{"id":71024,"date":"2023-07-17T13:00:39","date_gmt":"2023-07-17T11:00:39","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=71024"},"modified":"2023-07-21T11:58:32","modified_gmt":"2023-07-21T09:58:32","slug":"denudare-femina-vestis-con-miniartextil-2023","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/denudare-femina-vestis-con-miniartextil-2023\/","title":{"rendered":"Denudare femina vestis con Miniartextil 2023"},"content":{"rendered":"
Como – Lo spunto per il titolo della mostra <\/span><\/span>Miniartexil \u201932, <\/span>Denudare feminas vestis<\/span><\/strong><\/em><\/span> (Denudare le donne vestendole), deriva dalle parole di Plinio il Vecchio estrapolate dalla sua monumentale opera<\/span><\/span> Naturalis Historia<\/span><\/i><\/span>, indicate e approfondite dal poeta e scrittore Vincenzo Guarracino.<\/span><\/span><\/p>\n L’edizione 2023 dell’unica mostra al mondo che promuove la ricerca nella fiber art (arte tessile) contemporanea – in programma a<\/span><\/span> Como, nell’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e in altre sedi, dal 6 agosto al 3 settembre<\/span><\/b><\/span> \u00e8 infatti organizzata nell\u2019ambito delle Celebrazioni del Bimillenario Pliniano.<\/span><\/span><\/p>\n Come da tradizione, accanto ai<\/span><\/span> minitessili (54 opere<\/span><\/b><\/span>) realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo, ci saranno diverse opere di grandi dimensioni realizzate da artisti internazionali sia emergenti sia affermati tra i quali: <\/b><\/span><\/span>Brankica Zilovic, Kato Kimiyasu, Medhat Shafik, Antonella De Nisco, Alessandro Lupi, Yari Miele, Donatella Simonetti e Anne von Freyburg.<\/span><\/b><\/span><\/p>\n L\u2019ospite clou\u00a0 sar\u00e0 l\u2019artista zimbabwese<\/span><\/span> Moffat Takadiwa<\/span><\/b><\/span>, che, per la prima volta in Italia, esporr\u00e0 due opere. Le sue creazioni saranno successivamente esposte alla 60esima Biennale di Venezia, nel Padiglione dello Zimbabwe. <\/span><\/span>Appartenente alla generazione di artisti locali post-indipendenza,<\/span><\/span> Takadiwa<\/span><\/b><\/span> ha esposto in tutto il mondo. Le sue opere sono arazzi contemporanei<\/span><\/span> creati con scarti da tasti di computer e con minuscoli pezzi di plastica trovati tra i rifiuti ad Harare, in una delle pi\u00f9 grandi discariche del paese. Le sue opere, che riprendono i pattern tradizionali dei tessuti dello Zimbabwe, aprono un dialogo con temi quali l\u2019identit\u00e0 culturale, l\u2019indipendenza, la questione ambientale.<\/span><\/span><\/p>\n