{"id":74701,"date":"2024-06-26T10:00:30","date_gmt":"2024-06-26T08:00:30","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=74701"},"modified":"2024-06-25T11:31:00","modified_gmt":"2024-06-25T09:31:00","slug":"ospita-dal-21-giugno-al-29-settembre-2024","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ospita-dal-21-giugno-al-29-settembre-2024\/","title":{"rendered":"Robert Ku\u015bmirowski al MAMbo"},"content":{"rendered":"
Bologna<\/strong> – In occasione del 44\u00b0anniversario della strage di Ustica, il MAMbo \u2013 Museo d\u2019Arte Moderna<\/strong>\u00a0 nello spazio della Sala delle Ciminiere, la mostra Robert Ku\u015bmirowski<\/strong>. P E R S O [A] N O M A L I A<\/em>,<\/em> a cura di <\/span>Lorenzo Balbi e Marinella Paderni. (ph Ritratto Robert Kusmirowski \u00a9 Marcin Szwaczko)<\/em> Sul filo di questa evocazione, Ku\u015bmirowski<\/strong> esplora la complessit\u00e0 del ricordo e dell’oblio attraverso grandi installazioni, ideate per la Sala delle Ciminiere del MAMbo, in cui si combinano<\/span> elementi visivi, sonori e sensoriali. La serie di ambienti, di diversa natura e per la maggior parte inediti, dialogano tra loro creando un ponte tra passato e presente che g<\/span>enera nello spazio museale un\u2019atmosfera sospesa ed enigmatica.<\/p>\n Le installazioni sono state costruite dall\u2019artista utilizzando elementi e arredi in parte provenienti dal suo archivio e in parte scelti da Freak And\u00f2 Antiquariato Modernariato Design<\/span>, partner tecnico della mostra.<\/p>\n Un lungo lavoro di ricerca ha preceduto la selezione degli oggetti, trasformati in simboli carichi di significato. Assemblati<\/span> in situ in ambientazioni rammemoranti ed elusive, ricordano reticolati archivistici segreti nell\u2019opera inedita Portier<\/span>, un ufficio dell\u2019aviazione civile tedesca degli anni Trenta in Luft Hansa, un antico cinematografo in DUSTribute o<\/span> una scatola delle meraviglie nell\u2019installazione Cosmorama, qui ripresentata dopo la sua prima esposizione italiana del 2010. (ph Interakcje Festiwal \u00a9-Daria Krason)<\/em><\/p>\n Visitando la mostra il pubblico entra in un limbo senza tempo dove la fusione tra memoria collettiva e intima immaginazione porta a una sospensione spazio-temporale che si fa portavoce delle complesse dinamiche tra vita, storia, potere e verit\u00e0.<\/p>\n L\u2019arte di Robert Ku\u015bmirowski si distingue per la sua singolarit\u00e0 nell\u2019esplorare il potenziale non completamente liberato o espresso degli oggetti che abitano le nostre vite, restituendo loro la possibilit\u00e0 di rilasciare quell\u2019eccedenza di senso che l\u2019assuefazione, l\u2019incuria e la denutrizione intellettuale delle persone non ha del tutto sottratto loro. Si tratta di oggetti che hanno perduto la loro posizione nella storia, che sono scivolati in non-luoghi sfumati tra la dimenticanza e l\u2019oblio, spesso relegati in soffitte, depositi, mangiati dalla polvere e dal tempo. (ph WATERFRAME 2008 \u00a9 Kusmirowski Robert)<\/em><\/p>\n Sono cose che sembrano contare ormai poco o nulla nella scala valoriale di una societ\u00e0 che predilige la novit\u00e0 e la compiacenza tecnica, se non fosse per il loro coefficiente di ricordo o perch\u00e9 emanano un effluvio di passato. Possono essere effetti della memoria collettiva e frammenti di storie personali come arredi domestici, libri, articoli professionali e strumenti di vario genere, componenti industriali prodotti in serie o pezzi unici, costruiti artigianalmente quando ancora il pensiero tecnico-scientifico non riduceva la comprensione della cosa. Scomparsi dalla nostra visua<\/span>le, sono diventati oggetti ovvi, logorati dall\u2019abitudine e dallo sguardo oggettivizzante. Dietro a questa apparente banalit\u00e0 si cela il reale con il suo vuoto di relazioni e il disegno storico delle forze produttive e sociali che hanno contribuito alla loro reificazione in prodotti con una data di scadenza. Ma \u00e8 proprio questa loro ovviet\u00e0 a diventare il soggetto di un processo culturale di riabilitazione, poich\u00e9 il senso degli eventi importanti della vita rimane sempre attaccato alle cose. <\/span><\/p>\n Sfumando i confini tra verit\u00e0 e messa in scena, l\u2019artista polacco ri-costruisce il presente attraverso l\u2019impronta del passato impressa dagli eventi. Un\u2019operazione di disvelamento dell\u2019autenticit\u00e0 delle cose mediante la loro esperienza nello spazio e nel tempo dell\u2019arte, la quale consente agli oggetti la libert\u00e0 dell\u2019immaginazione e la possibilit\u00e0 di esprimere l\u2019eco di qualcosa che non \u00e8 stato pienamente vissuto o che si \u00e8 lasciato altrove. (ph Frame film DUSTribute \u00a9 Gunter Richard Wett)<\/p>\n Robert Ku\u015bmirowski. PERSO[A]NOMALIA sar\u00e0 visitabile sino al 29 settembre. Orari di apertura al pubblico: m<\/span>arted\u00ec e mercoled\u00ec 14 \u2013 19; gioved\u00ec 14 \u2013 20; venerd\u00ec, sabato, domenica e festivi 10 \u2013 19.<\/em><\/p>\n * Copertina (ph Interakcje-Festiwal-\u00a9-Dariusz-Kolek)<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Bologna – In occasione del 44\u00b0anniversario della strage di Ustica, il MAMbo \u2013 Museo d\u2019Arte Moderna\u00a0 nello spazio della Sala delle Ciminiere, la mostra Robert Ku\u015bmirowski. P E R S O [A] N O M A L I A, a cura di Lorenzo Balbi e Marinella Paderni. (ph Ritratto Robert Kusmirowski \u00a9 Marcin Szwaczko) La […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":74709,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nLa personale dell\u2019artista polacco, fa eco al tragico evento del 27 giugno 1980 affidando al linguaggio del contemporaneo una riflessione sulla memoria collettiva in un particolare momento di ripiegamento della storia su se stessa. Nel titolo dell\u2019esposizione si rintracciano <\/span>i temi dello smarrimento e della perdita accentuati nella loro gravit\u00e0 dall\u2019anomalia dell\u2019epoca che stiamo vivendo.<\/p>\n