{"id":74311,"date":"2024-05-27T09:30:06","date_gmt":"2024-05-27T07:30:06","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=74311"},"modified":"2024-05-24T09:55:50","modified_gmt":"2024-05-24T07:55:50","slug":"robert-capa-lopera-1932-1954-in-mostra-a-milano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/robert-capa-lopera-1932-1954-in-mostra-a-milano\/","title":{"rendered":"\u201cRobert Capa. L\u2019Opera 1932-1954″ in mostra a Milano"},"content":{"rendered":"
Milano – Si \u00e8 aperta al Museo Diocesano di Milano la retrospettiva \u201cRobert Capa. L\u2019Opera 1932-1954, che ripercorre le tappe principali della carriera del fotografo di guerra, dagli esordi nel 1932 fino alla morte avvenuta nel 1954 in Indocina per lo scoppio di una mina.<\/p>\n
La mostra, a cura di Gabriel Bauret, si compone di \u00a0300 opere selezionate dagli archivi dell\u2019Agenzia Magnum Photos, intende rivelare il temperamento e le sfaccettature di un personaggio passionale e sfuggente, insaziabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportage.<\/p>\n
Di lui cos\u00ec scrisse Henri Cartier-Bresson: \u201cPer me, Capa indossava l\u2019abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all\u2019apice della sua gloria\u201d. <\/em><\/p>\n La rassegna si svolge cronologicamente fornendo uno sguardo dettagliato sul percorso artistico e professionale di uno dei fotografi pi\u00f9 influenti del ventesimo secolo, esplorando i suoi scatti pi\u00f9 iconici, e al contempo delineando il metodo di lavoro che Capa utilizzava, dal quale trapela la complicit\u00e0 e l\u2019empatia che il fotografo riservava ai soggetti ritratti, soldati ma anche civili, sui terreni di scontro in cui ha maggiormente operato. Nell\u2019intento del curatore, il progetto vuole porre l\u2019accento sulla dimensione umanista di Robert Capa, sulle altre angolazioni verso cui dirige il suo obiettivo: le popolazioni vittime dei conflitti, i bambini, le donne.<\/p>\n Afferma Gabriel Bauret: \u201cSe le fotografie di guerra plasmano la leggenda di Capa, nei suoi reportage lo vediamo anche guardare la realt\u00e0 da diversi punti di vista, concentrandosi su quelli che il fotografo Raymond Depardon definiva \u201ctempi deboli\u201d, in contrapposizione ai tempi forti che solitamente mobilitano l\u2019attenzione dei giornalisti e richiedono loro di essere i primi e pi\u00f9 vicini\u201d.<\/em><\/p>\n Nei \u201ctempi deboli\u201d le storie personali emergono dalla Storia universale, e il singolo si manifesta in tutta la sua umanit\u00e0.<\/p>\n L\u2019esposizione si articola in 9 sezioni tematiche – Fotografie degli esordi, 1932\u20131935; La speranza di una societ\u00e0 pi\u00f9 giusta, 1936; Spagna: l\u2019impegno civile, 1936\u20131939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati americani, 1943\u20131945; Verso una pace ritrovata, 1944\u20131954; Viaggi a est, 1947\u20131948; Israele terra promessa, 1948\u20131950; Ritorno in Asia: una guerra che non \u00e8 la sua, 1954\u00a0– che evocano l’impostazione cronachistica con cui i suoi reportage venivano pubblicati sulla stampa francese e americana dell’epoca.<\/p>\n Insieme alle fotografie, sono esposti in mostra una serie di documenti, pubblicazioni, un filmato e una registrazione sonora (l\u2019unica esistente con la voce di Capa) che permettono di dissipare l\u2019aura mitologica da cui \u00e8 avvolta la sua figura e tracciare i contorni di una vita il cui esito non \u00e8 sfuggito alla tragedia.<\/p>\n Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, curato dallo stesso Gabriel Bauret, con testi del curatore e di Michel Lefebvre. L\u2019esposizione che rimarr\u00e0 in calendario sino al 13 ottobre \u00e8 aperta al pubblico: marted\u00ec – domenica,10-18. Ingresso serale, luned\u00ec \u2013 domenica, 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Milano – Si \u00e8 aperta al Museo Diocesano di Milano la retrospettiva \u201cRobert Capa. L\u2019Opera 1932-1954, che ripercorre le tappe principali della carriera del fotografo di guerra, dagli esordi nel 1932 fino alla morte avvenuta nel 1954 in Indocina per lo scoppio di una mina. La mostra, a cura di Gabriel Bauret, si compone di […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":74313,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,12,64,1],"tags":[],"yoast_head":"\n