{"id":71207,"date":"2023-08-06T20:21:46","date_gmt":"2023-08-06T18:21:46","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=71207"},"modified":"2023-08-06T20:21:46","modified_gmt":"2023-08-06T18:21:46","slug":"crescere-per-rimanere-bambini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/crescere-per-rimanere-bambini\/","title":{"rendered":"\u201cCrescere per rimanere bambini\u201d"},"content":{"rendered":"
Eccolo il Francesco Marelli in una fotografia spuntata fuori da un libro rimasto chiuso per chiss\u00e0 quanto tempo. Sul retro una data: \u201c18 aprile 1997\u201d e l\u2019indicazione di un luogo: \u201cCivate\u201d, raggiunto \u2013 mi ricordo – dopo un lungo cammino con i cagnareschi allievi dell\u2019Artistico in gita \u201cculturale\u201d. \u00c9 l\u00ec e gi\u00e0 ha indosso qualcosa di rosso, la barba \u00e8 per\u00f2 ancora nera e non lunga come ora, sempre il suo sguardo che trasmette simpatia e limpidit\u00e0 di pensiero.<\/p>\n
Da quanti anni conosco Francesco Marelli? Da tanti e forse \u00e8 davvero arrivato il momento di scrivere, per quel che son capace, di lui e dei lavori che crea per i quali mi \u00e8 sempre venuto da ripetere solo, ma con la pi\u00f9 schietta semplicit\u00e0: \u201cche belli!\u201d o \u201cche bellezza!\u201d.<\/p>\n
Non so in quale casella degli odierni, svariati fare artistici si possa sistemare Francesco, n\u00e9 mi interessa saperlo. So solo che ogni sua opera \u00e8 per me una sorpresa repentina e insolita, una fantasia divagante, un \u201cgioco\u201d di apparente semplicit\u00e0 che diventa subito complesso, al quale siamo invitati, fors\u2019anche trascinati, a partecipare per trovarvi rimembranze, emozioni e suggestioni perdute o, forse, mai vissute.<\/p>\n
Sono opere trasgressive? Si forse, \u201cma con juicio\u201d direbbe Manzoni, perch\u00e9 queste invenzioni di qualit\u00e0 hanno un punto di partenza semplice, conosciuto, ma da questo, che diventa la sua forza, Marelli sa trarre, perfetto creatore-artigiano, forme affondate in un mondo immaginario che vuole far breccia a chi sta davanti per fare intendere un universo autentico e semplice nel quale vale la pena di vivere.<\/p>\n
Ho sempre pensato che Marelli sarebbe piaciuto alla congrega degli Scapigliati che vi avrebbero trovato la stessa vena trasgressiva e alternativa che li distingueva dai paludati maestri di Brera, l\u2019Accademia che Francesco ha doverosamente frequentato venendo gi\u00f9 col pullman della Stie da San Lorenzo di Parabiago fino ai palazzoni della grande citt\u00e0. Invece della \u201cMilano da bere\u201d a lui piaceva per\u00f2 l\u2019universo pittoresco e ancora umano delle ultime case di ringhiera e delle osterie affacciate sulle acque pigre dei Navigli dove poteva ascoltare i canti in dialetto, ora nostalgici, ora ironici, intonati da qualche vecchietto. Se ne appropri\u00f2 con giovanile ardore e divent\u00f2 un novello Barbapedana, anche lui con lo sguardo bonariamente familiare e il cappello duro tipo Borsalino. Anche in questo campo Francesco si \u00e8 rivelato impareggiabile e ascoltare le canzoni della lig\u00e9ra come le sa proporre \u00e8 vivere serate incomparabili, di quelle che non si vorrebbe finissero mai.<\/p>\n
Davvero un artista a tutto tondo Marelli bravo, come gli Scapigliati di cui sopra, a frequentare diverse espressioni artistiche (io aggiungerei almeno la poesia\u2026) sempre vivendole senza pregiudizi e sempre con fresca immaginazione. Ogni sua mostra \u00e8 stata, ed \u00e8, come una scossa elettrica, una nuova, imprevista sollecitazione. Fu gi\u00e0 cos\u00ec quando variava sul tema delle macchine da tortura che comunque non facevano paura, ed \u00e8 cos\u00ec quando, con un lavorio su stoffe, fili e tessuti sapientemente e amorevolmente connessi, trasforma in forme e oggetti dell\u2019immaginario le spolette, le fusarole e le navette in uso tempo fa nelle tessiture del suo paese. La sua accesa creativit\u00e0 non si ferma proprio mai e le forme di questi oggetti senza apparente significato diventano altro, addirittura vascelli, anche se Wagner qui non c\u2019entra. Infatti Marelli con arguto sorriso li rappresenta come fossero barconi del Naviglio mentre il nero fantasma (o tre addirittura) vi ondeggia sopra come in una pantomima di attori improvvisati.<\/p>\n
Fili, stoffe e tessuti impalpabili sono, soprattutto dopo il recente soggiorno in India da dove ha riportato tinte accese e fresche, i protagonisti degli ultimi lavori ispirati dai \u201cgiacigli\u201d, possesso prezioso e geloso dell\u2019uomo che li srotola per stendersi, sentirsi pi\u00f9 libero e leggero e, in agognata solitudine, far correre i pensieri. Hanno colori vividi, \u201cofferti dalle erbe e piante. Il giallo della curcuma domina sopra gli altri. Il rosso della cipolla, del sambuco o dei cavoli\u2026\u201d specifica puntuale Francesco.<\/p>\n
Chi su uno di questi non vorrebbe sdraiarsi? Mi metto in coda, ma vorrei essere il primo.<\/p>\n
Giuseppe Pacciarotti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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