{"id":71271,"date":"2023-08-11T10:24:21","date_gmt":"2023-08-11T08:24:21","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=71271"},"modified":"2023-08-17T14:06:53","modified_gmt":"2023-08-17T12:06:53","slug":"la-guerra-e-finita-la-pace-non-e-ancora-iniziata","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-guerra-e-finita-la-pace-non-e-ancora-iniziata\/","title":{"rendered":"\u201cLa guerra \u00e8 finita! La pace non \u00e8 ancora iniziata\u201d"},"content":{"rendered":"
Treviso – A definire come l\u2019arte sia stata in grado di raffigurare i conflitti, le relative conseguenze e le rinascite dopo i disastri provocati dalle guerre, senza per\u00f2 mai incidere in alcuna misura sulle decisioni dei potenti e quindi limitandosi ad assumere esclusivamente un ruolo descrittivo e di testimonianza, concorre \u201cLa guerra \u00e8 finita! La pace non \u00e8 ancora iniziata\u201d allestita alle Gallerie delle Prigioni.<\/p>\n
Quindici gli artisti invitati ad esprimersi sulle fasi che dal conflitto portano alla fine del periodo armato sino al conseguente instaurarsi della pace.
\nPur riconoscendo ad ogni artista alto tenore creativo, solo del lavoro di alcuni faremo accenno.<\/p>\n
Ad aprire la collettiva sono le immagini del fotoreporter ucraino Maxim Dondyuk, con un percorso che inizia dalla Rivoluzione Arancione di Kiev, sino all\u2019attuale fronte di guerra.
\nL\u2019esposizione prosegue con due video-saggi prodotti dalla Fondazione, di Fulvia Strano e Francesco Spampinato. Il primo contestualizza la guerra nella storia dell\u2019arte, il secondo testimonia come l\u2019uso della tecnologia abbia aperto distanze sostanziali tra realt\u00e0 e simulazione.<\/p>\n
Nella stretta cornice di un corridoio compare il neon di Alfredo Jaar che, prendendo spunto da una frase di Gramsci, sottolinea come le origini delle guerre trovino terreno fertile nei momenti di smarrimento sociale.<\/p>\n
A riprodurre il modello di pianoforte che le armate americane portavano nelle loro campagne militari \u00e8 la maestria di Massimo Bartolini.<\/p>\n
Il percorso espositivo si conclude con il primo igloo di Mario Merz, \u201cIgloo di Giap\u201d che riproduce la frase del generale vietnamita Giap: \u201cSe il nemico si concentra perde terreno, ma se si disperde perde forza\u201d.<\/p>\n
\u201cLa guerra \u00e8 finita! La pace non \u00e8 ancora iniziata\u201d \u2013 Treviso \u2013 Gallerie delle Prigioni, Piazza Duomo 20. Fino al 17 settembre. Orari: venerd\u00ec 15.30-18.30. Sabato e domenica 10-13\/15.30-18.30. Ingresso libero<\/p>\n
Mauro Bianchini<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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