Brescia – Palazzo Martinengo si prepara ad accogliere una rivoluzione. <\/strong>Si intenda, una rivoluzione artistica, quella dei Macchiaioli, il gruppo di giovani pittori che nella Firenze del secondo Ottocento diedero vita a una delle pi\u00f9 originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. (nella foto, Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello<\/em>)<\/p>\n Nelle sale della<\/strong> storica residenza cinquecentesca nel cuore della citt\u00e0 dal 20 gennaio l’ampia rassegna<\/strong>, a cura di Francesca Dini e Davide Dotti, presenter\u00e0 oltre 100 capolavori<\/strong> di grandi artisti tra i quali Fattori, Lega<\/strong>, Signorini<\/strong>, Cabianca<\/strong>, Borrani, Abbati e altri<\/strong>, provenienti in gran parte da collezioni private (solitamente inaccessibili) e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnologia \u201cLeonardo da Vinci\u201d di Milano, i Musei Civici di Udine, l\u2019Istituto Matteucci di Viareggio e la Fondazione CR Firenze. (nella foto, Giovanni-Fattori, L’appello dopo la carica<\/em>).<\/p>\n La retrospettiva, articolata in 10 sezioni, racconta l\u2019entusiasmante avventura di questi pittori progressisti che, desiderosi di prendere le distanze dall\u2019istituzione accademica nella quale si erano formati sotto l\u2019influenza di importanti maestri del Romanticismo come Hayez e Bezzuoli, giunsero in breve tempo a scrivere una delle pagine pi\u00f9 poetiche della storia dell\u2019arte non solo italiana, ma europea.<\/p>\n Ed \u00e8 proprio per via dei valori universali che la sottendono che l\u2019arte dei Macchiaioli risulta cos\u00ec moderna e attuale: alcuni dei capolavori esposti in mostra come le Cucitrici di camicie rosse<\/em> di Borrani<\/strong>, la Raccolta del fieno in maremma<\/em> di Fattori, I fidanzati<\/em> di Lega<\/strong> e Pascoli a Castiglioncello <\/em>di Signorini<\/strong> rimangono indelebilmente impressi nella memoria, affascinando per la qualit\u00e0 pittorica, lirica e luministica.<\/p>\n La mostra di Palazzo Martinengo raccoglie le opere \u201cchiave\u201d di questo percorso allo scopo di raccontare i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli, i luoghi a loro famigliari come\u00a0 il Caff\u00e8 Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria;<\/strong> il confronto con gli altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee; i loro smarrimenti, la capacit\u00e0 di mettersi collettivamente in discussione e di sterzare, se necessario,\u00a0 il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernit\u00e0 senza abbandonare mai la via maestra della luce e della macchia. (nella foto, Telemaco Signorini, Le acquaiole)<\/em><\/p>\n Il termine \u201cMacchiaioli<\/strong>\u201d fu coniato nel 1862<\/strong> da un recensore della Gazzetta del Popolo di Firenze, che cos\u00ec defin\u00ec quei pittori che intorno al 1855 avevano dato origine a un rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in senso realista. L\u2019accezione ovviamente era dispregiativa e giocava su un particolare doppio senso: darsi alla macchia, infatti, significa agire furtivamente, illegalmente. Alla luce delle pi\u00f9 recenti ricerche, la vicenda dei Macchiaioli assume una rilevanza critica sempre pi\u00f9 significativa, perch\u00e9 essi instaurarono un dialogo aperto, propositivo e audace con le pi\u00f9 importanti comunit\u00e0 artistiche dell\u2019Europa del tempo.<\/p>\n La mostra rimarr\u00e0 in calendario sino al 9 giugno<\/strong> e sar\u00e0 visitabile mercoled\u00ec, gioved\u00ec e venerd\u00ec dalle 9 alle 17; sabato, domenica e festivi: dalle 10 alle 20. (nella foto, Telemaco Signorini, Renaioli sull’Arno<\/em>)<\/p>\n La rassegna \u00e8 il nuovo appuntamento espositivo dell\u2019Associazione Amici di Palazzo Martinengo che fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le rassegne Il Cibo nell\u2019Arte dal Seicento a Warhol<\/em> (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell\u2019Ottocento<\/em> (2016), Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell\u2019Ottocento<\/em> (2017), Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane<\/em> (2018), Gli animali nell\u2019arte dal Rinascimento a Ceruti<\/em> (2019), Donne nell\u2019arte. Da Tiziano a Boldini<\/em> (2020-2022), Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo<\/em> (2023), visitate da oltre 350.000 persone.<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Brescia – Palazzo Martinengo si prepara ad accogliere una rivoluzione. 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