Agostino Zaliani
Rubare il mestiere – Lui stesso ricorda di aver "Sempre disegnato di tutto. Ho fatto molti inchiostri di china che raffiguravano specialmente la città. Ho anche dipinto cinque o sei quadri a olio. Andavo a rubare il mestiere a chi sapevo capace in questa tecnica. Mi interessava usare l'acquaforte poiché volevo tenere per me almeno in parte quanto andavo disegnando".
Agostino Zaliani si confessa e lo ha sempre fatto con le sue incisioni prima ancora che con le parole. Un lavoro, quello di Zaliani, dove forte e chiaro appare il debito con il disegno, con la precisione del tratto, con la nitidezza dell'immagine che sola può sortire dal percorso fatto in punta di stilo. Agostino Zaliani, di cui a lungo abbiamo trattato anche sul nostro sito, mette in mostra i suoi lavori alla biblioteca cantonale di Lugano fino al 18 settembre.
Fedele al tratto – "Un segno pulito, chiaro, facile e netto contrassegna con lineare costanza i paesaggi lombardi di Agostino Zaliani, dedito fin dall'inizio con certosina pazienza all'unicità di codesto tema. Gruppi di case addossate l'una all'altra, ruscelli che scorrono nella campagna, silenziose penombre di viali e boschi,
di Agostino Zaliani
cascinali che si affacciano sulla pianura: ogni elemento rincorre un unico filo, che dal tema paesistico trae il suo più vitale significato. Il paesaggio, si sa, come ogni cosa apparentemente immota e silenziosa, contiene in sè un sottile, leggerissimo monito morale, insito nell'invito che la sua quiete maestosa suggerisce per sua stessa essenza".
"E codesto aspetto a Zaliani certo non é sfuggito, anzi egli l'ha trattato sempre con l'austera severità di una tecnica incisoria – l'acquaforte – che concede all'artista, talvolta, le possibilità dell'improvvisazione, mai quelle delle deviazioni. Zaliani interpreta questa tecnica alla maniera degli antichi, costruendo le sue vedute dall'interno, segno dopo segno, senza lasciare mai che la sua punta travalichi dal programmato verso l'intempestivo. Su codesta fedeltà di linguaggio Zaliani gioca, più che altrove, la sua credibilità e la sua più essenziale originalità".
Così Paolo Bellini a proposito dell'opera di Zaliani che riesce a smarcarsi dalla banalità per dedicarsi ad una resa cristallina e limpida delle immagini. In questo senso, l'opera incisa é un omaggio schietto e sincero al linguaggio dell'acquaforte e nello stesso tempo garantisce all'artista una preziosa chiave di inconfondibilità. La tenacia e la determinazione sono le principali componenti visibili nel lavoro artistico dell'incisore che, tra continua ricerca di tecniche e sperimentazione di linguaggio, lascia quasi col fiato sospeso. L'opera d'arte si compone e prende forma da stadi di quiete ed intenso rigore; si forma, prende vita e insieme sfugge, come un traguardo che si rinnova incessantemente.
Luci e ombre nella Bassa – Incisioni di Agostino Zaliani
Lugano, Biblioteca cantonale
Fino al 18 settembre 2010
La mostra resterà aperta presso la Sala delle esposizioni,
secondo il normale orario della Biblioteca