{"id":70337,"date":"2023-05-25T09:00:17","date_gmt":"2023-05-25T07:00:17","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=70337"},"modified":"2023-05-26T17:21:09","modified_gmt":"2023-05-26T15:21:09","slug":"oltre-il-giardino-a-villa-nigra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/oltre-il-giardino-a-villa-nigra\/","title":{"rendered":"“Oltre il giardino” a villa Nigra"},"content":{"rendered":"
Miasino – E’ un’indagine attraverso le diverse sfaccettature dell\u2019arte contemporanea, la relazione intima e istintiva degli esseri umani con la natura e come questo rapporto viene filtrato e restituito dagli artisti, la collettiva “Oltre il giardino” in apertura sabato (27 maggio) alle 17 a Villa Nigra.<\/p>\n
Alla mostra a cura di Ilaria Macchi e organizzata da Asilo Bianco partecipano: Linda Carrara, Matteo Giuntini, Lorenzo Gnata, Leila Mirzakhani, Barbara Stimoli e Titta C. Raccagni, tutti accomunati da un unico pensiero: “Il nostro modo di rapportarci con la natura \u00e8 fondamentale per descrivere noi stessi e la nostra societ\u00e0. Da sempre, l\u2019arte \u00e8 stata un medium privilegiato per esplorare questo rapporto, dalle prime rappresentazioni di pittura rupestre nel Paleolitico fino alle installazioni e riflessioni contemporanee”.<\/p>\n
Riflessioni, domande, dubbi che “Oltre il giardino” va a indagare, senza dimenticarne la portata estremamente politica e sociale: “facciamo parte, come esseri umani, del mondo naturale e le nostre vite sono intimamente intrecciate e connesse all\u2019ambiente che ci circonda. Tuttavia, – precisano – da sempre il nostro rapporto con la natura \u00e8 filtrato, segnato da conflitti e sfruttamento, comportamenti che minacciano la salute e il benessere di tutti, noi compresi”.<\/p>\n
\u201cNel corso della storia – spiega la curatrice – la relazione uomo-natura ha sub\u00ecto grandi cambiamenti e cambi di direzione, riscontrabili nel modo in cui gli umani hanno progettato e vissuto gli spazi verdi nei luoghi di vita, nelle citt\u00e0 e intorno alle proprie abitazioni. I giardini storici del Lago d\u2019Orta sono esemplificativi di una ricerca di bellezza e benessere che passa dalla progettazione, dalla ricerca e dalla cura di variet\u00e0 arboree locali ed esotiche. Ne sono un esempio i giardini di Nigra, quello della Villa omonima e quello di Villa Monte Oro. Ma anche il giardino dei semplici di Miasino: esempi diversi\u00a0 accomunati da un fare poetico che avvera quella metafora sempre attuale che vede i giardini non solo come luoghi fisici ma anche come spazi dell\u2019anima. Similmente, l\u2019arte fissa l\u2019effimera esistenza dei viventi oltre il passaggio del tempo, fermando le brevi esistenze di umani, animali e vegetali nell\u2019infinita temporalit\u00e0 della natura e della storia\u201d.<\/p>\n
All’inaugurazione seguir\u00e0 la performance del duo artistico Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli realizzata in collaborazione con CROSS Project. Uno spazio di incontro e intra-azione della materia, tra corpi umani e pietre. L\u2019esibizione far\u00e0 parte della mostra come video installazione. Sabato 1 luglio \u00e8 in programma la presentazione del catalogo.<\/p>\n
La collettiva sar\u00e0 visitabile sino al 23 luglio nei seguenti giorni e orari: da gioved\u00ec a domenica, dalle 14.30 alle 18.30.<\/p>\n
In occasione della mostra verr\u00e0 inaugurato il sentiero Nigra, percorso tracciato da Itinerarium che da Orta San Giulio porta ad Ameno e Miasino. Si \u00e8 voluto connettere i luoghi del Nigra in un percorso che parte dalla Basilica di San Giulio sull\u2019isola omonima, la Chiesa parrocchiale e il Sacro Monte di Orta, Villa Nigra e il suo giardino, la Chiesa di San Rocco e il Giardino dei semplici a Miasino, la Villa con il Parco Monte Oro e il Parco neogotico Tornielli di Ameno.<\/p>\n
<\/p>\n
Note biografiche<\/strong><\/p>\n Linda Carrara (Bergamo, 1984)\u00a0<\/strong> Matteo Giuntini (Livorno 1977)<\/strong> Lorenzo Gnata (Biella, 1997)<\/strong> Leila Mirzakhani (Teheran, 1978)<\/strong> Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli<\/strong> <\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Miasino – E’ un’indagine attraverso le diverse sfaccettature dell\u2019arte contemporanea, la relazione intima e istintiva degli esseri umani con la natura e come questo rapporto viene filtrato e restituito dagli artisti, la collettiva “Oltre il giardino” in apertura sabato (27 maggio) alle 17 a Villa Nigra. Alla mostra a cura di Ilaria Macchi e organizzata […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":70378,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64,430],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nVive e lavora tra Milano e Bruxelles. L\u2019Istituto di Cultura Francese a Milano, Croxhapox Gent, FABRIKA Moscow, Boccanera Gallery Trento\/Milano, Museo Floris-Romer di Gyor-Ungheria e AIS gallery in Giappone sono alcuni dei luoghi dove Linda Carrara ha esposto in mostre collettive e personali. Dopo alcune residenze come MOMENTUM Berlino, LKV-Trondheim o NCCA San- Pietroburgo, ha stabilito il suo lavoro tra Bruxelles e Milano. Recenti le mostre personali all\u2019Istituto di Cultura Italiana di Bruxelles 2018, \u201cCh\u00f4ra\u201d alla Boccanera Gallery Trento nel 2019, \u201cMadonna delle rocce\u201d da Iragui Gallery a Mosca, \u201cin fondo al pozzo\u201d presso Rizzuto Gallery a Palermo nel 2020. Del 2021 \u201cla prima passeggiata\u201d a The Open Box Milano e \u201cThere is water sleeping at the bottom of each memory\u201d progetto collettivo presso la galleria Renata Fabbri di Milano di giugno 2022. Dello stesso anno la personale \u201cri\u2019fu\u02a4o\u201d\u00a0curata da Emmanuel Lambion a Centrul de Interes a Cluj Napoca, l\u2019invito a Premio Cairo, Palazzo Reale e la mostra\u00a0\u00a0collettiva \u201cHow far should we go?\u201d a cura di Rossella Farinotti presso fondazione ICA Milano.
\nDel 2023 la partecipazione alla prima edizione di ArtWeek Cremona a cura di Rossella Farinotti, l\u2019invito a Premio Lissone presso il Museo MAC e a Premio Treviglio.<\/p>\n
\nConclusi gli studi artistici si dedica alla ricerca del proprio linguaggio attraverso la pittura, il disegno e l\u2019illustrazione. Inizia il suo percorso professionale nel 2005 a Firenze, da l\u00ec in poi si susseguono numerose collettive e personali in gallerie e spazi pubblici in Italia e all\u2019estero. Ha collaborato con case di moda e aziende. Nel 2014 per Mc Cann World Group e Poste Italiane illustra lo storico calendario con una tiratura di 500.000 copie, mentre nel 2017 la casa di moda Valentino lo incarica di realizzare illustrazioni per il brand che utilizzer\u00e0 sui propri capi.
\nI lavori di Matteo Giuntini nascono da un\u2019ironica analisi introspettiva e giocano con l\u2019intimit\u00e0 di ognuno di noi creando mondi spesso al limite del grottesco.<\/p>\n
\nNel 2022 consegue il diploma di secondo livello in Pittura presso l\u2019Accademia Albertina di Torino. Proprio la pittura costituisce l\u2019origine della sua ricerca artistica, il punto di partenza che l\u2019ha condotto a esplorare anche gli altri media espressivi che tuttora lo rappresentano, e che, in parte, conservano le note della sua formazione pittorica. La sua ricerca tenta di indagare l\u2019esistenza dell\u2019essere umano contemporaneo in relazione a ogni elemento circostante, in una costante tensione poetica \u201cconcettuale-figurativa\u201d che si serve di immagini e metafore per parlare di questioni ben oltre il mero visibile.
\nPoesia che dona valore ai comuni fenomeni naturali e alla semplicit\u00e0 delle cose, in una posizione intermedia tra il reale e l\u2019onirico, disinteressata dall\u2019aspetto formale e dalla rappresentazione della stessa ma rivolta a una dimensione di concetto e di intenti intrinsechi.
\nSue opere sono state esposte presso: Tate Britain (Londra), Reggia di Venaria \u2013 Giardini (Torino), La Triennale (Milano), Fondazione Treccani (Napoli), Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia), Artissima (Torino) e fanno parte di diverse collezioni permanenti.<\/p>\n
\nAttualmente vive e lavora a Milano.
\nSi \u00e8 laureata nel 2004 in pittura all\u2019Universit\u00e0 d\u2019Arte di Teheran, prosegue i suoi studi presso l\u2019Accademia di Belle Arti di Roma dove si \u00e8 diplomata in grafica d\u2019arte. La sua ricerca artistica parte dallo studio di metafore e collegamenti tra la natura stessa e il mondo interiore. Nei suoi disegni il segno diventa l\u2019alfabeto visivo usato per far emergere l\u2019aspetto poetico da ci\u00f2 che ci circonda. Nel 2008 vince la sesta edizione del \u201cPremio per l\u2019incisione al Centro per l\u2019incisione e grafica d\u2019arte\u201d a Formello e nel 2018 le viene assegnato il \u201cPremio Pavoncella per la creativit\u00e0 femminile\u201d a Sabaudia. Tra le ultime mostre, 2023 \u2013 \u201cMuri d\u2019Artista\u201d quinta edizione, Cittadella degli Archivi della Citt\u00e0 di Milano, a cura di Rossella Farinotti e Isorropia Home Gallery, Milano; le personali 2022 \u2013 \u201cParallelo Oriente Occidente\u201d (bipersonale), Galleria Mimmo Scognamiglio, a cura di Graziano Menolascina, Milano; 2022 \u2013 \u201cImmersions\u201d, Ogallery, Teheran, Iran.<\/p>\n
\nUltimabaret \u00e8 la metamorfosi del duo artistico Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli. La ricerca di Ultimabaret si muove tra il confine e le possibilit\u00e0 dello sconfinamento: quello poroso della materia, tra umano e altro dall\u2019umano. Quello sinuoso del piacere, che viene ricercato e risignificato a ogni esperienza.
\nTitta C. Raccagni \u00e8 filmmaker, regista e performer, Barbara Stimoli \u00e8 danzatrice, coreografa e performer: i due diversi background e i molteplici linguaggi, l\u2019ecletticit\u00e0 e l\u2019esperienza di attivismo e indagine poetica sono continuamente mescolati nelle loro produzioni.
\nUltimabaret genera un processo di dis-identificazione dei generi, dei linguaggi, delle discipline e delle categorie. Nata come studio e destrutturazione del linguaggio erotico e pornografico, e dei codici e stereotipi di genere, la ricerca si \u00e8 inizialmente focalizzata sulla creazione di nuovi immaginari legati alla sessualit\u00e0. In particolare sulla decostruzione visiva del confine corpo. Da qui le performance \u201cPornopoetica\u201d e \u201cCamera oscura\u201d e il film \u201cDiario blu(e)\u201d, presentati tra gli altri a Pergine Spettacolo Aperto, Torino Film Festival, Visions du r\u00e9el, Far East festival.
\nDal 2018, con l\u2019avvio di \u201cPleasure rocks\u201d, progetto nato insieme all\u2019artista visiva Alessia Bernardini e presentato in spazi culturali ibridi (Triennale Milano, Fabbrica del Vapore Milano, Leporello Roma tra gli altri), la ricerca sposta il baricentro sulla relazione tra corpi umani e non umani e in particolare con la materia delle pietre e dei minerali, prendendo direzioni inaspettate e allontanandosi gradualmente dal focus antropocentrico.<\/p>\n