019articolato processo di elaborazione e pubblicazione del volume di Domenico Fontana, Della Trasportatione dell\u2019obelisco Vaticano, il cui Libro primo usc\u00ec a Roma nel 1590, seguito da un Libro secondo dato alle stampe a Napoli nel 1604. Particolarmente rilevanti sono due disegni preparatori di Giovanni Guerra per le incisioni di Natale Bonifacio (provenienti dagli Uffizi e dalle Beaux-Arts de Paris) come pure il fascicolo, conservato a Roma presso la Biblioteca Angelica, che raccoglie le bozze di gran parte delle tavole del Libro primo, corredate al margine dalle osservazioni manoscritte dell\u2019Agostiniano Angelo Rocca, illustre filologo e teologo, sovrintendente della Tipografia Apostolica Vaticana fondata da Sisto V.<\/p>\n
Una particolarit\u00e0 dell\u2019allestimento \u00e8 costituita dalle riproduzioni digitali, fotografie immersive e ricostruzioni multimediali, che accompagnano le opere creando un ricco e sfaccettato apparato digitale che integra e arricchisce il racconto, interagendo in maniera diretta con il visitatore.<\/p>\n
La rassegna illustra i risultati del progetto di ricerca, finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica (FNS), L\u2019impresa Fontana tra XVI e XVII secolo: modalit\u00e0 operative, tecniche e ruolo delle maestranze\u201d e si svolge nell\u2019ambito del progetto FNS-Agor\u00e0 The \u00abinvention of many works\u00bb. Domenico Fontana (1543-1607) and his buildings works (CRAGP1_199500, 2022-2024), volto a favorire il dialogo tra comunit\u00e0 scientifica e societ\u00e0 civile.<\/p>\n
Le \u201cinvenzioni di tante opere\u201d. Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri rimarr\u00e0 in calendario sino al 19 febbraio nei seguenti orari:<\/p>\n
Cenni biografici<\/strong>
\nDomenico Fontana nacque a Melide nell\u2019attuale Cantone Ticino (Svizzera) nel 1543. Esordisce come stuccatore a Roma a partire dal 1563, dove interviene nei cantieri del cardinale Ricci (gli attuali Palazzo Sacchetti e Villa Medici), nel Palazzo del Campidoglio e nella Chiesa Nuova in Santa Maria in Vallicella. \u00c8 attestato anche a Villa d\u2019Este a Tivoli nel 1568. Nel 1584 costruisce la Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore per il cardinale Felice Peretti, futuro papa Sisto V, che diventer\u00e0 il suo principale committente. La nuova cappella incorpor\u00f2 la duecentesca Cappella del Presepio di Arnolfo di Cambio: il piccolo sacello fu trasportato all’interno della costruzione utilizzando complesse macchine di cantiere. Per lo stesso committente costru\u00ec la grandiosa Villa Montalto alle Terme. Con l’accesso al soglio di San Pietro di Felice Peretti, Fontana , ricevette prestigiose committenze: costru\u00ec il complesso del Laterano che sostitu\u00ec l\u2019antico Patriarchio, con il Palazzo, la Loggia delle benedizioni e l\u2019edificio della Scala Santa, il Palazzo Apostolico e la Biblioteca Apostolica Vaticana. \u00c8 ancor oggi celebre per l\u2019innalzamento dell’obelisco in Piazza San Pietro, impresa di cui pubblic\u00f2 un resoconto nel suo libro Della Transportatione dell’obelisco Vaticano e delle fabriche di Sisto V, pubblicato a Roma nel 1590. Esegu\u00ec, inoltre, l’innalzamento di altri tre obelischi antichi nell\u2019odierna Piazza del Popolo (Obelisco Flaminio), Piazza Santa Maria Maggiore (Obelisco Esquilino) e Piazza San Giovanni in Laterano (Obelisco Lateranense). Ottenne dal papa il titolo di cavaliere dell\u2019Ordine dello Speron d\u2019oro.
\nAlla morte di Sisto V, l\u2019architetto, accusato di malversazioni, fu costretto a trasferirsi nel 1592 a Napoli dove fu al servizio dei vicer\u00e9 spagnoli, impegnati in grandi opere per la nuova e seconda capitale del Regno. Fece il progetto per il porto di Napoli e fu incaricato della progettazione del Palazzo Reale la cui costruzione fu avviata nel 1600. Mor\u00ec a Napoli nel 1607 e fu sepolto nella chiesa di Sant’Anna dei Lombardi. A seguito del crollo della chiesa nel 1805, la salma fu traslata nel vestibolo della Chiesa di Monteoliveto dove l’Arciconfraternita dei Lombardi si trasfer\u00ec.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Rancate – La Pinacoteca Zust ospita la mostra Le \u201cinvenzioni di tante opere\u201d. Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri, L’esposizione si propone di osservare l\u2019opera dell\u2019architetto di Melide mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti e artigiani che collaborarono alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":68563,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,41,417,64],"tags":[300],"yoast_head":"\n
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