{"id":75851,"date":"2024-10-19T18:07:44","date_gmt":"2024-10-19T16:07:44","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=75851"},"modified":"2024-10-19T18:07:44","modified_gmt":"2024-10-19T16:07:44","slug":"giusto-merito-a-federico-barocci","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/giusto-merito-a-federico-barocci\/","title":{"rendered":"Giusto merito a Federico Barocci"},"content":{"rendered":"
Urbino –<\/strong> Federico Barocci<\/strong> (Urbino 1574-1631), le cui opere sono in mostra a Palazzo Ducale della citta che gli diede i natali, raggiunge l’apice della sua carriera con l’ultimo duca, Francesco Maria, di cui \u00e8 intimo amico. Barocci rappresenta il maggior testimone in Italia e in Europa della corte di Urbino.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n La carriera prende importanza a Roma ammirato anche dall’ormai anziano Michelangelo. Nella sua crocifissione in primo piano ci sono il vitello, il cappello di paglia della giovane contadina e poi sfocati, perch\u00e9 posti nella volta celeste soltanto a pochi gradini dalla gente di strada, la giovane Maria e i santi ad accoglierla. Barocci discende da una famiglia di artigiani, famosi per essere grandi orologiai, artisti e uomini di legge. Federico, nel suo percorso pittorico, trae ispirazione da Raffaello e Tiziano. Nella maggior parte dei ritratti mostra come la cerchia degli amici a lui pi\u00f9 intimi gravitino attorno al duca.
\nLo spirito che si raccoglie nelle sue opere lo si nota soprattutto negli oratori poich\u00e9 come Caravaggio i suoi personaggi sono presi dalla strada, quindi si accomuna con il quotidiano.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n
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