![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/02_Manuale-copiativo-214x300.jpg\")
Mantova \u2013\u00a0 \u201cManuale copiativo\u201d \u00e8 la personale di Emi Ligabue che dal 16 dicembre (alle 11) si aprir\u00e0 alla Casa di Rigoletto.<\/p>\nMantova \u2013\u00a0 \u201cManuale copiativo\u201d \u00e8 la personale di Emi Ligabue che dal 16 dicembre (alle 11) si aprir\u00e0 alla Casa di Rigoletto.<\/p>\n
La mostra, a cura di Melania Gazzotti,\u00a0 presenta tre serie di opere, appositamente realizzate per l\u2019occasione e incentrate sui temi del manuale, nel senso di fatto a mano e dunque autentico, e della copia, partendo dall\u2019idea di foto\/copia per arrivare alla copia del materiale stesso con cui si copia.<\/p>\n
Come afferma la stessa artista: \u00abTutto \u00e8 gi\u00e0 stato fatto, copiato, riprodotto: l\u2019originale \u00e8 perduto per sempre, arrendiamoci!\u00bb.<\/p>\n
![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/22_Manuale-copiativo-209x300.jpg\")
\u00abCon questo nuovo corpo di lavori \u2013 spiega la curatrice Melania Gazzotti \u2013 Emi Ligabue vuole portare il visitatore a riflettere sul ruolo della \u201criproduzione\u201d e della \u201cserialit\u00e0\u201d all\u2019interno dell\u2019arte contemporanea: un dibattito particolarmente caro all\u2019arte concettuale, che l\u2019artista riesce a trattare restando in equilibrio tra rigore e ironia. Ad essere messa in discussione \u00e8 anche la sacralit\u00e0 del gesto creativo, che la Ligabue questiona presentando delle opere che sono il frutto di un lungo e meticoloso lavoro manuale, ma i cui soggetti non sono originali. La palette \u00e8 quella imposta dai materiali stessi utilizzati dall\u2019artista: blu, nero rosso e bianco per i monocromi, realizzati con carta carbone, e blu, rosa, nero per le immagini riprodotte con le matite copiative\u00bb.<\/p>\n
Cenni biografici<\/strong><\/p>\n Nata a Mantova nel 1957, Emanuela Ligabue all\u2019inizio degli anni Ottanta collabora con Studio Alchimia alla progettazione di Casa Alessi. Nel frattempo si iscrive al DAMS e inizia la sua avventura artistica come performer fondando con Andrea Taddei il gruppo Ferrovie Equatoriali e successivamente il progetto Padiglione Italia, con cui partecipa alla mostra Una generazione post-moderna al Palazzo delle Esposizioni di Roma. L’esposizione rimarr\u00e0 in calendario sino al 7 gennaio e sar\u00e0 aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 18.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Mantova \u2013\u00a0 \u201cManuale copiativo\u201d \u00e8 la personale di Emi Ligabue che dal 16 dicembre (alle 11) si aprir\u00e0 alla Casa di Rigoletto. La mostra, a cura di Melania Gazzotti,\u00a0 presenta tre serie di opere, appositamente realizzate per l\u2019occasione e incentrate sui temi del manuale, nel senso di fatto a mano e dunque autentico, e della […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":72849,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nNel 1983 decide di iniziare a lavorare autonomamente come artista visiva. Partecipa alle Serate Enfantiste di Francesca Alinovi alla Galleria Neon di Bologna e a molteplici mostre collettive tra cui La Neomerce, il design dell\u2019invenzione e l\u2019estasi artificiale, a cura di Denis Santachiara, alla Triennale di Milano.
\nNel 1988 le viene dedicata la prima mostra personale che ha luogo ai Musei Civici di Reggio Emilia, citt\u00e0 nella quale risiede da qualche anno. Per l\u2019occasione realizza una serie di collage che rappresentano noti oggetti di design, proseguendo una sua personale ricerca sulle immagini e i manufatti che fanno parte del patrimonio visivo collettivo.
\nNel 1990 si trasferisce a Milano e partecipa alla ricognizione Ipotesi Arte Giovane, organizzata dalla rivista \u201cFlash art\u201d negli spazi della Fabbrica del Vapore.
\nNel 2002 espone invece a Villa delle Rose a Bologna nella mostra Spazio aperto al disegno, dove propone una serie di lavori sugli oggetti che si trovano nelle tele dei maestri del Novecento italiano.
\nNel 2016 Silvana Annicchiarico la seleziona per la XXI Triennale di Milano nella mostra che celebra il design al femminile in Italia: W. Women in Italian Design.
\nLungo l\u2019arco della sua carriera artistica Emi Ligabue ha anche prestato il proprio immaginario visivo al mondo dell\u2019editoria. Tra i lavori pi\u00f9 recenti si possono ricordare l\u2019immagine coordinata della Fiera della piccola e media editoria di Roma, Pi\u00f9 libri pi\u00f9 liberi (2019) e le illustrazioni per il libro dedicato alla designer francese Charlotte Perriand, curato da Gisella Bassanini e Giovanna Canzi ed edito da Marinoni Books (2023).
\nLa mostra sar\u00e0 accompagnata da un catalogo che raccoglier\u00e0 tutti i lavori esposti.<\/p>\n