{"id":68626,"date":"2023-01-07T10:00:19","date_gmt":"2023-01-07T09:00:19","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=68626"},"modified":"2023-01-05T18:01:27","modified_gmt":"2023-01-05T17:01:27","slug":"alain-tanner-al-regista-un-omaggio-dovuto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/alain-tanner-al-regista-un-omaggio-dovuto\/","title":{"rendered":"Alain Tanner: al regista un “omaggio dovuto”"},"content":{"rendered":"
Mendrisio – Dopo una breve pausa per le festivit\u00e0, riprendono le attivit\u00e0 dei Cineclub e Circoli del cinema del Ticino, con un \u201comaggio dovuto\u201d ad Alain Tanner, regista scomparso nell\u2019autunno dello scorso anno, tra i maggiori esponenti della cinematografia elvetica.<\/p>\n
Dall\u201911 gennaio al 15 febbraio il Cineclub del Mendrisiotto in collaborazione con la Cin\u00e9math\u00e8que suisse, presenter\u00e0 sei film selezionati tra una ventina di lungometraggi realizzati dal regista. La sua opera, infatti, ha posto le basi per quello che oggi \u00e8 \u201cuna certa idea del cinema elvetico\u201d. Attraverso lo sguardo e la poetica di Tanner e dei suoi compagni del \u201cGroupe 5\u201d, la cinematografia trova una posizione originale e singolare nell\u2019ambito del nuovo cinema europeo e mondiale. La Svizzera appare non pi\u00f9 come un\u2019isola felice, ma con le sue ipocrisie e conformismi, da cui Tanner cerca di liberarsi e di evadere. L\u2019ha fatto con un linguaggio che rompeva completamente con quello del passato, cos\u00ec come la Nouvelle Vague francese (Godard in testa) aveva fatto con il \u201ccin\u00e9ma de papa\u201d.<\/p>\n
Definito dalla stampa e dai critici come \u201cil meno svizzero dei cineasti svizzeri\u201d, Tanner ha saputo raccontare le complessit\u00e0 e le incoerenze del suo Paese. Certamente i giovani degli anni Sessanta-Settanta sono stati segnati dai suoi film, autore cos\u00ec capace di trasporre sullo schermo le loro stesse inquietudini e malesseri e ne hanno probabilmente condiviso le utopie.
\nCome ricorda Giona Nazzaro, direttore del Film Festival di Locarno, per Tanner il cinema si poteva fare con poco, giusto il necessario per dare vita a una conversazione: \u201cBastavano cinque persone, come ricordava sovente con affetto militante (\u201ca meno che non vogliate filmare la battaglia di Morgarten\u201d). Il tentativo, riuscito e riaffermato nel corso di un intero percorso artistico ed esistenziale, di un cinema che si \u00e8 sempre ripensato da capo. Poesia e invenzione. Nel suo libro Photogrammes, Renato Berta rievoca con grande affetto ed entusiasmo i primi passi di un cinema che \u2013 all\u2019epoca \u2013 non esisteva, ancora, e che in fondo era anche il tentativo di un paese di trovare la sua voce e le sue immagini\u201d.<\/p>\n
Ad inaugurare il ciclo di proiezioni , mercoled\u00ec 11 gennaio alle 20.45 (al Multisala Teatro a Mendrisio), sar\u00e0 Charles mort ou vif, (1969), opera prima di Tanne<\/em>r, Pardo d’oro al Festival internazionale di Locarno. Il film \u00e8 presentato in collaborazione con il Teatro dell\u2019architettura che ospita fino al 5 febbraio la mostra Il territorio come palinsesto: l\u2019eredit\u00e0 di Andr\u00e9 Corboz”, storico dell\u2019arte e urbanista ginevrino, il cui fondo librario e documentale \u00e8 custodito dalla Biblioteca dell\u2019Accademia di architettura dell\u2019USI a Mendrisio. Nell\u2019allestimento espositivo si possono trovare infatti, dei riferimenti all\u2019opera di Tanner. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Mendrisio – Dopo una breve pausa per le festivit\u00e0, riprendono le attivit\u00e0 dei Cineclub e Circoli del cinema del Ticino, con un \u201comaggio dovuto\u201d ad Alain Tanner, regista scomparso nell\u2019autunno dello scorso anno, tra i maggiori esponenti della cinematografia elvetica. Dall\u201911 gennaio al 15 febbraio il Cineclub del Mendrisiotto in collaborazione con la Cin\u00e9math\u00e8que suisse, […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":68627,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,41,390],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nA seguire (sempre di mercoled\u00ec), La Salamandre (1971), che negli anni \u00e8 diventato un film culto per un’intera generazione, Jonas qui aura 25 ans en l’an 2000 (1976) commedia ironica e divertente sulla societ\u00e0 dei consumi, Dans la ville blanche (1983) \u201cun blues sul mare e su Lisbona\u201d, No man\u2019s land (1985) che racconta del confine come spazio anche metaforico, e per concludere L\u2019homme qui a perdu son hombre, un confronto maestro-allievo, o padre-figlio, con il paesaggio estremo dell\u2019Andalusia che diventa uno dei protagonisti del film.
\nLe proiezioni si svolgeranno sempre al Multisala Teatro di Mendrisio, alle ore 20.45. Sul il sito cinemendrisiotto.ch \u00e8 possibile scaricare la locandina. Coloro che presenzieranno alla proiezione di uno dei film della retrospettiva (conservando il biglietto) avranno diritto al prezzo ridotto del biglietto di entrata all\u2019esposizione e, viceversa, chi presenta il biglietto di entrata alla mostra avr\u00e0 diritto al prezzo ridotto per le proiezioni. Gli studenti beneficeranno dell\u2019entrata gratuita per le programmazioni dei cineclub.<\/p>\n