{"id":75970,"date":"2024-11-08T12:30:31","date_gmt":"2024-11-08T11:30:31","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=75970"},"modified":"2024-11-07T16:01:52","modified_gmt":"2024-11-07T15:01:52","slug":"appuntamenti-dall8-novembre-2024","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dall8-novembre-2024\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dall’8 novembre 2024"},"content":{"rendered":"

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\"\"Domodossola –<\/strong> \u201cPassi silenziosi nel bosco. Nicola Magrin incontra Hugo Pratt<\/em>\u201d \u00e8 la mostra che apre, dal 16 novembre, la seconda parte della IV edizione del Festival dell\u2019illustrazione Di-Se, Di-Segnare il territorio<\/em>. La rassegna sar\u00e0 allestita nella sala del Refettorio del Collegio Mellerio Rosmini con inaugurazione alle 17. Le tavole del maestro Hugo Pratt, uno degli autori di fumetti pi\u00f9 noti del mondo, dialogheranno con gli acquarelli di Nicola Magrin, artista e illustratore per tanti grandi autori, da Primo Levi a Paolo Cognetti, da Jack London a Robert Macfarlane. A esplorare e (s)velare il cammino, i testi di Marco Steiner, scrittore e studioso, uno dei pi\u00f9 stretti collaboratori di Pratt. Passi silenziosi nel bosco<\/em> \u00e8 un percorso che intreccia Natura e Storia, temi che hanno da sempre affascinato Pratt e che sono fondanti della ricerca artistica di Magrin. Un dialogo tra due artisti accomunati da una profonda sensibilit\u00e0 e connessione spirituale verso la natura e la complessit\u00e0 delle culture indigene. La mostra sar\u00e0 visitabile sino al 2 febbraio nei seguenti giorni e orari:venerd\u00ec 16-19, sabato e domenica 10-13 \/ 15.30 -18.30.<\/em> Aperture straordinarie 30 e 31 dicembre, 2 e 3 gennaio, 10-13 15.30-18.30. Visite guidate su prenotazione amossola2015@gmail.com<\/a>. Per conoscere gli eventi collaterali in calendario consultare: IG Associazione Musei d\u2019Ossola, <\/a>FB Associazione Musei d\u2019Ossola<\/a> | Di-Se<\/a><\/p>\n

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\"\"San Donato Milanese \u2013<\/strong> \u00a0Una “doppia personale” celebra il dialogo tra due artisti milanesi, Stefano e Filippo Soddu,<\/strong> che non solo condividono un profondo legame familiare e un cognome, ma anche una conoscenza e una sensibilit\u00e0 verso l\u2019arte, interpretate e rese vive attraverso mezzi e visioni differenti. Stefano Soddu, nato nel 1946 e scultore, Filippo Soddu, classe 1973 pittore, apparentemente non mostrano similitudini estetiche. Eppure, i loro mondi, sembrano attratti da una forza comune che li avvicina. Questa gravit\u00e0 invisibile \u00e8 l\u2019arte del “taglio”, un gesto primordiale che entrambi usano per dare vita a materia e colore, intrecciando le proprie opere con un ritmo che pare scandire un dialogo silenzioso tra il ferro e la carta, tra l\u2019ossidazione e i pigmenti. La mostra intende presentare Stefano e Filippo Soddu come due spiriti affini e indipendenti, due voci che cantano la loro immaginazione con accenti diversi ma con un\u2019identica sincerit\u00e0, accompagnando il visitatore in un viaggio fatto di superfici che si piegano, colori che si frantumano e ombre che si rincorrono. Una celebrazione della poesia silenziosa che nasce quando il gesto e la materia si incontrano. L’esposizione \u00e8 aperta al pubblico da luned\u00ec a venerd\u00ec dalle 9 alle 18.30; sabato 9-12.30 \/ 14.30-18.30; domenica 10-12.30 \/ 15 -19.<\/em><\/p>\n

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\"\"Origgio –<\/strong> Monsignor Daniel Estivill, canonico del capitolo di San Pietro sar\u00e0 ospite dell\u2019incontro \u201cLa porta del bene e del male. Iconografia e iconologia<\/em>\u201d organizzato a villa Borletti questa sera (8 novembre). L\u2019appuntamento inserito nell\u2019ambito della mostra in corso \u201cLuciano delle Porte\u201d<\/em>, ossia dedicata allo scultore Minguzzi, avr\u00e0 inizio alle 21 nello spazio espositivo di via Dante. Ingresso libero. La monografica che presenta opere di rilievo del grande maestro potr\u00e0 essere visitata sino al 1\u00b0 dicembre nei weekend con inizio visite alle 9.30, 10.30, 16, 17 e 18<\/em>, con prenotazione sul sito https:\/\/www.borlettioriggio.<\/p>\n

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\"\"Sulmona –<\/strong> Si svolger\u00e0 il 9 novembre la premiazione della 51^ edizione del Premio Sulmona. La cerimonia, culmine della rassegna organizzata da Il Quadrivio, Circolo d\u2019Arte e Cultura e diretta da Ivan D\u2019Alberto, curatore e storico dell\u2019arte contemporanea \u00e8 in programma al Teatro \u201cMaria Caniglia\u201d, alle 11. Questa edizione ha come tema To THINK \u2013 l\u2019arte libera la mente<\/em> e a differenza delle precedenti ha una struttura differente: il Premio, con una selezione di 25 artisti under 45, italiani e stranieri, e tre sezioni denominate Omaggio, Accademia e Territorio. L\u2019obiettivo di Ivan D\u2019Alberto \u00e8 quello di attivare intorno al Premio una rete di relazioni capace di riconsegnare alla storica manifestazione il giusto ruolo culturale all\u2019interno del territorio abruzzese e un rinnovato interesse da parte del sistema dell\u2019arte nazionale. Altra novit\u00e0 \u00e8 la scelta di dar vita ad una mostra \u201cdiffusa\u201d. Le opere infatti non sono esposte solo nel Polo Museale Civico-Diocesano di Santa Chiara, sede storica del Premio, ma anche nel Complesso Civico Museale della Santissima Annunziata e negli spazi espositivi de La Rotonda. Le mostre, a ingresso libero, potranno essere visitate fino al 30 novembre nei seguenti orari: dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 18.30 dal marted\u00ec alla domenica.<\/em> (Lea Contestabile, Il mio paese delle donne, foto di Guido Orante Contestabile foto e courtesy dell\u2019artista).<\/p>\n

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\"\"Torino \u2013<\/strong> Con la mostra intitolata “Arrivare in tempo<\/em>“, la Pinacoteca Agnelli omaggia l\u2019artista Salvo<\/strong> (Leonforte 1947 \u2013 Torino 2015), mettendo in evidenza come la sua pittura – nei grandi cicli tematici ripetuti, nell\u2019attenzione verso i temi della storia dell\u2019arte e nello studio della luce – sia sempre stata in continuit\u00e0 con le sue prime ricerche concettuali. Realizzata in stretta collaborazione con l\u2019Archivio Salvo, la mostra \u00e8 focalizzata su alcuni dei motivi fondamentali della ricerca dell\u2019artista: il concetto di ripetizione nell\u2019esplorazione di motivi ricorrenti, inteso sia come tecnica pittorica sia come urgenza concettuale; la riflessione sulla pittura come linguaggio e sul linguaggio come arte; il rapporto tra storia dell\u2019arte e sguardo sulla quotidianit\u00e0. Salvo, uno degli artisti pionieri del secondo Novecento italiano, si \u00e8 posto in modo indipendente rispetto a correnti e tendenze, mantenendo sempre un\u2019attenzione particolare per i soggetti e i linguaggi della storia dell\u2019arte. In virt\u00f9 di questo rapporto privilegiato, la sua mostra monografica in Pinacoteca si estender\u00e0 per la prima volta oltre gli spazi espositivi del terzo piano, dialogando con la collezione permanente all\u2019interno dello spazio. La mostra, accompagnata da una pubblicazione dedicata rimarr\u00e0 in calendario sino al 25 maggio, dal marted\u00ec alla domenica 11 \u2013 19.<\/em> (ph. Courtesy Collezione Lucien Bilinelli Milano)<\/p>\n

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\"\"Milano –<\/strong> La “testa mozza” \u00e8 una delle tematiche pi\u00f9 inquietanti e attraenti della storiografia artistica. Un\u2019accurata selezione di opere ispirate a questa iconografia, dall\u2019antichit\u00e0 ai giorni nostri, \u00e8 esposta alla galleria BKV Fine Art di Milano nella mostra \u201cPerdere la Testa\u201d. I<\/em>l percorso espositivo, presenta 64 opere \u2013 dai seguaci di Andrea Solario a Bertozzi&Casoni, da Giuseppe Vermiglio a Julian Schnabel, da Vik Muniz a Mario Balassi, e ancora da Arturo Martini a Claude Vignon \u2013 intende riflettere sul cambiamento di paradigma avvenuto nel mondo contemporaneo rispetto all\u2019idea di infliggere violenza, e anche rispetto al modo in cui noi, spettatori, la contempliamo oggi. Un\u2019imponente tela barocca di Giovanni Battista Maino raffigurante Salom\u00e8 con la testa del Battista accoglie lo spettatore all\u2019ingresso della galleria, un percorso ricco di suggestioni che si sprigionano lungo tutto il percorso. L\u2019esposizione, allestita nella sede di Via Fontana, potr\u00e0 essere visitata sino al 20 novembre. Orari al pubblico: luned\u00ec – venerd\u00ec: dalle 10 alle 1<\/em>8, solo su appuntamento t. +39 0289691288.<\/p>\n

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\"\"Milano –<\/strong> Un progetto espositivo che invita a riflettere su un\u2019idea di scultura intesa come rimodulazione dello spazio fisico attraverso opere la cui tridimensionalit\u00e0 nasce dalla alterazione della percezione visiva quello in mostra alla galleria A arte Invernizzi di Milano. L\u2019esposizione intitolata \u201cDimensionare lo spazio\u201d<\/em>, a cura di Lorenzo Madaro, si concentra sui perimetri e sugli ambiti di ricerca di una scultura e di una pittura in grado di generare riflessioni sulla forma e lo spazio. Gli artisti protagonisti della mostra investigano le radici proprie del linguaggio, esplorando la luce e il dinamismo, la geometria e il suo collasso, ma anche il rapporto tra la bidimensionalit\u00e0 della parete e lo sguardo espanso dell\u2019architettura, esplicitando le specificit\u00e0 che la scultura ingloba costantemente. Artisti in mostra: Gianni Asdrubali, Nicola Carrino, Gianni Colombo, Lesley Foxcroft, Igino Legnaghi, Francois Morellet, Arcangelo Sassolino, Mauro Staccioli, David Tremlett, Antonio Trotta, Grazia Varisco e Michel Verjux.<\/strong> L\u2019esposizione, ospitata nella sede dello spazio di via Scarlatti, continuer\u00e0 sino al 21 novembre, orari: da luned\u00ec a venerd\u00ec, 15-19, sabato su appuntamento.<\/em><\/p>\n

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\"\"Gemonio –<\/strong> In occasione della giornata dedicata alla collezione permanente del Museo Bodini \u00e8 in programma, il 10 novembre (alle 11), la presentazione di nuovi lavori entrati nella raccolta. Dell\u2019artista gemoniese, si potranno ammirare il Pontefice<\/em> realizzato a tempera datato 1960, unica testimonianza della sua produzione giovanile pittorica presente nello spazio museale; due medaglie in bronzo<\/em>, un\u2019opera grafica<\/em> e un disegno<\/em> preparatorio con soggetto il Martirio di San Matteo per le vetrate che l\u2019artista ha realizzato per il Duomo di Monza<\/em> agli inizi degli anni Novanta. Tra le opere donate, firmate da artisti di rilievo del panorama contemporaneo, si aggiungono un corpus di acqueforti del maestro incisore milanese Pietro Diana,<\/strong> un disegno del viggiutese Nino Cassani<\/strong> e opere su carta dello scultore gemoniese, Antonio Franzetti, <\/strong>tra i fondatori del Museo stesso; un quadro della pittrice Carola Mazot<\/strong> e un disegno di Ambrogio Barili<\/strong>. Vestizione del samurai<\/em> \u00e8 la scultura del 2005 che l\u2019artista di Varallo Sesia Claudio Bonomi<\/strong> ha donato alla collezione del Museo. In esposizione anche le figure, ispirate alle medaglie di Bodini, create dalla scenografa Anusc Castiglioni<\/strong>. Nell\u2019ambito della mostra, in calendario sino al 1\u00b0 dicembre, vengono proposti due laboratori didattici<\/strong> per adulti. Il primo in calendario il 30 novembre alle 10, da titolo \u201cScintille: l\u2019armonia tra oro e ferro\u201d, sar\u00e0 tenuto da Bonnie Broussard, moglie e assistente d\u2019atelier di Matthew Broussard. Il 15 dicembre alla stessa ora sar\u00e0 la volta di \u201cParole scolpite\u201d con Ars Poetica. Laboratorio esperienziale di Arte e Scrittura poetica con Metodo Caviardage\u00ae. La partecipazione ai laboratori \u00e8 con prenotazione didattica.museobodini@gmail.com<\/a> \u2013 3397596939. La mostra sar\u00e0 visitabile sino al 1\u00b0 dicembre\u00a0 il sabato e la domenica 10.30-12.30\/15-18.<\/em><\/p>\n

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\"\"Comabbio<\/strong><\/span> –<\/strong> Un tema, quello dedicato a Venezia che Albino Reggiori<\/strong> (1933-2006) nel corso della sua attivit\u00e0 artistica ha declinato in un centinaio di opere fra tele, tavole, disegni e incisioni. Una selezione di questi lavori, circa una ventina (alcuni appartenenti a collezioni private e mai presentati al pubblico), saranno esposti nella mostra <\/span>\u201cAlbino Reggiori e Venezia\u201d, <\/span><\/em> in apertura dal 9 novembre (inaugurazione alle 17) nella sala Lucio Fontana di Comabbio. La mostra, a cura di Patrizia Foglia, sar\u00e0 occasione di approfondire la produzione dell\u2019artista, nativo di Laveno Mombello e noto ai pi\u00f9 per le famose cattedrali gotiche e le sculture in ceramica. Il pubblico potr\u00e0 visitare l\u2019esposizione fino al 1\u00b0 dicembre nei seguenti orari: <\/em><\/span>sabato e domenica 10 -12.30 \/ 16 \u2013 18.30.<\/span><\/em><\/p>\n

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\"\"Olgiate Olona –<\/strong> Nella cornice del Teatrino di Villa Gonzaga dal 19 al 21 novembre<\/em>, sar\u00e0 ospitata la mostra \u201cTracce\u201d,<\/em> un progetto espositivo realizzato grazie alla sinergia tra la Cooperativa Progetto Promozione Lavoro, il CDD di Gallarate, Villa Maria di Castellanza, Brugnoli Tosi di Busto Arsizio e i volontari del Bastone Odv. I temi trattati sono vari, dai cambiamenti climatici, alle guerre, alla bellezza, agli animali domestici e molto altro, tutti supportati dal laboratorio di cineforum e dalle visite alle diverse mostre\/musei del territorio. Per il periodo d\u2019apertura della mostra, il pubblico potr\u00e0 prenotare telefonicamente o via mail una visita all\u2019esposizione che sar\u00e0 aperta dalle 10 alle 15.<\/em> \u201cTracce\u201d verr\u00e0 anche riproposta in seguito all’interno della Cooperativa Progetto Promozione Lavoro in occasione del mercatino di Natale il 30 Novembre e il 1\u00b0 dicembre nei seguenti orari: 9.30 \u2013 12\/14.30 \u2013 18. Per le prenotazioni: Cooperativa Progetto Promozione Lavoro Via Don Minzoni, 33 Olgiate Olona (VA), T. 0331847629; Promlavoro.educatori@gmail.com https:\/\/www.facebook.com\/ProgettoPromozioneLavoro.<\/p>\n

\"\"Varese \u2013 Dai Musei Civici di Varese al Mus\u00e9e des Beaux Arts a Draguignan in Francia. Il prezioso dipinto \u201cRaffaello e la Fornarina\u201d<\/em> di Francesco Valaperta<\/strong>, dal 16 novembre al 23 marzo prossimo sar\u00e0 infatti esposto alla mostra \u201cLa Renaissance. Une passion romantique\u201d<\/em> . Una rassegna incentrata sul Rinascimento reinterpretato durante l’Ottocento da artisti italiani e francesi nella pittura, scultura e arti decorative. L\u2019opera Raffaello e la Fornarina appartenente alla collezione dei Musei Civici dal 1975 grazie alla donazione di Riccardo Lampugnani \u00e8 un olio su tela dipinto da Francesco Valaperta nel 1866.\u00a0 L\u2019opera, presentata all\u2019Esposizione annuale di Brera dallo stesso Valaperta nel 1866 \u00e8 ambientata nello studio di Raffaello, cui alludono gli attrezzi da lavoro effigiati sul piccolo piedistallo a destra; posta a chiudere come una quinta lo sfondo della scena, la grande pala con la Trasfigurazione. La composizione coglie gli ultimi giorni della vita del pittore. Il dipinto ben rappresenta, anche in forza di un alto livello qualitativo, l\u2019ambiente storico lombardo negli anni del tardo Romanticismo; l\u2019azione drammatica \u00e8 concentrata sui due protagonisti e sulla tempesta dei loro sentimenti, mentre le vesti rimandano al tricolore italiano, come spesso avveniva negli anni cruciali del Risorgimento e delle campagne militari per l\u2019indipendenza nazionale.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

      Domodossola – \u201cPassi silenziosi nel bosco. Nicola Magrin incontra Hugo Pratt\u201d \u00e8 la mostra che apre, dal 16 novembre, la seconda parte della IV edizione del Festival dell\u2019illustrazione Di-Se, Di-Segnare il territorio. La rassegna sar\u00e0 allestita nella sala del Refettorio del Collegio Mellerio Rosmini con inaugurazione alle 17. 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