L\u2019esposizione documenta la nascita e lo sviluppo di una performance diffusa nel tempo e nello spazio, che consiste nel viaggio di una bandiera, portata dal suo alfiere, ovvero la stessa artista, fotografata mentre sventola in particolari siti,\u00a0 secondo un criterio d\u2019importanza storica, culturale, sociale. (ph RobertoNoventa)<\/p>\n
Le bandiere, che nascono come evoluzione della serie di acquarelli Infiniti infiniti<\/em>, sono realizzate in un tessuto finissimo per poter essere attraversate dallo sguardo, e presentano un archetipo universale, che accompagna l\u2019uomo fin dalla preistoria: un cerchio dipinto con pigmenti, i cui colori sfumano verso l\u2019interno<\/strong>, lasciando al centro un vuoto luminoso. A differenza dei vessilli ufficiali degli stati che mirano a marchiare il territorio e a indicare il suo possesso a un determinato gruppo etnico o politico, quelli della Morandotti trasmettono l\u2019idea di un\u2019appartenenza al genere umano, senza distinzione di razza, nazionalit\u00e0 e classe sociale.<\/p>\n \u201cElemento centrale dell\u2019opera di Lorenza Morandotti \u00e8 nello stesso tempo il nulla e il tutto. <\/em>\u2013 dichiara Luigi Cavadini, <\/strong>curatore della mostra \u2013 Il nulla di un punto e il tutto del cosmo. Il nulla del punto che poi pu\u00f2 coincidere con il tutto del vuoto, un tutto che basta che si popoli di tanti punti per costituire il cosmo. \u00c8, questa mia, una lettura in apparenza banale, ma che trova nei suoi lavori delle corrispondenze esperienziali perfette. Il punto visto come un\u2019origine fisica, che pu\u00f2 essere un granello di sabbia, un ombelico, una coppella, e il cosmo che \u00e8 luogo in cui contenere l\u2019espansione del punto<\/em>. Non per nulla l\u2019artista sottolinea nelle sue riflessioni il proprio \u201cbisogno di allargamento dei confini di pensiero\u201d. Oltre un pensiero minimo verso un pensiero universale. E si capiscono cos\u00ec da una parte i suoi<\/em> Punti essenziali, opere elementari ma fondanti, e dall\u2019altra le<\/em> Cosmos\u2018 flags, bandiere per il mondo (e, perch\u00e9 no?, per il cosmo) in cui da un punto centrale si espandono cerchi concentrici di colore a invadere il tutto.<\/em>\u201d<\/p>\n \u201cLa mia bandiera<\/em> \u2013 afferma Lorenza Morandotti<\/strong> \u2013 \u00e8 anche<\/em> un\u2019antibandiera, perch\u00e9 non vuole dire<\/em> questo luogo \u00e8 mio<\/em>, quanto io sono qui in questo luogo, ho la mia identit\u00e0, ho la mia nazionalit\u00e0, ho la mia storia personale, individuale ma nella mia piccolezza so di essere parte di qualcosa di molto pi\u00f9 grande\u2026<\/em>Le bandiere storicamente sono simbolo di appartenenza, in pace e in guerra. Le mie Cosmos\u2019 Flags sono simbolo di un\u2019appartenenza allargata che ci accomuna nella ricerca dell\u2019essenziale. Fare proprio questo punto di vista pu\u00f2 essere utile per gestire i confini del pensiero, da un\u2019ottica di predominio, alla tutela condivisa. Tema sempre attuale<\/em>\u201d. (ph RobertoNoventa)<\/p>\n La storia di Cosmos\u2019 flags<\/em> prende avvio nel 2019 nell\u2019isola greca di Creta, durante l\u2019allestimento dell\u2019installazione site-specific<\/em> Ombelichi e Cosmi<\/em> che prevedeva oltre a una serie di Ombelichi, <\/em>ovvero piccole sculture in argilla dalla forma rotonda, anche otto Cosmos\u2019 Flags<\/em>. Da quella esperienza \u00e8 nata l\u2019idea di creare una performance<\/em>, selezionando dapprima i luoghi dove portare il suo messaggio, rendendo omaggio a chi ha lasciato testimonianze positive del suo passaggio. Le bandiere, inizialmente pensate con otto temi diversi (ne sono previsti pi\u00f9 degli stati del mondo, tutti diversi gli uni dagli altri), hanno quindi iniziato a viaggiare e a essere fotografate, a volte con l\u2019ausilio di professionisti, a volte grazie all\u2019aiuto di compagni di viaggio o di amici incontrati casualmente, a volte in autonomia con il proprio smartphone.<\/p>\n In questo suo muoversi tra i vari siti si \u00e8 instaurata con le persone una profonda empatia che \u00e8 diventata parte integrante dell\u2019azione e vol\u00e0no del messaggio che queste bandiere vogliono trasmettere.<\/p>\n Il percorso espositivo si compone di una selezione di Cosmos\u2019 flags,<\/em> oltre a fotografie e video che fanno rivivere la performance<\/em> cos\u00ec come si \u00e8 svolta nelle varie nazioni. Lungo la salita all\u2019interno della torre che porter\u00e0 sulla sommit\u00e0 del Castel Baradello, sul cui pennone svetter\u00e0 una enorme bandiera, s\u2019incontrano alcuni esempi della sua ricerca sviluppata negli ultimi due decenni e che figurano come segnali anticipatori delle Cosmos\u2019 flags<\/em>; dalle Anime<\/em>, figure sottili in porcellana, quasi fantasmi, che nascono per caso ma che diventano strumento di narrazione, alle opere tridimensionali dove l\u2019autrice si sofferma sulla materia, sia essa \u2018terra\u2019, come nel caso di Omaggio alla Terra<\/em>, una ciotola di argilla pronta ad accogliere una offerta, sia essa \u2018sasso\u2019, come nelle Transformazioni<\/em> dove dalla pesante pietra di fiume nasce un velo di porcellana che si libra nel cielo, sia ancora \u2018sabbia\u2019, come nelle due opere in piena consonanza con l\u2019ambito territoriale del Baradello; entrambe, infatti, si compongono con le sabbie reperite in loco: quelle cio\u00e8 della Materia oscura<\/em> nella vecchia Cava di Camerlata e quelle dell\u2019Impronta, <\/em>che lega la materia oscura del cosmo alla luce della vita ben marcata da un\u2019impronta umana, sul fondo di una coppella esistente sulle rocce situate sotto il castello.<\/p>\n Non potevano inoltre mancare alcuni acquerelli della serie Infiniti infiniti <\/em>che hanno la facolt\u00e0 di risucchiare in un gorgo luminoso chi le osserva e allo stesso tempo il potere di liberarlo nello spazio infinito.<\/p>\n L\u2019opportunit\u00e0 di essere invitata nel Castel Baradello a Como si riferisce alla storia personale e artistica di Lorenza Morandotti. Como ha infatti ospitato nel 1982 la sua prima mostra, fresca di diploma all\u2019Accademia di Brera, che presentava alcune fotografie proprio del Baradello \u2013 esposte anche in questa occasione -, sulle quali aveva lavorato in camera oscura, sovraimponendo immagini che si rifacevano al linguaggio di artisti quali Christo, de Chirico, Magritte, Mondrian. Oltre a questo suo primo lavoro, saranno esposti i bronzi Vuoto al centro <\/em>e Graal<\/em>, sculture nate dal calco di una coppella neolitica scavata in un masso erratico incontrato in Valle Intelvi, tracce di cui \u00e8 ricco anche il Parco Spina Verde dove sorge il Castel Baradello. L\u2019emozione per il casuale incontro con quel piccolo vuoto intenzionale ha dato una svolta alla sua ricerca arrivata ora alle Cosmos\u2019 Flags<\/em>.<\/p>\n L\u2019ambiente naturale in cui si trova la torre offre inoltre a Lorenza Morandotti l\u2019opportunit\u00e0 di affidare al vento, come le bandiere di preghiera tibetane, il messaggio di cui sono portatrici. I bordi sono volutamente lasciati senza finitura, perch\u00e9 sfilacciandosi sotto l\u2019azione degli agenti atmosferici, ricordano la finitezza dell\u2019uomo.<\/p>\n \u201cPercepire dentro di s\u00e9<\/em> \u2013 dichiara Lorenza Morandotti \u2013 l\u2019allargamento dei confini di pensiero e di appartenza a qualcosa di pi\u00f9 grande, partendo dall\u2019infinitamente piccolo della nostra individualit\u00e0 (ombelico) all\u2019immensit\u00e0 degli universi (cosmo), oltre a un certo smarrimento, pu\u00f2 regalarci la responsabilit\u00e0 di dirigere al meglio le nostre azioni durante la breve vita terrena\u201d.<\/em><\/p>\n La mostra rimarr\u00e0 in calendario finoal 30 giugno, orari: sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 18.<\/p>\n Note biografiche<\/strong><\/p>\n Lorenza Morandotti<\/strong> vive e lavora a Milano. Si \u00e8 diplomata al Liceo Artistico e successivamente all\u2019Accademia di Belle Arti di Brera. Partendo dalla folgorazione con il casuale incontro con l\u2019argilla, ha siglato un rapporto intenso con molte materie, che spesso trova nella natura, sviluppandone i processi generativi, soprattutto in senso metaforico. La pratica della meditazione le ha permesso di approfondire ulteriormente la propria ricerca che abbraccia una spiritualit\u00e0 allargata senza tempo e senza luogo. Coniuga arcaico e contemporaneo in forme semplici e essenziali. Utilizza argille, pietre, sabbie, bronzo, tessuto, vetro e pigmenti. Interagisce con scultura, pittura e mezzi digitali. Si esprime anche con libri d\u2019artista; ha pubblicato due \u201cdiari emotivi\u201d, per offrire testimonianza di momenti di insight che l\u2019hanno trasformata.<\/p>\n Del suo lavoro dice: \u201cGuardo le continue trasformazioni delle materie naturali che incontro e le associo a quelle interiori, non tangibili.\u00a0 Contemplando imparo\u2026gli opposti sono sempre in relazione e la realt\u00e0 fisica per me \u00e8 una inesauribile fonte di ispirazione. Nel lavoro cerco origini e senso, mi aiuta a collocarmi; persa nella moltitudine mi ritrovo nell\u2019essenzialit\u00e0 dei primi segni lasciati dall\u2019uomo, firme anonime ma intenzionali, testimoni di vita. Con determinazione quasi etica seguo la via di diffondere la forza immensa del \u201csacro poco\u201d e delle semplicit\u00e0 raggiunte. Le forme semplici mi connettono alla forza degli archetipi che nell\u2019estrema sintesi contengono tutto, uniscono dilatando tempo e spazio. Ho reso il vuoto una presenza percepibile, uno spazio prezioso, a volte misterioso, che spesso sfugge\u201d.<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Como – Nell’antica torre di origine medievale edificata da Federico Barbarossa, \u00e8 ospitata la personale di Lorenza Morandotti, dal titolo Cosmos\u2019 Flags. L\u2019esposizione documenta la nascita e lo sviluppo di una performance diffusa nel tempo e nello spazio, che consiste nel viaggio di una bandiera, portata dal suo alfiere, ovvero la stessa artista, fotografata mentre […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":74291,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,42,64],"tags":[],"yoast_head":"\n