{"id":71017,"date":"2023-07-17T10:00:02","date_gmt":"2023-07-17T08:00:02","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=71017"},"modified":"2023-07-17T09:56:38","modified_gmt":"2023-07-17T07:56:38","slug":"leta-dellinnocenza-il-rinascimento-a-bergamo-e-brescia-intorno-al-1900","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/leta-dellinnocenza-il-rinascimento-a-bergamo-e-brescia-intorno-al-1900\/","title":{"rendered":"“L\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza. Il Rinascimento a Bergamo e Brescia intorno al 1900”"},"content":{"rendered":"
Bergamo – E’ un viaggio nel tempo per i visitatori la mostra “L\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza. Il Rinascimento a Bergamo e Brescia intorno al 1900<\/em>“, organizzata dal FAI-Fondo per l\u2019Ambiente Italiano, a cura dello storico dell\u2019arte Giovanni Agosti, allestita fino all’8 ottobre nelle sale di Palazzo Moroni, nella citt\u00e0 Alta.<\/p>\n L\u2019iniziativa \u00e8 stata ideata e realizzata per partecipare al programma di attivit\u00e0 di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e per valorizzare il periodo di chiusura per restauri di gran parte palazzo, in vista della riapertura completa e definitiva, a met\u00e0 novembre 2023.<\/p>\n Nella grande Sala da ballo al piano nobile affrescata alla met\u00e0 del Seicento, dodici capolavori del Cinquecento bergamasco e bresciano, provenienti da collezioni private, sono esposti per l\u2019occasione: opere di maestri come Lorenzo Lotto, Andrea Previtali, Giovanni Gerolamo Savoldo, Alessandro Bonvicino detto Moretto e Giovanni Battista Moroni. Per l\u2019occasione, grazie alla scenografia di Margherita Palli e all’illuminazione a cura di Pasquale Mari, Palazzo Moroni evocher\u00e0 quelle atmosfere nella Sala da ballo completamente trasformata in un salotto dei primi del Novecento, denso di arredi e suppellettili, con le opere d\u2019arte alle pareti o su cavalletti, tra rigogliose felci e flebili lampade a incandescenza, tra tende damascate, vasi cinesi e trionfi di fiori e frutta. La mostra ricostruisce un contesto del tutto immaginario eppure verisimile: suggestivo, perch\u00e9 immerge il visitatore in un altro tempo e invita a percepire come allora, diversamente da ora, spazi, luci e dettagli, e istruttivo, perch\u00e9 attraverso questa esperienza racconta un capitolo della storia del Palazzo e della Collezione Moroni, e in generale della storia dell\u2019arte, invitando a riflettere su modalit\u00e0 di percezione delle opere d\u2019arte, ben diverse da quelle odierne.<\/p>\n Valore aggiunto dell’esposizione sono gli oggetti che danno vita all\u2019allestimento, accuratamente selezionati per tipologia e stile, e tutti provenienti dal patrimonio del FAI custodito in altri Beni (Castello e Parco di Masino (TO), Villa e Collezione Panza (VA), Villa del Balbianello (CO), Villa Della Porta Bozzolo (VA), Villa Fogazzaro Roi (CO), Villa Necchi Campiglio (MI), Casa Livio e Collezione Grandi (MI), Casa Crespi (MI)) o acquisito grazie alle numerose donazioni che, negli anni, generosi benefattori hanno destinato alla Fondazione (tra questi: Pietro Cannata, Alighiero ed Emilietta de\u2019 Micheli, Anna Maria Bianchi De Paoli, Roberto Martinelli, Gabriele Manfredi, Ruggero Tagliavini, Gianfranco e Mirella Tartara, Maria Antonia Gianetti, famiglia Zegna). L\u2019allestimento \u00e8 stato realizzato anche grazie alla collaborazione dell\u2019azienda Rubelli di Venezia che ha donato i pregiati tessuti dei tendaggi.<\/p>\n Nel periodo della mostra Palazzo Moroni sar\u00e0 visitabile solo negli spazi della corte, dello scalone e della Sala da ballo dove \u00e8 allestita l\u2019esposizione, oltre che nei giardini. <\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Bergamo – E’ un viaggio nel tempo per i visitatori la mostra “L\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza. Il Rinascimento a Bergamo e Brescia intorno al 1900“, organizzata dal FAI-Fondo per l\u2019Ambiente Italiano, a cura dello storico dell\u2019arte Giovanni Agosti, allestita fino all’8 ottobre nelle sale di Palazzo Moroni, nella citt\u00e0 Alta. L\u2019iniziativa \u00e8 stata ideata e realizzata per […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":71022,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nNell\u2019anno in cui si celebra Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura, l\u2019iniziativa rende onore al ruolo di queste due citt\u00e0 quali fulcri del Rinascimento italiano, ma pi\u00f9 che il Cinquecento, attraverso un originale allestimento, questa mostra racconta i primi del Novecento, ovvero un altro \u201cRinascimento\u201d, quando le ricche e nobili famiglie locali, come i Moroni, accumulate nel tempo preziose raccolte nei loro palazzi, aprivano le porte a visitatori e conoscitori d\u2019arte provenienti da tutto il mondo, in viaggio in Italia alla ricerca di opere da scoprire o da acquisire per i nascenti musei nazionali o per collezionisti privati. L\u2019ispirazione proviene dal celebre romanzo di Edith Wharton – L\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza (1920) – divenuto film nel 1993 con la regia di Martin Scorsese, che d\u00e0 il titolo alla mostra. Non a caso la scrittrice americana si era recata a Bergamo all\u2019alba del Novecento e aveva dato conto di questo suo soggiorno in Italian Backgrounds (1905).<\/p>\n
\nSono disponibili su prenotazione visite guidate speciali, e tramite QRcode \u00e8 possibile fruire dei racconti audio (podcast) realizzati dagli stessi curatori.
\nInfine, nell\u2019ambito del programma Sere FAI d\u2019Estate, tra luglio e settembre l\u2019ortaglia di Palazzo Moroni ospiter\u00e0 la proiezione di sei pellicole d\u2019autore en plein air, due delle quali \u2013 L’et\u00e0 dell’innocenza (1993) di Martin Scorsese e L\u2019innocente (1976) di Luchino Visconti \u2013 rimandano direttamente alla mostra.
\nLa mostra rimarr\u00e0 in calendario sino all’8 ottobre e sar\u00e0 aperta al pubblico da mercoled\u00ec a domenica dalle 10 alle 18. Informazioni: Tel. 035 0745270<\/p>\n