Milano – Alla Fabbrica del Vapore è in corso un’ampia mostra personale di Michele Rech, in arte Zerocalcare, fumettista italiano tra tra legure più interessanti, complesse e di denuncia della scena culturale.
La mostra Zerocalcare. Dopo il botto a cura di Giulia Ferracci presenta oltre cinquecento tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific attraverso le quali racconta la frammentazione sociale all’indomani della pandemia l’accrescimento delle paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell’Europa; il forzato isolamento e la solitudine che hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà; la politica e le resistenze.
L’esposizione ha due anime: da un lato i suoi protagonisti, ciascuno emblema di un portato simbolico esistenziale e collettivo di valori legati alla sopravvivenza della propria pelle in un contesto ormai sempre più difficile da vivere; dall’altra ricorda al visitatore che ancora è possibile fare “un pezzo di strada insieme” a chi ha gli stessi obiettivi, nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza politica, ai grandi temi dell’uomo comune di fronte alle prove della vita.
L’allestimento proietta il visitatore all’interno di una città immaginifica e post-apocalittica dove, al centro della scena è posta una strada circondata da palazzi disegnati dall’autore. Le facciate degli edifici colpiti da un cataclisma planetario portano inevitabilmente a una riflessione su quanto le nostre vite private e il nostro contribuito nella dimensione collettiva siano cambiate a seguito della pandemia: dietro le porte tombate delle case s’intravedono gli occhi di chi cerca fughe di sopravvivenza e tentacoli di animali mostruosi tentano il largo.
L’esposizione si sviluppa poi nelle due aree retrostanti gli edifici, pensate come due differenti “mondi”, quello interno e quello esterno all’autore.
Chiudono il percorso i Santi protettori, ritratti su tela e foglie d’oro provenienti dall’immaginario mitico dell’autore che rappresentano i tipici personaggi del suo repertorio, alcuni famosi, altri meno noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, dal mitico cantante dei Nirvana, Kurt Cobain all’anarchico italiano Gaetano Bresci, fino alla coraggiosa difensora dei diritti umani Nasrin e al ‘Secco’, storico amico di Rech. I santi hanno un ruolo simbolico all’interno del percorso espositivo sia come segno di protezione che come combattenti contro l’inequità e l’ingiustizia del nostro presente.
La mostra rimarrà in calendario sino al 23 aprile. Orari: lunedì – venerdì: 9.30 – 19.30 sabato e domenica: 9.30 – 20.30. Orari straordinari: 24 dicembre: 9:30 – 17.30; 25 dicembre: 15 – 21; 26 dicembre: 9.30 – 20.30; 31 dicembre: 9.30 – 20.30; 1 gennaio: 15 – 21; 6 gennaio: 9.30 – 20.30.