{"id":73808,"date":"2024-03-29T12:30:10","date_gmt":"2024-03-29T11:30:10","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=73808"},"modified":"2024-03-29T12:05:27","modified_gmt":"2024-03-29T11:05:27","slug":"appuntamenti-dal-29-marzo-2024","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-29-marzo-2024\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 29 marzo 2024"},"content":{"rendered":"

\"\"<\/p>\n

\"\"Milano –<\/strong> Cinquantadue capolavori raccolti nelle sale di Palazzo Reale raccontano due grandi maestri: Paul C\u00e9zanne e Pierre-Auguste Renoir<\/strong>. Le opere, provenienti dalle collezioni del Mus\u00e9e d\u2019Orsay e del Mus\u00e9e de l\u2019Orangerie di Parigi ripercorrono la vita e l\u2019opera dei maestri che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita dell\u2019Impressionismo, che compie 150 anni, il prossimo 15 aprile. Un viaggio tra i loro dipinti pi\u00f9 iconici, dai ritratti, ai paesaggi, alle nature morte, alle bagnanti. In mostra anche una sezione che documenta quanto decisivo sia stato l\u2019impatto e l\u2019influenza che entrambi ebbero sulla successiva generazione di artisti, attraverso il confronto tra due opere di C\u00e9zanne e Renoir con due dipinti di Pablo Picasso. La rassegna, curata da C\u00e9cile Girardeau, conservatrice del Muse\u00e9 d\u2019Orsay e Stefano Zuffi, storico dell\u2019arte rimarr\u00e0 in calendario sino al 30 giugno. Orari al pubblico: da marted\u00ec a domenica 10-19.30, gioved\u00ec chiusura alle 22.30.<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Ascona –<\/strong> Alexandra von Burg<\/strong> inaugura, il 30 marzo\u00a0 alla Fondazione Majid, la nuova personale dal titolo “Elisir di Primavera”<\/em>. L’esposizione racoglie una settantina di opere di grande, medio e piccolo formato, frutto della ricerca degli ultimi due anni. Centrale, in questa ampia esposizione, il tema della Natura,<\/em> soggetto che l’artista ha sempre indagato ma che oggi appare sotto una luce nuova, pi\u00f9 intima e introspettiva. In mostra la recente serie dedicata alle Ninfee<\/em>, accanto ai soggetti dedicati ai\u00a0 fiori, <\/em>che da sempre animano le sue opere, vivaci protagonisti di molte raffigurazioni. Non mancano le versioni pi\u00f9 recenti delle suggestive vedute marine<\/em> che, negli ultimi anni, sono diventate probabilmente la cifra stilistica dell\u2019autrice in virt\u00f9 del loro fascino e della loro potenza espressiva. Di carattere pi\u00f9 personale, intellettuale e grafico, \u00e8 l\u2019ampio repertorio iconografico che Alexandra von Burg ha costruito nel tempo e che ritorna ciclicamente, spontaneamente, ora con discrezione ora con maggiore enfasi, costellando il suo lungo e articolato percorso di ricerca. La mostra proseguir\u00e0 sino al 30 maggio e sar\u00e0 aperta al pubblico da marted\u00ec a domenica 10-13\/14.30-19. Nell’ambito della rassegna \u00e8 in programma, il <\/em>6 aprile<\/strong> alle 14.30, un <\/em>incontro con l’artista<\/strong>.<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Torino –<\/strong> Camera, Centro Italiano per la Fotografia ospita Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l\u2019amore, la guerra<\/em>. 120 fotografie raccontano uno dei momenti cruciali della storia della fotografia del XX secolo, il rapporto professionale e affettivo fra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrottosi con la morte della fotografa in Spagna nel 1937. Fuggita dalla Germania nazista lei, emigrato dall\u2019Ungheria lui, Gerta Pohorylle e Endre \u2013 poi francesizzato Andr\u00e9 \u2013 Friedmann (questi i loro veri nomi) si incontrano a Parigi nel 1934, e l\u2019anno successivo si innamorano, stringendo un sodalizio artistico e sentimentale.Per cercare di allettare gli editori, \u00e8 Gerda a inventarsi il personaggio di Robert Capa<\/b>, un ricco e famoso fotografo americano arrivato da poco nel continente, alter ego con il quale Andr\u00e9 si identificher\u00e0 per il resto della sua vita. Anche lei cambia nome e assume quello di Gerda Taro<\/b>. L\u2019anno decisivo per entrambi \u00e8 il 1936: in agosto si muovono verso la Spagna, per documentare la guerra civile in corso tra i repubblicani e fascisti; il mese dopo Robert Capa realizzer\u00e0 il leggendario scatto del Miliziano colpito a morte<\/em>, mentre Gerda Taro scatta la sua immagine pi\u00f9 iconica, una miliziana in addestramento, pistola puntata e scarpe con i tacchi, in un punto di vista inedito della guerra fatta e rappresentata da donne. Fino al 2 giugno. Orari:<\/b> 11 – 19; gioved\u00ec fino alle 21(ph.Gerda Taro and Robert Capa, Cafe de Dome, Paris 1936 \u00a9 Estate Fred Stein. Courtesy International Center of Photography).<\/em><\/span><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Trieste –<\/strong> Buon Compleanno Van Gogh! Sabato, 30 marzo, in occasione della ricorrenza all’Auditorium del Museo Revoltella per tutto il giorno verr\u00e0 proiettato il film Van Gogh – Sulla soglia dell’eternit\u00e0<\/em>. Un evento che accompagna la grande mostra organizzata al Museo \u2013 Galleria d\u2019Arte Moderna, dedicata al grande maestro.Vincent Van Gogh (30 marzo del 1853) ebbe una vita tormentata conclusasi a soli 37 anni con un suicidio. Le molte tragedie vissute e il suo carattere difficile e instabile influenzarono e determinarono lo stile dell\u2019artista. Attraverso l\u2019esposizione di oltre 50 capolavori, provenienti dal Kr\u00f6ller-M\u00fcller Museum di Otterlo, la mostra, intende documentare l\u2019intero percorso artistico del pittore a partire dall\u2019appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza, per proseguire con i disegni e gli oli dedicati al tema dei tessitori, per giungere alle opere del suo soggiorno parigino, raffiguranti il paesaggio e momenti della vita sociale dell\u2019artista, fino agli ultimi dipinti di St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata esistenza. L\u2019esposizione \u00e8 arricchita dai ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del caff\u00e8 di Arles frequentato da Vincent), realizzati nel 1890, conservati uno nel Kr\u00f6ller-M\u00fcller Museum, prestatore di quasi tutte le opere presenti in mostra, e l\u2019altra alla Galleria Nazionale di Roma che in occasione della mostra si rincontreranno. La visione dello spettacolo Van Gogh – Sulla soglia dell’eternit\u00e0<\/em> \u00e8 gratuita e l’ingresso \u00e8 libero fino a esaurimento posti. Orari\u00a0proiezione 9-17. La mostra, prodotta da Arthemisia sar\u00e0 visitabile sino al 30 giugno, dal luned\u00ec alla domenica e festivi, dalle 9 alle 19..<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Milano –<\/strong> Prosegue, al Mudec la mostra Picasso. La metamorfosi della figura, esposizione che coincide e celebra il 50\u00b0 anniversario della morte del pittore spagnolo.<\/b> La ricchissima produzione del maestro viene qui ripercorsa attraverso le opere giovanili fino alle pi\u00f9 tarde, alla luce del suo amore per le fonti artistiche \u201cprimigenie\u201d e per \u201cl\u2018arte primitiva\u201d<\/em>. La mostra ospita oltre quaranta opere tra dipinti e sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7 <\/em>concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso \u2013 Museo Casa Natal di Malaga. Picasso colse l\u2019essenza e il significato dell\u2019arte africana assimilandola nella sua produzione per tutta la vita, dal 1906, anno fondamentale per la sua produzione, fino agli ultimi lavori degli anni Sessanta. inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante metamorfosi delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica, e che governeranno l\u2019evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale. La mostra rimarr\u00e0 in calendario sino al 30 giugno. Orari: luned\u00ec 14.30 \u2013 19.30; marted\u00ec, mercoled\u00ec, venerd\u00ec e domenica 9.30 \u2013 19.30; gioved\u00ec e sabato 9.30 \u2013 22.30<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Padova –<\/strong> In occasione delle feste pasquali non \u00e8 da perdere una visita a Padova, al Centro Culturale Altinate\/San Gaetano dove \u00e8 ospitata un\u2019ampia rassegna dedica a colui che \u00e8 passato alla storia come padre dell\u2019Impressionismo, corrente artistica pi\u00f9 amata al mondo: Claude Monet.<\/strong> Arthemisia, con il Comune e il Mus\u00e9e Marmottan Monet, dato vita a un racconto emozionante, attraverso l\u2019esposizione di oltre 50 capolavori – tra cui le Ninfee, gli Iris, i Paesaggi londinesi e molti altri ancora – arricchiti da sale spettacolari, tantissimi contenuti, video, testimonianze e atmosfere magiche. Sono perlopi\u00f9 le opere a cui Monet teneva di pi\u00f9, quelle che ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte. La mostra rappresenta anche un viaggio nel mondo intimo di Monet, nella sua casa e nella sua anima. Fino al 14 luglio; orari: da marted\u00ec a domenica 9.-19.30, luned\u00ec 14.30-19.30. Aperture straordinarie 31 marzo e 1 Aprile 9.-19.30<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Parma\u00a0 –<\/strong> La Fondazione Magnani-Rocca di Parma ospita la pi\u00f9 grande mostra italiana su una delle pi\u00f9 iconiche figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo: Bruno Munari <\/b>(Milano 1907-1998). <\/b>Nella mostra sono concentrati settant\u2019anni di idee e di lavori \u2013 Munari aveva iniziato la propria attivit\u00e0 durante il cosiddetto Secondo Futurismo, attorno al 1927 \u2013 in tutti campi della creativit\u00e0, dall\u2019arte al design, dalla grafica alla pedagogia: proprio per la difficolt\u00e0 di dirimere chiaramente i territori linguistici da lui affrontati nel corso del tempo, la rassegna non \u00e8 suddivisa per tipologie o per cronologia, ma per attitudini e concetti, in modo da poter mostrare i collegamenti e le relazioni progettuali tra oggetti anche apparentemente molto diversi l\u2019uno dall\u2019altro. Un ricco catalogo con un saggio del curatore Meneguzzo (insieme a Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca), con inediti contributi critici centrati su singoli \u201ccasi-studio\u201d dei pi\u00f9 importanti studiosi di Munari, oltre alla pubblicazione di tutte le circa 250 opere esposte. Fino al 30 giugno. Aperto anche Luned\u00ec di Pasqua, 25 Dal marted\u00ec al venerd\u00ec continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) \u2013 sabato, domenica e festivi continuato 10-19.<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Casalmaggiore (CR) –<\/strong> E\u2019 tornata, al Museo del Bijou, la nona edizione della rassegna \u201cRidefinire il Gioiello\u201d<\/em> con un\u2019esposizione di 43 gioielli contemporanei, progettati da artiste italiane e straniere. Il concorso, nato nel 2010, da un’idea della curatrice Sonia Patrizia Catena, \u00e8 diventato un punto di riferimento nella sperimentazione materica del gioiello d’arte ha chiesto ai partecipanti, per questa edizione, di progettare un monile che sappia valorizzare la memoria delle creazioni esposte al Museo, invitandoli ad ispirarsi ai gioielli pi\u00f9 antichi conservati all’interno delle teche espositive, quelli a forma di nodo, con il fine di reinterpretarne la struttura e il significato attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la personale ricerca artistica. I gioielli selezionati propongono una vera e propria “geografia” del filo intrecciato: dallo studio formale del nodo alle trame infinite, dalla violenza alle relazioni umane, sino al mondo naturale e alle tecniche artigianali. Monili che mescolano stili e materiali, frutto di una ridefinizione di regole e di grammatiche visive. La rassegna accoglie inoltre, come in ogni edizione, un artista proveniente dal mondo dell\u2019arte contemporanea che racconta il tema del concorso. Quest\u2019anno l\u2019artista invitata \u00e8 Marisa Iotti che, attraverso la sua grammatica visiva, ha delineato un percorso espositivo denominato “\u00c0nemos” caratterizzato da sculture, installazioni e opere di fiber art che dialogheranno con i gioielli in mostra. Fino al 9 giugno, orari apertura al pubblico: da marted\u00ec a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18; domenica e festivi dalle 15 alle 19.<\/em><\/p>\n

\"\"Milano –<\/strong> “Space dreamers”<\/em> \u00e8 la mostra che accompagna i visitatori nello spazio atraverso sedici installazioni. L’esposizioe, alletita i piazza ecaria coinvolge il pulico in sorprendenti scenari. Un viaggio nella meraviglia, tra stelle, nuvole satelli e galassie. Space Dreamers \u00e8 la prima mostra immersiva dedicata ai viaggiatori spaziali. Il progetto nasce dall\u2019idea delle designer Elena e Giulia Sella, co-fondatrici di Postology, con l\u2019obiettivo di offrire un\u2019esperienza immersiva combinando creativit\u00e0, design, comunicazione e tecnologia, ponendo al centro dell\u2019attenzione l\u2019universo. La mostra prosegue sino al 31 dicembre e potr\u00e0 essere visitata da l<\/span>unedi a giovedi 11-20, venerdi 10-20, sabato e domenica 9.30-20.30.<\/span><\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Torino –<\/strong> Arte, storia e politica si intrecciano nella grande mostra, ormai quasi in chiusura, dedica al genio romantico di Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882) ospitata sino al 1\u00b0 aprile alla GAM. L\u2019esposizione dal titolo \u201cHayez. L\u2019officina del pittore romantico<\/b><\/em>\u201d presenta, oltre alle opere inedite o poco viste, anche alcuni dei capolavori pi\u00f9 popolari, come La Meditazione <\/em>dei Musei Civici di Verona – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e l\u2019Accusa segreta<\/em> dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia, cui \u00e8 accostato Il Consiglio alla Vendetta<\/em>, prestigioso prestito proveniente da Liechtenstein. The Princely Collections, Vaduz\u2013Vienna. Attraverso dieci sezioni in successione cronologica, il percorso espositivo inizia dagli anni della formazione tra Venezia e Roma, dove Hayez ha goduto della protezione e dell\u2019amicizia di Canova, fino alla prima affermazione a Milano e alle ultime prove della maturit\u00e0. Fino al 1\u00b0 aprile. Orari al pubblico: 10 \u2013 18.<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Milano –<\/strong> Alle Gallerie d\u2019Italia in Piazza della Scala in chiusura anche la mostra \u201cMoroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo\u201d,<\/em> dedicata all\u2019artista bergamasco, tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale lombarda. Il percorso, si snoda attraverso nove sezioni, focalizzandosi sui \u201critratti\u201d di personaggi celebri.I dipinti sono accompagnati da opere di altri pittori contemporanei lombardi quali Lorenzo Lotto, Gerolamo Savoldo e Moretto e di altri grandi maestri italiani come Tiziano, Veronese e Tintoretto<\/b>. Fino al 1\u00b0 aprile; orari: <\/b>9.30 \u2013 19.30.<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

\"\"Varese –<\/strong> Il 6 aprile al Castello di Masnago si inaugura, alle 18, la mostra di Andrea Ravo<\/strong> Mattoni<\/strong> dal titolo “img2img – Pittura, copia e Intelligenza Artifiiale<\/em>” a cura di Monica Guadalupi Morotti e Andrea Ceresa. Pittura, Copia e Intelligenza Artificiale<\/em> nasce da quelle immagini generate dalla macchina e tradotte da parte di Andrea Ravo Mattoni in pittura a spray, ad acrilico o in disegno, sia su muro che su tela e altri tipi di supporti mobili. A comporre la mostra saranno circa venticinque opere inedite allestite nelle sale del Castello, anche in dialogo con gli affreschi quattrocenteschi e un\u2019opera della collezione permanente: Sera d\u2019autunno o Valpozzo<\/em> di Pellizza da Volpedo (1903). Per partecipare all’inaugurazione \u00e8 consigliata la prenotazione. L’esposizione continuer\u00e0 poi sino al 28 luglio accompagnata da numerosi eventi. Orari: da marted\u00ec a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle14 alle 18.<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n