{"id":71079,"date":"2023-07-22T10:00:54","date_gmt":"2023-07-22T08:00:54","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=71079"},"modified":"2023-07-21T11:54:14","modified_gmt":"2023-07-21T09:54:14","slug":"la-belle-epoque-di-san-pellegrino-terme-tra-casino-e-grand-hotel","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-belle-epoque-di-san-pellegrino-terme-tra-casino-e-grand-hotel\/","title":{"rendered":"La Belle \u00c9poque di San Pellegrino Terme tra Casin\u00f2 e Grand H\u00f4tel"},"content":{"rendered":"
La stagione a San Pellegrino Terme non durava molto, dal 20 maggio al 15 settembre, solo il tempo in cui restava aperto il Grand H\u00f4tel, un albergo grandioso e sfarzoso, disteso lungo la riva del Brembo e fronteggiato, in una stupenda cornice di verde opulento, dal Casin\u00f2.<\/p>\n
Entro questo breve tempo e questi altrettanto brevi spazi, negli anni d\u2019inizio Novecento che si \u00e8 soliti chiamar belli (solo per pochi per\u00f2), a San Pellegrino ci si coricava tardi la sera tra feste e balli mentre di giorno era tutto un passeggiare ozioso e riguardoso all\u2019ombra fresca degli ippocastani lungo il fiume o un piacevole incontrarsi allo stabilimento delle tre sorgenti termali, raccomandate fin dall\u2019autorevole guida rossa del Baedecker \u201ccontre la goutte et les maladies du foie et de l\u2019estomac\u201d.<\/p>\n
Certo le acque salutari, ma nessuno vieta di credere che queste fossero un po\u2019 il pretesto per andare una settimana, o anche di pi\u00f9, a far vita mondana, a vedere e soprattutto farsi vedere. Le signore erano impazienti di sfoggiare le \u201ctoilettes\u201d su modello di Parigi, di far compere di cose inutili nei negozi sulla via delle Terme e magari anche..(ah, se i muri delle camere potessero parlare!); i signori invece toglievano subito dalla valigia lo smoking e correvano a sedersi ai tavoli del baccarat e della roulette e, se proprio bisognava far la cura per rimediare alle traboccanti scorpacciate, era stata per loro dirottata all\u2019ingresso una fonte: un sorso e poi su di nuovo a sedersi ai tavoli verdi. (Nella foto: Una veranda del Grand H\u00f4tel<\/em>)<\/p>\n La Societ\u00e0 proprietaria dei due edifici con l\u2019intento di fare di San Pellegrino una stazione termale che potesse allinearsi ad Aix-les-bains, Baden Baden, Marienbad, Spa, Ostenda, non bad\u00f2 a spendere e per la loro realizzazione si affid\u00f2 a un architetto non di grandissima inventiva ma bravo ad assecondare le esigenze degli amministratori: Romolo Squadrelli. Al Grand H\u00f4tel e al Casin\u00f2\u00a0 egli seppe dare, con la collaborazione preziosa per la parte tecnica dell\u2019ingegnere Luigi Mazzocchi, un aspetto davvero spettacoloso allacciandosi da un lato alle forme del Liberty che stavano diffondendosi e dall\u2019altro, soprattutto al momento di progettare il Casin\u00f2, alle ridondanze fastose esibite da Charles Garnier nell\u2019Op\u00e9ra di Parigi e nel Casin\u00f2 di Montecarlo. (Nella foto: Particolare della facciata del Casin\u00f2)<\/em><\/p>\n Altro merito dell\u2019architetto fu di coinvolgere nell\u2019impresa mastodontica decoratori, plasticatori, ebanisti e fabbri ferrai di gusto aggiornato e di grande inventiva: Alessandro Mazzucotelli per i vibranti e sorprendenti ferri battuti, Eugenio Quarti con mobili modernissimi eppure raffinatissimi, lo scultore Vedani, prediletto dalla borghesia milanese per le sue tombe al Monumentale e il maestro dei cementi Giulio Croci autore delle menadi e delle baccanti sulla facciata del Casin\u00f2 messe l\u00ec a incorniciare la sigla \u201cCK\u201d\u00a0 a quel tempo esclusiva di \u201cCasin\u00f2 Kursaal\u201d.<\/p>\n La stagione di tanto splendore non dur\u00f2 a lungo: dal 1904, anno della inaugurazione del Grand H\u00f4tel, fino al 28 luglio 1917 quando una legge del ministro Orlando impose la chiusura delle case da gioco; da allora le acque salutari non furono pi\u00f9 indispensabili per i doviziosi \u201chabitu\u00e9s\u201d, gli alberghi incominciarono a svuotarsi e anche il Grand H\u00f4tel alla fine spense i suoi magnifici lampadari.<\/p>\n E oggi? Convinti tutti che la \u201cBelle \u00c9poque\u201d sia irripetibile, tuttavia, a ridar vitalit\u00e0 a San Pellegrino, che ha dalla sua anche una verdeggiante valle in taluni luoghi ancora amena, ha aperto da qualche anno uno sciccoso centro benessere dove ad accogliere gli ospiti sono, esemplarmente restaurati, proprio la grande e lussuosa hall e lo spettacolare scalone<\/strong> cos\u00ec tanto Op\u00e9ra di quello che in origine era il Casin\u00f2.<\/p>\n Il Grand H\u00f4tel invece per ora langue, ma fortunatamente non \u00e8 caduto nella rovina e non \u00e8 detto che anche per lui possa avvenire una rinascita. Pazienza se poi le sue camere non daranno pi\u00f9 ospitalit\u00e0 a contesse e baronesse preziosamente ingioiellate e a cavalieri galanti ed eleganti. \u201cAl Grand H\u00f4tel sempre lo stesso: gente che viene, gente che va, tutto senza scopo\u201d asserivano in un famoso film con Greta Garbo degli anni Trenta e nei Cinquanta la Wanda Osiris, lievemente malandrina, chiosava: \u201csiamo tutti al Grand H\u00f4tel\/non v\u2019\u00e8 nulla di pi\u00f9 bel\u2026\u201d.<\/p>\n Giuseppe Pacciarotti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La stagione a San Pellegrino Terme non durava molto, dal 20 maggio al 15 settembre, solo il tempo in cui restava aperto il Grand H\u00f4tel, un albergo grandioso e sfarzoso, disteso lungo la riva del Brembo e fronteggiato, in una stupenda cornice di verde opulento, dal Casin\u00f2. Entro questo breve tempo e questi altrettanto brevi […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":71080,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,56],"tags":[],"yoast_head":"\n