Corrado Bonomi, Il fratello sfigato di Calimero<\/figcaption><\/figure>\ninternazionale: Corrado Bonomi, Dario Brevi, Gianni Cella, Stefano Pizzi e Aldo Spoldi. Il titolo dell’esposizione si specchia nella stessa poetica dei cinque autori chiamati ad esporre, e l\u2019avverbio \u201cquasi\u201d fa capire che il gioco sottende dell\u2019altro, lasciano al visitatore la piena libert\u00e0 di cogliere il significato di ogni singola opera d\u2019arte.<\/p>\n
La mostra, a cura di Pino Jelo, presenta 25 opere realizzate con diverse tecniche e diversi materiali come legno, plastica, vetroresina, forex, tessuto e ceramica.<\/p>\n
Sottolinea il curatore: \u201cNei lavori degli artisti che espongono<\/p>\nDario Brevi, Il pelo nell’uovo<\/figcaption><\/figure>\n\u00e8 presente l\u2019eredit\u00e0 di quella grande stagione delle avanguardie storiche e in particolare della straordinaria esperienza dadaista che di fatto apre a tutta la libert\u00e0 espressiva che anima il Novecento. In questa mostra si coglie l\u2019importante novit\u00e0, introdotta da Duchamp, che un\u2019opera d\u2019arte pu\u00f2 donare all\u2019osservatore un godimento estetico, non solo grazie alla percezione visiva delle sue fattezze, ma anche quando essa \u00e8 un banale oggetto d\u2019uso quotidiano, che grazie a piccoli interventi o al titolo stesso, pu\u00f2 portare a uno spostamento di senso tale da meravigliare e suggestionare il pensiero dell\u2019osservatore, pensiero che diventa la sede del piacere estetico.\u201d<\/p>\nAldo Spoldi, Senza titolo<\/figcaption><\/figure>\nAnche la semplificazione delle forme della realt\u00e0 nel simbolismo pop, che riduce la rappresentazione complessa a sintesi formali dal linguaggio fortemente comunicativo, stimola suggestioni e pensieri pi\u00f9 sofisticati, nella apparente semplicit\u00e0 dell\u2019immaginario popolare.<\/p>\n
Il sottotitolo della mostra inoltre – che precisa gli aspetti di una ricerca artistica tra ironia e leggerezza \u2013 completa il pensiero comunicativo, ponendo nell\u2019ironia e nella leggerezza gli strumenti fondamentali per una rilettura del mondo: non \u00e8 il disincanto verso la possibilit\u00e0 di incidere positivamente sulla storia, bens\u00ec il bisogno di libert\u00e0 dell\u2019individuo rispetto alla storia, il suggerimento di una nuova possibilit\u00e0 di libera espressione dell\u2019artista e dell\u2019uomo.<\/p>\nStefano Pizzi, Costellazione selvaggia<\/figcaption><\/figure>\nLe opere esposte hanno tutte una forte accezione semiotica e sono l\u2019espressione di quella nuova frontiera dell\u2019arte che si esprime attraverso la grafica, il fumetto, il design, senza per questo essere meno incisiva e profonda dell\u2019arte tradizionalmente considerata \u201ccolta\u201d.<\/p>\n
Tutti e cinque gli artisti scelti per la mostra sono \u201cbattitori liberi\u201d, capaci di uno sguardo ampio sul mondo, di raccontare nuove storie, che credono profondamente nella forza insita nell\u2019opera d\u2019arte di comunicare a trecentosessanta gradi, abbattendo muri e conformismi, e che vivono l\u2019arte come mezzo privilegiato per ipotizzare un nuovo corso della storia e della societ\u00e0.<\/p>\n
Orari al pubblico:sabato e domenica 16-19. Da luned\u00ec a venerd\u00ec su appuntamento telefonando al 340-6454695.<\/p>\n
Cenni biografici<\/p>\n
Corrado Bonomi, nato a Novara nel 1956, \u00e8 tra gli esponenti pi\u00f9 importanti del Concettualismo ironico italiano, un movimento che si ispira alla patafisica e al dada per creare opere che mettono in discussione il sistema dell\u2019arte e della societ\u00e0 con umorismo e provocazione.<\/p>\nGianni Cella, Gli archetipi del disagio<\/figcaption><\/figure>\nGianni Cella \u00e8 nato a Pavia nel 1953. Ha studiato al Liceo Artistico di Brera e ha proseguito i propri studi in Accademia. Si dedica da subito alla pittura, alla scultura e al disegno. Nel 1990 partecipa con il gruppo Plumcake (Cella, Pallotta, Ragni) ad Aperto 90, Corderie dell\u2019Arsenale, XLIV Esposizione Internazionale d\u2019Arte la Biennale di Venezia.<\/p>\n
Dario Brevi \u00e8 nato a Limbiate nel 1955. Si diploma al Liceo Artistico di Brera nel 1973 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Brevi diventa uno dei protagonisti della scena artistica degli anni Ottanta, entrando a far parte del Nuovo Futurismo.<\/p>\n
Stefano Pizzi \u00e8 nato a Pavia nel 1955. Studia all\u2019Accademia di Brera, dove \u00e8 stato Vicedirettore e titolare di Cattedra di Pittura. Attualmente \u00e8 responsabile delle Relazioni Esterne e della Comunicazione e membro del Consiglio di Amministrazione all\u2019Accademia di Belle Arti di Brera. Di rilievo la sua ricerca pittorica segnata da raffinate declinazioni pop.<\/p>\n
Aldo Spoldi \u00e8 nato a Crema nel 1950, dove vive e lavora. Studia al liceo artistico Beato Angelico e all\u2019Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Artista ironico, ludico, teatrale \u00e8 pittore, scultore, musicista, scrittore, docente all\u2019Accademia di Brera e membro della Societ\u00e0 di Patafisica.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Fortunago (PV) – Ultimi giorni di “Quasi per gioco. \u201cDal Pop al concettualismo ironico Aspetti della ricerca artistica tra ironia e leggerezza\u201d, la collettiva allestita fino al 10 luglio nelle sale del Palazzo Comunale alla quale partecipano cinque artisti contemporanei italiani dal respiro internazionale: Corrado Bonomi, Dario Brevi, Gianni Cella, Stefano Pizzi e Aldo Spoldi. […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":70903,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64,1],"tags":[],"yoast_head":"\n
Quasi per gioco. Dal Pop al concettualismo ironico - ArteVarese.com<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n