{"id":70086,"date":"2023-05-12T09:30:36","date_gmt":"2023-05-12T07:30:36","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=70086"},"modified":"2023-05-05T17:53:48","modified_gmt":"2023-05-05T15:53:48","slug":"ospiti-toscani-al-museo-della-collegiata","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ospiti-toscani-al-museo-della-collegiata\/","title":{"rendered":"Ospiti toscani al Museo della Collegiata"},"content":{"rendered":"
Castiglione O. – Proseguono le iniziative per i 600 anni della Collegiata con un nuovo appuntamento al Museo dove il 19 maggio si inaugurer\u00e0 una nuova esposizione dal titolo: \u201cSanti di Neri di Bicci. Ospiti toscani al Museo della Collegiata\u201d. Verranno presentate due opere attribuite al fiorentino Neri di Bicci (1419-1492), poste accanto alla sua grande Crocifissione.<\/p>\n
Il prestito delle tavolette, raffiguranti San Domenico e San Giovanni Gualberto, \u00e8 stato concesso dalla Galleria Altomani di Milano, dopo la partecipazione al Tefaf di Maastricht, fiera mondiale di\u00a0arte e antiquariato.<\/p>\n
Neri di Bicci fu erede di una fortunata dinastia di pittori, avviata dal nonno Lorenzo\u00a0 e proseguita con il padre Bicci di Lorenzo: tra le pi\u00f9 ricche della Firenze del tempo, fu una bottega di successo per l\u2019alta qualit\u00e0 tecnica sempre espressa, evidente in particolare nelle dorature.<\/p>\n
Neri di Bicci dipinse instancabilmente pale d\u2019altare per importanti chiese fiorentine, ma anche anconette destinate alla devozione privata, cofanetti, cassoni, cortine, statue in stucco o legno. Da Firenze la sua arte fu richiesta in Chianti, Valdelsa, Valdipesa, Lunigiana e tra Arezzo, Volterra, Pisa.<\/p>\n
Non fu mai a Castiglione Olona, n\u00e9 ebbe commissioni dal cardinale Branda Castiglioni. La Crocifissione, oggi esposta in Museo, giunse nel 1928 in deposito dalle Gallerie Fiorentine, per colmare una lacuna presente nell\u2019abside della Collegiata, tra le storie dei santi Stefano e Lorenzo, affrescate dal Vecchietta e da Paolo Schiavo, al quale allora l\u2019opera era attribuita. In seguito all\u2019assegnazione della Crocifissione alla fase giovanile di Neri di Bicci, nella volont\u00e0 di meglio preservarla e per comunicare la sua estraneit\u00e0 rispetto al contesto, la tavola \u00e8 stata spostata nelle sale dell\u2019antica canonica, dove la visione ravvicinata consente di apprezzare tutta la raffinatezza della lavorazione dell\u2019oro.<\/p>\n
Il dialogo tra la Crocifissione e le tavolette con San Domenico e San Giovanni Gualberto mostra l\u2019evoluzione fondamentale dello stile di Neri di Bicci: dalle fisionomie corrucciate delle figure degli esordi a quelle raddolcite della fase pi\u00f9 matura, con maggior resa plastica delle forme e sempre grande perizia nelle decorazioni preziose.<\/p>\n
L\u2019esposizione \u00e8 una finestra privilegiata per osservare la Firenze in cui mosse i primi passi Neri di Bicci, quella che vide Masolino iscriversi all\u2019Arte dei Medici e degli Speziali, la corporazione che radunava anche i pittori. Nella bottega del padre, Bicci di Lorenzo, fu apprendista lo Scheggia, fratello di Masaccio; in quella di Neri si formarono Cosimo Rosselli e Francesco Botticini.<\/p>\n
\u00c8 il tempo straordinario di elaborazione dell\u2019arte rinascimentale, i cui echi concreti, grazie a Branda Castiglioni, giungeranno anche a Castiglione Olona, cristallizzandosi nei colori luminosi e nelle forme aggraziate di Masolino da Panicale.<\/p>\n
La presentazione delle opere di Neri di Bicci, che rimarranno esposte fino al 23 luglio, si terr\u00e0 venerd\u00ec 19 maggio, alle\u00a0 18, nella Nuova Scolastica del Museo (Via cardinal Branda 1). Orari al pubblico: da mercoled\u00ec a domenica (e festivi) 10 \u2013 13 \/ 15 \u2013 18; marted\u00ec apertura su prenotazione per gruppi<\/p>\n
Per l\u2019inaugurazione l\u2019ingresso sar\u00e0 libero, mentre nei giorni seguenti l\u2019esposizione sar\u00e0 visitabile secondo il consueto tariffario del Museo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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