{"id":74340,"date":"2024-05-20T18:58:23","date_gmt":"2024-05-20T16:58:23","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=74340"},"modified":"2024-05-24T13:09:07","modified_gmt":"2024-05-24T11:09:07","slug":"archivi-grafici-in-mostra-m-a-x-museo-di-chiasso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/archivi-grafici-in-mostra-m-a-x-museo-di-chiasso\/","title":{"rendered":"\u201cArchivi Grafici\u201d in mostra m.a.x. museo di Chiasso"},"content":{"rendered":"

\"\"Chiasso –<\/strong> Una selezione di 300 opere compone la mostra \u201cArchivi Grafici\u201d i<\/em>n corso al m.a.x. museo. La rassegna, a cura di Mario Piazza e Nicoletta Ossanna Cavadini, propone una serie di lavori firmati da figure di grande rilievo nel mondo del graphic design, come Franco Grignani, Lora Lamm, Giovanna Graf, Simonetta Ferrante, Heinz Waibl, Bruno Monguzzi, Orio Galli, Vito Noto, materiale custodito negli archivi grafici del Centro Culturale Chiasso.<\/p>\n

L\u2019Archivio nasce nel corso di questi anni grazie a lasciti di artisti, graphic designer svizzeri e italiani di fama internazionale, oltre che tramite acquisizioni di opere d\u2019arte effettuate da appassionati dell\u2019arte e filantropi, nonch\u00e9 dall\u2019associazione Amici del m.a.x. museo.<\/p>\n

Tutti gli artisti dell\u2019esposizione sono stati protagonisti di monografiche al m.a.x. museo; tre di essi \u2013 Heinz Waibl, Orio Galli e Vito Noto \u2013 hanno affidato al Centro Culturale Chiasso il loro intero archivio, composto da disegni, schizzi, bozzetti, prove di stampa, manifesti, d\u00e9pliant, prototipi, altri \u2013 Lora Lamm, Bruno Monguzzi, Franco Grignani e Simonetta Ferrante \u2013 hanno invece donato nuclei importanti che rappresentano temi centrali del loro operato in grado di catalizzare il dibattito internazionale sulla grafica.<\/p>\n

La mostra anticipa e pone l\u2019accento sull\u2019apertura del CIAG, Centro Internazionale d\u2019Arte e Grafica,<\/strong> collocato di fronte al m.a.x. museo, in via Dante Alighieri 10, dove, dal 10 giugno,<\/strong> sar\u00e0 possibile consultare per motivi di studio i materiali conservati in archivio.<\/p>\n

Il CIAG ha lo scopo di rendere fruibile al pubblico il copioso materiale dell\u2019Archivio custodito dal Centro Culturale Chiasso, cos\u00ec che anche in un\u2019ottica futura le opere raccolte possano rappresentare un prezioso momento di consultazione, studio e approfondimento per cultori della materia, studiosi e studenti universitari e della SUPSI \u2013 Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.<\/p>\n

Grazie all\u2019importante patrimonio che negli anni \u00e8 andato costituendosi, il Centro Culturale Chiasso \u00e8 diventato un polo attrattivo a livello svizzero e internazionale per i temi legati alla grafica, al design e alla comunicazione visiva: gli archivi, nella loro articolazione di materiali e numero di opere, lo testimoniano anche attraverso l\u2019importanza dei prestiti effettuati per esposizioni e istituzioni di chiara fama avvenute negli ultimi tempi. Con quattordici anni di attivit\u00e0 museale pubblica (2010-2024), con il suo patrimonio artistico divenuto ormai identitario, il m.a.x. museo ha legato il suo nome anche a questa importantissima caratteristica di conservazione degli elaborati e dei materiali della grafica, che ne rafforza e al contempo ne concretizza la missione; oltre a ci\u00f2, il museo \u00e8 unico nel suo genere nell\u2019articolato panorama delle istituzioni cantonali. \u00c8 un momento molto significativo per ricordare quanto questi Archivi rappresentino una notevole pagina nella storia della grafica, facendo di Chiasso un tassello essenziale nell\u2019ambito della cultura del graphic design della cosiddetta cultura del \u201cswiss design\u201d nell\u2019asse Nord-Sud fra Zurigo e Milano.<\/p>\n

Affianca l\u2019esposizione una serie di eventi collaterali: oltre alle visite guidate gratuite, ai laboratori didattici e ai tradizionali appuntamenti (\u201cmamma, pap\u00e0 e beb\u00e8 al museo\u201d, \u201cnonni e nipoti al museo\u201d), sono in programma una conferenza con il co-curatore Mario Piazza (12 giugno) e un incontro-dibattito con Bruno Monguzzi (20 settembre). La mostra sar\u00e0 visitabile sino al 22 settembre. Orari al pubblico: marted\u00ec \u2013 domenica, 10 \u2013 12\/14 \u2013 18.<\/em><\/p>\n

\u00a0Gli artisti. Note biografiche.<\/strong><\/p>\n

Franco Grignani<\/strong> (1908-1999) graphic designer e artista di fama internazionale, studia architettura a Torino. La sua attivit\u00e0 artistica \u00e8 permeata da una continua osmosi fra architettura e fotografia, grafica e pittura. Grignani lavora come grafico per la grande committenza: per clienti quali Pirelli, Arnoldo Mondadori Editore, Fiat, Montecatini, Ermenegildo Zegna, disegna marchi e cura campagne pubblicitarie. Realizza centinaia tra annunci e pubblicit\u00e0 sul tema dell\u2019arte della stampa che rimarranno tra i capolavori della grafica italiana. Appartengono proprio al nucleo di Alfieri e Lacroix, oltre all\u2019house organ e alla pubblicit\u00e0 per la casa farmaceutica Domp\u00e8, le opere che sono esposte in mostra, unitamente alle coloratissime grafiche d\u2019arte in serigrafia relative agli sviluppi seriali legati al calcolo quantistico (rotazioni, torsioni, progressioni e deformazioni). Nel 2019, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Franco Grignani (1908-1999). Polisensorialit\u00e0 fra arte, grafica e fotografia.<\/p>\n

Lora Lamm<\/strong> (Arosa, 1928) una delle grafiche pi\u00f9 apprezzate e affermate a livello internazionale. Formatasi alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, tra il 1953 e il 1962 lavora a Milano per l\u2019Ufficio pubblicit\u00e0 de La Rinascente, diventandone una figura di riferimento dallo stile personale e inconfondibile che ha caratterizzato l\u2019epoca dello \u201cstile d\u2019impresa\u201d del secondo dopoguerra. Sono esposti in mostra i manifesti realizzati in questo decennio e donati dalla stessa grafica alla Collezione del m.a.x museo unitamente alle preziose carte da imballo e ai bozzetti preparatori per campagne pubblicitarie. Nel 2013, il m.a.x. museo le ha dedicato una mostra monografica intitolata Lora Lamm. Grafica a Milano 1953-1963.<\/p>\n

Giovanna Graf<\/strong> (1930-2012) grafica e illustratrice svizzera formatasi alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, ha affiancato Lora Lamm nell\u2019Ufficio pubblicit\u00e0 de La Rinascente e ha poi lavorato con Simonetta Ferrante a Milano tra il 1961 e il 1971. Si propongono i suoi elaborati grafici per la pubblicit\u00e0 de La Rinascente dallo stile descrittivo, molto illustrato e colorato. Questi materiali d\u2019archivio sono stati donati dagli eredi al m.a.x. museo dopo la sua morte. Nel 2017, il m.a.x. museo ha esposto i suoi lavori nella mostra intitolata La Rinascente. 100 anni di creativit\u00e0 d\u2019impresa attraverso la grafica.<\/p>\n

Simonetta Ferrante<\/strong> (1930) Dopo gli studi alla Central School of Arts a Londra, inizia la sua attivit\u00e0 in graphic design presso Max Huber e Pier Giacomo Castiglioni. Durante la sua carriera ha lavorato anche per grandi marchi come i Supermercati Esselunga, Galgano, Fotorex, Elettrocarbonium, Mondadori e Rizzoli, e ha collaborato a molti allestimenti fieristici, come i padiglioni Rai e Montecatini per la Fiera di Milano. Ma altrettanto significativa \u00e8 la sua ricerca artistica: per ben sessanta anni Ferrante ha saputo distinguersi per un singolare percorso costantemente volto alla ricerca della memoria del visibile, come le sue celebri opere calligrafiche e di scrittura espressiva che saranno esposte in mostra. Nel 2016, il m.a.x. museo le ha dedicato una mostra monografica intitolata Simonetta Ferrante. La memoria del visibile: segno, colore, ritmo e calligrafie.<\/p>\n

Heinz Waibl<\/strong> (1931-2020), \u00e8 annoverato dalla critica tra i pi\u00f9 importanti protagonisti della comunicazione visiva del Novecento, per il suo linguaggio creativo e innovativo che ancora oggi risulta incredibilmente attuale. Waibl trova le sue radici nella scuola bauhausiana e nella Konkrete Kunst, poi riletta anche seguendo gli insegnamenti di Max Huber; la sua grafica ha segnato un\u2019epoca in quel crogiuolo che \u00e8 stata la Milano del secondo dopoguerra con l\u2019intreccio di relazioni fra la Svizzera e l\u2019Italia. Fra le sue pi\u00f9 note collaborazioni quelle per Rai, Mas, La Rinascente, Atkinsons, Olivetti, Pirelli, Flos, BTicino. Dopo un lungo periodo negli USA e in Sudafrica, collaborando con Vignelli in Unimark International, rientra a Milano e fonda lo studio \u201cSigno\u201d. Heinz Waibl con Laura Micheletto ha donato al m.a.x. museo tutto l\u2019archivio grafico, composto anche dalla sua importante biblioteca. In mostra sono esposti artefatti grafici, importanti manifesti, bozzetti per logo e la rivista \u00abPagina\u00bb, cos\u00ec come interessanti elaborati di ricerca tipografica e visiva stampati in Letterpress. Nel 2014, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Heinz Waibl. Graphic designer. Il viaggio creativo.<\/p>\n

Bruno Monguzzi<\/strong> (1941), graphic designer che si \u00e8 distinto a livello internazionale. Ha studiato arti decorative a Ginevra, poi grafica a Londra e nel 1961 ha collaborato con lo Studio Boggeri a Milano. Nel 1963 \u00e8 stato chiamato a Parigi dove con Jean Widmer rielabora l\u2019identit\u00e0 visiva del Mus\u00e9e d\u2019Orsay. Dal 1987 al 2004 \u00e8 stato Art Director del Museo Cantonale d\u2019Arte realizzando una mirabile produzione di manifesti per la cultura; nel 1991 ha disegnato la nuova identit\u00e0 visiva per l\u2019Amministrazione cantonale. Dal 2001 al 2009 ha curato l\u2019immagine dell\u2019Ufficio cultura del Comune di Chiasso. \u00c8 stato insignito di molti premi internazionali, tra cui il Premio Bodoni (1971), successivamente la Gold Medal del New York Art Director\u2019s Club, nel 1990 il Premio Yusaku Kamekura e dieci anni dopo la Gold Medal della Toyama Biennal. Nel 2003 gli \u00e8 stata conferita a Londra la Honorary Royal Designer of Industry da parte della Royal Society of Arts. In mostra sono esposti i manifesti pi\u00f9 iconici realizzati da Bruno Monguzzi per la cultura, che costituiscono un tassello fondamentale della scuola svizzera di graphic design. Nel 2011, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Bruno Monguzzi. Cinquant\u2019anni di carta.<\/p>\n

Orio Galli<\/strong> (1941) grafico, pittore, illustratore, calligrafo e disegnatore satirico. La cifra grafica di Galli sta nella continua dialettica fra segno libero e segno strutturato, fra informalit\u00e0 e geometria, tra improvvisazione e disciplina. La passione per la calligrafia e la gestualit\u00e0 porta Galli a dare ai suoi lavori grafici una impronta spesso pittorica, con forte sensibilit\u00e0 cromatica. Lega il suo nome al manifesto Ticino: terra d\u2019artisti (1984). Molti sono gli elaborati grafici svolti per la Confederazione: dai prospetti di votazione ai manifesti per il 700esimo, alla corporate identity per aziende, logo studiati per le imprese, stemmi per i Comuni del Cantone Ticino, oltre che d\u00e9pliant e brochure per enti turistici e la grafica per le pubblicazioni librarie. Nella mostra saranno esposte opere che mostrano il processo ideativo nella progettazione grafica, come i manifesti che hanno caratterizzato la sua carriera e lavori di ricerca artistica sul segno, il grafismo la calligrafia. Nel 2023, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Orio Galli, grafica e grafismi.<\/p>\n

Vito Noto<\/strong> (1955). La sua vasta produzione si articola fra product design, industrial design e visual design. Si diploma alla Scuola Politecnica del Design di Milano e poi compie esperienze professionali a Oberdorf, Amburgo e Parigi. Apre quindi il suo studio a Cadro nel 1982 dove si dedica a progetti di rilevanza nel settore industriale, cos\u00ec come nell\u2019ambito labo-medicale, alla corporate identity e al branding design. Fondamentale nella produzione artistica di Vito Noto \u00e8 l\u2019idea dell\u2019interazione tra uomo e prodotto. Celebri sono i suoi progetti di industrial design e di domotica, ma anche altri suoi brevetti che spaziano dalla serie di orologi da muro e da polso fino a temperini, al disegno di francobolli e medaglie commemorative, oggetti che hanno ricevuto premi e riconoscimenti e che saranno esposti in mostra. Vito Noto \u00e8 stato insignito del premio Design Preis Schweiz (1995), Compasso d\u2019Oro (1991 e 1994), I\u2019F Die Gute Industrieform (1985 e 1990), ADI Design Index (2000, 2002 e 2016) e A\u2019Design Awards (2017). Nel 2022, il m.a.x. museo gli ha dedicato una mostra monografica intitolata Vito Noto. Quarant\u2019anni di grafica e design. Il senso delle idee.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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