{"id":76212,"date":"2024-11-30T10:00:34","date_gmt":"2024-11-30T09:00:34","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=76212"},"modified":"2024-11-28T17:04:21","modified_gmt":"2024-11-28T16:04:21","slug":"gli-oggetti-rivelati-di-veronica-della-porta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/gli-oggetti-rivelati-di-veronica-della-porta\/","title":{"rendered":"“Gli oggetti rivelati” di Veronica Della Porta"},"content":{"rendered":"
Roma –<\/strong> Trenta opere inedite (acrilici su stampe fotografiche) ci conducono all’interno di un atelier dove, a fine giornata, si ripongono gli oggetti utili alla creazione: forbici e pennelli di dimensioni varie, spilli, recipienti, compongono un universo popolato di strumenti “a riposo” fino al mattino successivo, in cui operosi ritroveranno la loro “funzione” tra le mani dell’artista.<\/p>\n \u00c8 all’interno di questo universo estetico che si posa lo sguardo di Veronica Della Porta<\/strong> e che riporta nella personale dal titolo “Gli oggetti rivelati”<\/em><\/strong> alla Maja Arte Contemporanea alla sua seconda mostra nella galleria romana.<\/p>\n L’artista dapprima li fotografa, nobilitandoli, successivamente li anima attraverso il tocco del colore che dona loro una nuova identit\u00e0 visiva, rendendoli materia che contribuisce alla creazione artistica. Non pi\u00f9 strumenti \u2013 dunque \u2013 ma entit\u00e0 “rivelate” nel loro nuovo significato, portatrici di storia, funzione e estetica.<\/p>\n Osserva Isabella Ducrot nel testo in catalogo: “Come fa la fotografa Veronica a rimettere al ‘loro posto’ le cose per loro natura ‘trasandate’? Fotografandole. Il suo sguardo le piazza all’interno del loro senso nascosto che lei solo conosce. Cos\u00ec la loro ragione d’essere diventa manifesta; grazie alla sua testimonianza, esteticamente ragionevoli diventano i pennelli, ragionevoli le forbici, ragionevoli le sedie.”<\/p>\n Protagonisti di una narrazione visiva che li esalta e rende significativi a loro volta come opere d’arte, “loro, gli strumenti, dapprima catturati e poi lasciati ‘parlare’ da oggetti, si sono trasformati in soggetti, come se fossero animati e vivi, e il colore scorre lungo le loro belle sagome, quasi corpi esaltati dal vivido rosso, dal trionfante oro, arancio, violetto.” \u2013 annota Nora Iosia nel suo contributo critico. “L’artista ci si sofferma con lo sguardo e li traduce in nuove forme, come se li sorprendesse quando, rimasti soli, fuoriusciti dalle loro funzioni, liberi da legami, dialogano tra di loro e con lo spazio che li accoglie: e chiss\u00e0 allora quali storie si intessono tra le forbici per carta dalla punta affilatissima, giunte a Roma dal lontano Giappone, e quelle da sarto venute dall’India, tra i pennelli cinesi e gli spilli raccolti nella conchiglia di ceramica […]. Innumerevoli possono essere queste favole, racconti d’amore, giocosi, a lieto fine o struggenti come ‘Il Soldatino di stagno’ e Veronica Della Porta ne suggerisce gli intrecci possibili e infiniti, perch\u00e9 innumerevoli sono le prospettive e gli attimi di vita degli oggetti dello studio di un artista che affiorano da una ‘immensit\u00e0 discreta’, non logorati dallo scorrere del tempo anzi artefici di una gioia senza alcun tempo. L’artista \u00e8 assorta nella sicura ricerca di questa sostanza surreale che compone la quotidiana vita e fa s\u00ec che il colore vesta le forme, e i bianchi di fondo esaltino le sagome modificando i punti di vista e le prospettive. Questi oggetti vengono cos\u00ec amati e lasciati respirare, come se la loro presenza fissata nelle immagini fosse ‘il deposito di tutte le vite che hanno attraversato’ e che attraverseranno, perch\u00e9 loro hanno una energia vitale straordinaria, e veicolano amore e attaccamento come tutto ci\u00f2 che esiste al mondo, assorbono e restituiscono lo sguardo di chi li ha voluti, tenuti con cura e utilizzati felicemente”.<\/p>\n L’esposizione prosegue sino al 25 gennaio nei seguenti orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec 15.30-19.30, sabato 11-13 e 15-19.<\/p>\n NOTE BIOGRAFICHE<\/strong><\/p>\n Veronica Della Porta nasce a Modena nel 1964. Vive e lavora a Roma. Partecipa a fiere italiane e internazionali quali: Affordable Art Fair, Roma 2012; Set Up Fair, Bologna 2015; Start Art Fair, Saatchi Gallery, Londra 2015; MIA Photo Fair, Milano 2019.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Roma – Trenta opere inedite (acrilici su stampe fotografiche) ci conducono all’interno di un atelier dove, a fine giornata, si ripongono gli oggetti utili alla creazione: forbici e pennelli di dimensioni varie, spilli, recipienti, compongono un universo popolato di strumenti “a riposo” fino al mattino successivo, in cui operosi ritroveranno la loro “funzione” tra le […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":76213,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nScenografa e costumista, collabora con diversi artisti – tra cui Mario Schifano e Isabella Ducrot – prima di intraprendere un percorso creativo autonomo.
\nDel 2013 la prima personale curata da Ludovico Pratesi presso la galleria s.t. di Roma. Seguono collettive e la\u00a0 personale alla galleria Maja Arte Contemporanea (Roma, 2017).<\/p>\n