{"id":72235,"date":"2023-10-26T21:00:50","date_gmt":"2023-10-26T19:00:50","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=72235"},"modified":"2023-10-26T19:04:41","modified_gmt":"2023-10-26T17:04:41","slug":"il-passaggio-di-wolf-gang-laib-a-villa-panza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-passaggio-di-wolf-gang-laib-a-villa-panza\/","title":{"rendered":"Il “passaggio” di Wolf-gang Laib a Villa Panza"},"content":{"rendered":"
Varese – Si \u00e8 aperta a villa Panza la personale dell\u2019artista tedesco Wolf-gang Laib (Metzingen, 1950), fra i protagonisti internazionali dell\u2019arte contemporanea, dal titolo Passageway<\/em>.<\/p>\n L’esposizione, proposta dal Fai, FondoFondo per l\u2019Ambiente Italiano, presenta quattro grandi installazioni – di cui una inedita e realizzata appositamente – studiate dall\u2019artista per gli spazi delle Scuderie e delle Rimesse per le Carrozze. La mostra, organizzata nell\u2019ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Giuseppe Panza di Biumo, \u00e8 curata da Anna Bernardini.<\/p>\n Dimensione spirituale e approccio al misticismo sono le cifre che caratterizzano la ricerca artistica di Wolfgang Laib e che lo accomunano allo spirito collezionistico di Giuseppe Panza, sebbene nessuna sua opera sia presente nella storica raccolta.<\/p>\n L\u2019artista tedesco, che fonde nella sua poetica cultura orientale e occidentale, \u00e8 protagonista di un progetto espositivo realizzato con materiali organici e inorganici. Cera d\u2019api, polline, riso, pietra, carta e ottone sono gli elementi che danno vita alle sue opere e rappresentano il punto di partenza per creazioni che trascendono l\u2019esperienza visiva, e artistica, per condurre lo spettatore a una dimensione pi\u00f9 intima e meditativa.<\/p>\n Il vocabolario formale di Laib, che tende verso l\u2019astrazione, \u00e8 basato sulla stilizzazione di figure geometriche e corpi solidi che rimandano a immagini elementari: case, montagne, barche e scale. La semplicit\u00e0 delle forme, dei colori e dei materiali utilizzati cela per\u00f2 significati molto pi\u00f9 profondi e complessi, sospinti da un forte potere evocativo.<\/p>\n La prima opera che si incontra in mostra nella Scuderia grande della Villa \u00e8 Passageway Inside-Downside (2011-2012): cinquantadue elementi in ottone che evocano la forma di piccole barche appoggiate su altrettanti cumuli di riso, e rimandano all\u2019idea del viaggio verso un altro mondo. Lo spazio della Scuderia piccola ospita invece l\u2019opera Brahmanda (2016-2022), realizzata in granito nero e dalla forma ovoidale, ispirata a Brahma e al mito dell\u2019uovo cosmico, simbolo della creazione dell\u2019universo nella lingua sanscrita. Il percorso espositivo continua nella prima delle due rimesse delle carrozze con Crossing the River-for Bodhiharma (2021-2022): sette lavori di carta su legno, in cui il disegno emerge solo in base al modo in cui la luce si riflette nell\u2019opera. Si tratta di un altro viaggio spirituale, stavolta in nome di Bodhidharma, mistico indiano che ha sposato i princip\u00ee del Buddismo e delle arti marziali per mostrare la via della saggezza, dell\u2019illuminazione interiore e della contemplazione. Infine, nella seconda sala delle rimesse, la mostra si chiude con un\u2019installazione dal titolo Untitled 2023, un\u2019opera site specific realizzata dall\u2019artista con il riso e la cera d\u2019api, materia duttile, malleabile il cui intenso profumo colpisce i nostri sensi. Attraverso Untitled 2023, Laib invita a compiere un\u2019esperienza metafisica, pensata e realizzata esclusivamente per Villa Panza.<\/p>\n La rassegna che chiuder\u00e0 il 25 febbraio \u00e8 visitabile nei seguenti orari:da marted\u00ec a domenica: 10 \u2013 18.<\/p>\n Cenni biografici<\/strong> Sue mostre si sono svolte in musei, rassegne e istituzioni artistiche in tutto il mondo tra cui: l\u2019Arc di Parigi, il Capc Mus\u00e9e d\u2019Art Contemporain di Bordeaux, la Biennale di Sidney, il Toyota Municipal Museum, il National Museum of Modern Art di Tokyo, il National Museum of Contemporary Art di Seul, la Fondation Beyeler di Basilea, il Macro di Roma, il complesso di Sant\u2019Apollinare in Classe a Ravenna, il Kunstmuseum di Bonn, il Reina Sofia di Madrid, il Mus\u00e9e de Grenoble, il MoMA di New York e il Centre Pompidou a Parigi.<\/p>\n Vive in un piccolo villaggio nel sud della Germania e ha studi nel sud dell\u2019India e a New York, dove trascorre parte dell\u2019anno. Ha ricevuto il Praemium Imperiale a Tokyo nel 2015.<\/p>\n Wolfgang Laib, in contemporanea, alla Galleria Lia Rumma di Milano espone i lavori nella mostra dal titolo E vidi cose che ridire n\u00e9 sa n\u00e9 pu\u00f2.<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Varese – Si \u00e8 aperta a villa Panza la personale dell\u2019artista tedesco Wolf-gang Laib (Metzingen, 1950), fra i protagonisti internazionali dell\u2019arte contemporanea, dal titolo Passageway. L’esposizione, proposta dal Fai, FondoFondo per l\u2019Ambiente Italiano, presenta quattro grandi installazioni – di cui una inedita e realizzata appositamente – studiate dall\u2019artista per gli spazi delle Scuderie e delle […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":72236,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nWolfgang Laib \u00e8 nato a Metzingen, nel sud della Germania, nel 1950. Si avvicina all\u2019arte dopo gli studi in medicina e nel 1975 realizza la sua prima Milkstone, una lastra di marmo bianco ricoperta di latte. Nel 1977 comincia a raccogliere polline nei campi attorno alla sua residenza, inaugurando una pratica che sar\u00e0 centrale nella sua produzione artistica.Tra il 1978 e il 1981 presenta i suoi famosi quadrati di polline in varie mostre personali in Germania, in Italia, in Svizzera e negli Stati Uniti. Nel 1983 inaugura i suoi primi lavori con il riso, e nel 1987 con la cera d\u2019api. La prima \u201ccamera di cera\u201d \u00e8 del 1988: ne seguiranno molte altre, tra cui una permanente nei Pirenei, realizzata nel 2000, e una accanto al suo studio nel sud della Germania, nel 2004. Dal 2002 in poi realizza importanti opere con lacca birmana. Attualmente sta progettando la costruzione di un enorme Brahmanda da scolpire tra le colline granitiche del Puli Malai, in India.<\/p>\n