{"id":68827,"date":"2023-01-25T09:30:03","date_gmt":"2023-01-25T08:30:03","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=68827"},"modified":"2023-01-24T15:59:26","modified_gmt":"2023-01-24T14:59:26","slug":"extinction-alla-fondazione-stelline","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/extinction-alla-fondazione-stelline\/","title":{"rendered":"Extinction alla fondazione Stelline"},"content":{"rendered":"
Milano – Alla Fondazione Stelline si \u00e8 aperta Extinction<\/em>, il nuovo progetto inedito dell’artista Max Papeschi composto da tre capitoli. il primo di questi, Extinction. Chapter one <\/em>mette in mostra cinquantaquattro sculture in terracotta e quattro video installazioni rielaborate dall\u2019intelligenza artificiale, che raccontano in forma parodistica il tema della guerra e dell\u2019impoverimento culturale.<\/p>\n L’artista, insieme a Flavia Vago e Michele Ronchetti, si \u00e8 divertito a giocare sul labile confine tra vero e falso, utilizzando la comunicazione stessa come opera d\u2019arte integrata nella mostra.<\/p>\n Extinction. Chapter<\/em> one<\/em> \u00e8\u00a0 il primo capitolo di un progetto pi\u00f9 ampio e articolato che a partire da gennaio\u00a0 si svilupper\u00e0 in luoghi e tempi diversi.Ogni capitolo rappresenter\u00e0 i nuovi dati emersi dal \u201cmessaggio terrestre originale\u201d, estrapolati come in uno scavo archeologico digitale e ricreati per essere fruiti dal pubblico alieno, esattamente come succede sul pianeta Terra per lo studio di popoli antichi di cui si hanno poche notizie, come nel caso degli Aztechi, di Mesa Verde o di Creta. Ogni nuovo capitolo rappresenter\u00e0, sempre in chiave ironica, uno degli aspetti pi\u00f9 assurdi della nostra civilt\u00e0.<\/p>\n \u00abDiffondere il pi\u00f9 possibile, attraverso l\u2019arte, la cultura della pace e il rispetto dei diritti umani \u2013 come sottolineala curatrice \u2013 \u00e8 l\u2019obiettivo ambizioso e potente di questo progetto, in un momento storico cos\u00ec complesso in cui assistiamo quotidianamente a scene di guerra e a un massiccio impoverimento culturale. Extinction.Chapter oneaffronta il tema dell’estinzione della razza umana e dei rischi reali che stiamo correndo, evidenziando i paradossi e la complessit\u00e0 del nostro vivere, i punti deboli delle societ\u00e0 moderne. Un incubo collettivo dal quale Papeschi ci esorta a uscire e ribellarci, mettendoci davanti a scenari futuri \u2013conseguenza di quelli attuali \u2013e lanciando un monito sul nostro avvenire. Un invito alla consapevolezza e a un cambio reale di direzione\u00bb.<\/p>\n Il fil rougeche che unisce tutte le sfaccettature del progetto \u00e8 l\u2019ispirazione cinematografica. L\u2019art direction di Flavia Vago, insieme all\u2019allestimento scenografico di Giovanni Musica, si rif\u00e0 al film Alien. Il percorso espositivo \u00e8 un vero viaggio verso la scoperta di un mondo ignoto, come nel film di Ridley Scott. Il light design,che ricorda l\u2019interno della Nostromus e il sound design realizzato a partire dal suono originale di alcuni pianeti del nostro sistema solare, fanno sprofondare lo spettatore in un\u2019atmosfera surreale e onirica, eppure atrocemente familiare. Si rimane incantati e atterriti al tempo stesso, mentre si cammina tra le fila dell\u2019esercito alieno o ci silascia trasportare dalle immagini elaborate da AIIO.<\/p>\n Per creare un ponte di collegamento con la sua produzione precedente, composta da collage digitali che in questa mostra sono totalmente assenti, Papeschi utilizza due mezzi per lui nuovi e opposti: da una parte la materia classica, in questo caso la terracotta, con cui realizza l\u2019intero esercito di gnomi; dall\u2019altra, impalpabili dati digitali, con cui sono realizzate le opere tridimensionali in computer animation, rielaborate dall\u2019intelligenza artificiale AIIO grazie alla collaborazione con Michele Ronchetti.<\/p>\n L’esposizione presenta anche le installazioni: Zwergen D\u00e4mmerung e Snow White Overdrive.<\/em> La prima, letteralmente \u201cil crepuscolo dei nani\u201d, \u00e8 un esercito di 54 statue alte 1,80metri, i cui corpi sono quelli dei fieri guerrieri di terracotta di Xi’an, mentre le teste sono di banali nani da giardino. Quasi un fermo-immagine in cui sicristallizza questo momento storico, basato su due temi principali: la minaccia della guerra e l\u2019impoverimento della cultura.Il fatto che il primo ritrovamento della civilt\u00e0 aliena sia un esercito \u00e8 emblematico e ci racconta di una civilt\u00e0 in perenne conflitto. Gli eventi attuali, oltre a confutare Fukuyama e la sua idea di fine della Storia, proiettano l\u2019ombra lunga del fantasma della Terza guerra mondiale sul nostro pianeta. Queste antitetiche cariatidi, in cui si mescolano irrimediabilmente \u201calto\u201d e \u201cbasso\u201d, ci ricordano anche un altro tipo di distruzione, quella legata all\u2019impoverimento culturale. \u201cQuando il sole della cultura \u00e8 basso all’orizzonte, i nani hanno l’aspetto di giganti\u201d, citandoKarl Kraus.<\/p>\n A concludere il percorso espositivo, l\u2019installazione video-immersiva Snow White Overdriv<\/em>e mostra i processi di elaborazione dell\u2019intelligenza artificiale AIIO,nei quali si potranno vedere le diverse versioni delle opere sviluppate dall\u2019algoritmo.<\/p>\n La mostra, da Stefania Morici lallestita negli spazi di corso Magenta sar\u00e0 aperta al pubblico da marted\u00ec a domenicadalle 10 alle 20, fino al 19 febbraio.<\/p>\n Cenni biografici Milano – Alla Fondazione Stelline si \u00e8 aperta Extinction, il nuovo progetto inedito dell’artista Max Papeschi composto da tre capitoli. il primo di questi, Extinction. Chapter one mette in mostra cinquantaquattro sculture in terracotta e quattro video installazioni rielaborate dall\u2019intelligenza artificiale, che raccontano in forma parodistica il tema della guerra e dell\u2019impoverimento culturale. L’artista, insieme […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":68828,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nMax Papeschi (Milano,1970) approda nel mondo dell\u2019arte contemporanea alla fine del 2008, dopo un\u2019esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Ha realizzato oltre sessanta mostre personali e partecipato a un centinaio di mostre collettive in giro per tutto il mondo. Nel 2014 \u00e8 uscita in Italia la sua autobiografia \u201cVendere Svastiche e Vivere Felici\u201d,edita da Sperling & Kupfer (Gruppo Mondadori). Ad aprile 2016 ha inaugurato a Milano il progetto culturale-umanitario \u201cWelcome to North Korea\u201d, il cui tour mondiale \u00e8 tuttora attivo. \u00c8 questo un vero e proprio precedente artistico realizzato in collaborazione con Amnesty International, che unisce arte digitale, performance e installazioni in un\u2019operazione multimediale che, attraverso una fittizia e parodistica propaganda di regime, svela gli orrori perpetuati dal dittatore Kim Jong Un. Numerosi i suoi progettiperformativi e installativi realizzati in Italia e nel mondo per diverse istituzioni pubbliche e private. www.maxpapeschi.com<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"