{"id":68840,"date":"2023-01-26T09:30:56","date_gmt":"2023-01-26T08:30:56","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=68840"},"modified":"2023-02-13T18:31:11","modified_gmt":"2023-02-13T17:31:11","slug":"il-racconto-del-giargino-di-alessandra-calo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-racconto-del-giargino-di-alessandra-calo\/","title":{"rendered":"“Il racconto del giardino” di Alessandra Cal\u00f2"},"content":{"rendered":"
Milano – “The Garden\u2019s Tale “(Il racconto del giardino) \u00e8 il nuovo progetto fotografico di Alessandra Cal\u00f2 in mostra da Lab 1930 di via Mantova. L\u2019esposizione si presenta come un\u2019unica installazione composta da undici opere Fine Art su carta di cotone.<\/p>\n
Ideato durante il periodo di confinamento tra il 2020 e il 2021 e poi realizzato lo scorso anno, “The Garden\u2019s Tale “si sviluppa attraverso una serie di nature morte realizzate con oggetti reperiti in ambiente domestico che si alternano a visioni selvatiche, facendo emergere costantemente il confronto, sempre presente, tra il mondo della natura e il mondo costruito dall\u2019uomo. Notturni selvatici e oggetti inanimati vengono entrambi fotografati nella loro drammatica staticit\u00e0. Il risultato sono opere fotografiche che invitano a penetrare l\u2019oscurit\u00e0 alla ricerca della luce, opere dove si percepisce la delicata fragilit\u00e0 del nostro tempo nel sottile brusio del silenzio notturno.<\/p>\n
Scrive L\u00f3r\u00e1nd Hegyi nel suo testo in catalogo: \u201cAlessandra Cal\u00f2 guida lo spettatore nel suo universo notturno e rivela una visione estremamente acuta e poetica di variazioni illimitate di micro-realt\u00e0 quasi invisibili e di piccoli elementi apparentemente insignificanti della natura e dell’ambiente umano. Lo spettatore entra in questo universo poetico paradossalmente non attraverso la luce ma attraverso l’oscurit\u00e0; l’immaginario sostituisce la documentazione delle cose. Meno lo spettatore pu\u00f2 vedere, pi\u00f9 pu\u00f2 percepire. Meno la luce irradia le cose, pi\u00f9 il destinatario comprende la vita essenziale delle cose.\u201d<\/p>\n
Le opere di Alessandra Cal\u00f2 sono un viaggio alle radici della nostra identit\u00e0, un momento di raccoglimento su ci\u00f2 che nell\u2019oscurit\u00e0 sfugge al racconto. Una fotografia paziente, fatta di velature e trasparenze, elegante nella semplicit\u00e0 compositiva, dove la costante \u00e8 il ritmo taciturno del buio e chi osserva viene immerso nella solenne grandezza della natura.
\nPer spiegare meglio il significato di questo nuovo lavoro fotografico, Alessandra Cal\u00f2 si rif\u00e0 ad una frase del filosofo italiano di origine armena Giorgio Agamben: \u201cContemporaneo \u00e8 colui che tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, per percepirne non le luci, ma il buio [\u2026] \u00e8 colui che sa vedere questa oscurit\u00e0, che \u00e8 in grado di scrivere intingendo la penna nella tenebra del presente[…]”.<\/p>\n
Un invito a saper guardare attraverso il buio, dove le immagini che poco alla volta escono fuori sempre pi\u00f9 nitide si intersecano con esso e prendono luce.
\nLa mostra a cura di Elena Carotti \u00e8 accompagnata da un photobook dedicato edito da Lab 1930 in 70 copie a tiratura limitata e firmate dall\u2019artista contenenti tutte sedici le opere che compongono la serie originaria. Venti copie contengono inoltre una stampa Fine Art inedita di Alessandra Cal\u00f2 con soggetto differente da quelli pubblicati nel libro.
\nL’esposizione rimarr\u00e0 in calendario sino al 7 marzo. Orari al pubblico: su appuntamento tutti i marted\u00ec e gioved\u00ec dalle 16 alle 19; open day dalle 15 alle 18 nei seguenti fine settimana: sabato e domenica 28-29 gennaio; 18-19 febbraio; 4-5 marzo<\/p>\n
L’artista, contemporaneamente alla mostra,\u00a0 dal 3 al 28 febbraio sar\u00e0 presente al Ras Al Khaimah Fine Arts Festival (Emirati Arabi) con il progetto fotografico \u201cHerbarium i fiori sono rimasti rosa\u201d.<\/p>\n
Alessandra Cal\u00f2<\/p>\n
Nasce a Taranto nel 1977, vive e lavora a Reggio Emilia. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni (Maramotti di Reggio Emilia, Donata Pizzi, MoMA e Met Museum di New York) e sono state esposte in prestigiose mostre e festival internazionali (tra gli altri \u201cFotografia Europea\u201d, Reggio Emilia; \u201cCirculation(s) – Festival de la jeune photographie europ\u00e9enne\u201d, Parigi; \u201cRencontres internationales de la photographie en Gasp\u00e9sie\u201d, Montreal). Libri d\u2019artista e pubblicazioni rivestono un ruolo fondante della sua pratica artistica.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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