{"id":73686,"date":"2024-03-15T11:00:05","date_gmt":"2024-03-15T10:00:05","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=73686"},"modified":"2024-03-15T10:02:27","modified_gmt":"2024-03-15T09:02:27","slug":"wordless-bipersonale-di-dario-picariello-e-jpeg","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/wordless-bipersonale-di-dario-picariello-e-jpeg\/","title":{"rendered":"“Wordless”, bipersonale di Dario Picariello e J&PEG"},"content":{"rendered":"
Milano – Dario Picariello e J&PEG, <\/strong>alla Manuel Zoia Gallery di Milano con la bipersonale “Wordless”<\/em>.<\/p>\n La parola \u00e8 lo strumento principale che ci permette di definire la realt\u00e0 tramite un codice condiviso. Tuttavia, un gesto, un suono e l’immagine possono spesso anticiparla fino a sostituirsi ad essa, in una dimensione di universalit\u00e0 immediata che supera quelle barriere linguistiche e psicologiche che condizionano ogni espressione esteriore di un sentire interiore. I codici linguistici ed espressivi condivisi spesso faticano infatti a restituire la pluridimensionalit\u00e0 dell\u2019esperienza umana.<\/p>\n Ma se il pensiero, come rifletteva Wittgenstein, \u00e8 \u201cl\u2019immagine logica dei fatti\u201d, questo mondo \u201csenza parole\u201d pu\u00f2 manifestarsi poeticamente in opere d’arte idiosincratiche o ineffabili. Le opere di Dario Picariello e J&Peg presentate in mostra lavorano a livelli diversi sull\u2019impenetrabilit\u00e0 del messaggio-parola, e l\u2019esplorazione di codici alternativi di espressione che permettano di cogliere l\u2019immediatezza di un movimento del pensiero e dell\u2019anima, e tramandarli nel tempo.<\/p>\n La mostra, a cura di Elisa Carollo, sar\u00e0 visitabile nella sede di via Maroncelli, sino l’8 aprile, orari al pubblico da mercoled\u00ec a sabato 15 \u2013 19.<\/p>\n Cenni biografici<\/strong><\/em><\/p>\n Dario Picariello<\/strong> nasce ad Avellino nel 1991, vive e lavora a Milano. Ha conseguito la laurea in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Art di Urbino e il Master in Photography and Visual Design presso la Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano \u2013 NABA. La sua ricerca si avvale di differenti mezzi espressivi per dare vita a opere che restituiscono una narrazione tra passato e presente, ne risulta un linguaggio fotografico caratterizzato da oggetti e corpi densi di mistero e suggestione. Ci\u00f2 che interessa l\u2019artista \u00e8 la possibilit\u00e0, attraverso uno studio scientifico, antropologico e folkloristico di poter fare rivivere un luogo con la sua storia presentando al pubblico una pi\u00f9 ampia narrazione vicina ai temi dell\u2019esistenza umana.Il suo lavoro \u00e8 stato esposto in vari spazi commerciali e istituzionali, tra cui, fra i pi\u00f9 recenti: Open Box, Milano; LABS Contemporary Art, Bologna; TRA, Trevisoricercaarte, Treviso; Palazzo Lucarini, Trevi; Casa Raffaello, Urbino; Palazzo Hercolani, Bologna;Museo Giovanni Fattori, Livorno.<\/p>\n J&PEG,<\/strong> Nato a Milano nel 2006, il tandem composto da Antonio Manag\u00f2 e Simone Zecubi si \u00e8 inizialmente unito per produrre performance artistiche. Con il tempo, si sono concentrati sullo sviluppo di opere d’arte contemporanea, mettendo in mostra diversi linguaggi e tecniche creative, come la fotografia, la pittura, la performance, il video, l’installazione e il disegno. Le opere di J&PEG sono entrate a far parte di collezioni private e sono state esposte in rinomate fondazioni, musei e gallerie, tra cui il Museo Mart di Rovereto, il Castello Sforzesco – Villa Reale – Palazzo della Regione di Milano, la Fondazione Boghossian di Bruxelles e la Stadtgalerie di Kiel. Le loro opere sono state pubblicate anche in diverse riviste d’arte, libri e cataloghi, contribuendo ulteriormente al loro riconoscimento e alla loro diffusione nel mondo dell’arte.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Milano – Dario Picariello e J&PEG, alla Manuel Zoia Gallery di Milano con la bipersonale “Wordless”. La parola \u00e8 lo strumento principale che ci permette di definire la realt\u00e0 tramite un codice condiviso. Tuttavia, un gesto, un suono e l’immagine possono spesso anticiparla fino a sostituirsi ad essa, in una dimensione di universalit\u00e0 immediata che […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":73687,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64,1],"tags":[],"yoast_head":"\n